Delmulin
Citazione:
3/2/1457
Almerico infilò lentamente le ultime cose nella sacca e la chiuse con cura; qualche oggetto per accamparsi e pochi viveri gli sarebbero bastati per il viaggio, d'altra parte sul tragitto avrebbe incontrato paesini e città pronte a rifornirlo del necessario. La mente tornò nostalgica all'ultimo viaggio compiuto 4 mesi prima, per le terre d'Abruzzo... era stata dura vero, ma la meraviglia di vivere ogni giorno diversamente da un'altro aveva vinto su ogni sofferenza; era tornato a Grosseto carico di nuove esperienze che difficilmente si potevano ripetere e con la certezza che quel viaggio era stato solo una prova, una prova in previsione di quello che sarebbe stato il compimento del suo grande sogno, un lungo cammino attraverso le differenti culture e tradizioni europee...
I primi raggi di sole di quella fredda mattina invernale fecero capolino tra i tetti delle case e destarono Almerico dai suoi pensieri, era giunto il momento di partire.
Prese sacca, spada bastone e si avviò all'uscita. La bottega era chiusa dal giorno prima e il campo aveva già dato l'ultimo raccolto, gli amici erano stati salutati e Almerico si chiedeva, mentre passava per le vie ancora deserte di Grosseto, come sarebbe stata la ricostruzione di Siena; era dispiaciuto di partire in un momento così delicato per la sua Repubblica, ma la forza di volontà, l'affiatamento e la voglia di rivalsa che si respiravano nell'aria, lo rassicuravano sulle possibilità di un futuro per Siena.
In pochi minuti arrivò alla strada principale, che portava verso nord-est, in direzione di Piombino, la sua prima meta. percosri alcuni alcuni passi si voltò indietro: la piana di Grosseto, dove uomini valorosi avevano combattuto per mesi una dura guerra era silenziosa, fredda testimone del suo ultimo saluto alla città.
'Ciao Grosseto' bisbigliò 'a presto'
Almerico infilò lentamente le ultime cose nella sacca e la chiuse con cura; qualche oggetto per accamparsi e pochi viveri gli sarebbero bastati per il viaggio, d'altra parte sul tragitto avrebbe incontrato paesini e città pronte a rifornirlo del necessario. La mente tornò nostalgica all'ultimo viaggio compiuto 4 mesi prima, per le terre d'Abruzzo... era stata dura vero, ma la meraviglia di vivere ogni giorno diversamente da un'altro aveva vinto su ogni sofferenza; era tornato a Grosseto carico di nuove esperienze che difficilmente si potevano ripetere e con la certezza che quel viaggio era stato solo una prova, una prova in previsione di quello che sarebbe stato il compimento del suo grande sogno, un lungo cammino attraverso le differenti culture e tradizioni europee...
I primi raggi di sole di quella fredda mattina invernale fecero capolino tra i tetti delle case e destarono Almerico dai suoi pensieri, era giunto il momento di partire.
Prese sacca, spada bastone e si avviò all'uscita. La bottega era chiusa dal giorno prima e il campo aveva già dato l'ultimo raccolto, gli amici erano stati salutati e Almerico si chiedeva, mentre passava per le vie ancora deserte di Grosseto, come sarebbe stata la ricostruzione di Siena; era dispiaciuto di partire in un momento così delicato per la sua Repubblica, ma la forza di volontà, l'affiatamento e la voglia di rivalsa che si respiravano nell'aria, lo rassicuravano sulle possibilità di un futuro per Siena.
In pochi minuti arrivò alla strada principale, che portava verso nord-est, in direzione di Piombino, la sua prima meta. percosri alcuni alcuni passi si voltò indietro: la piana di Grosseto, dove uomini valorosi avevano combattuto per mesi una dura guerra era silenziosa, fredda testimone del suo ultimo saluto alla città.
'Ciao Grosseto' bisbigliò 'a presto'