Dal suo corpo si staccavano pezzi -ora un lembo di pelle, ora un orecchio, ora qualcos'altro- e chiunque capitasse nel mentre, finiva col sorriderne o scappava inorridito a gambe levate.
A me veniva solo di raccoglierli e riattaccarli dove mancavano.
Si ride spesso. Solo, a volte, ascoltando i vivi che parlano di anima, ci si guarda pensierosi. Per poi ridere più di prima. Niente sta fermo. Cè un tale muoversi di cose e di pezzi persi di cose che a qualche vivo, se solo potesse vedere tutto, potrebbe scappar detto che c'è vita.
cit.
Una volta mi sono confusa.
Gli erano cascate entrambe le mani.
Gliele ho montate di traverso e scambiate di posto.
Mi ha guardato, ha fatto spallucce, e non so come abbia fatto, ma è riuscito a sistemarsele.
Ha pure sorriso, ma io mi sentivo tremendamente colpevole.
Che cosa strana sentirsi in colpa nel risistemare un morto, che tu credi vivo, e non farlo quando ammazzi un vivo, che in realtà è morto.
A lui interessavano poco i morti e ancor meno i vivi, i miei vivi li avrebbe voluti tutti morti.
Tu sei tu, quello che ha che fare con te non può interessarmi solo perché ha a che fare con te. ha una sua esistenza autonoma.
cit.
Lui diceva che fosse morto, per me era vivo.
Un morto ruba?
Lui rubava lettere e custodiva la mia E.
Non ho mai capito perchè proprio quella e lui non me l'ha mai detto.A lei sola ho strappato una e.
Perché c'è sempre, pure da morto, un seguito.
E una cosa non cambia. Non sai mai bene qual è.
Sono morto. E
cit.
Non so quanto abbia scavato, ma era uscito da sottoterra apposta e voleva portarmi con sè, quando ha deciso di ritornarci. Io lì avrei avuto freddo, lo stesso freddo che sento ora, che non sono morta.
Vertigine dei miei risvegli, accesa dai pensieri involontari prima del sonno, scatenata dai miei sogni che tutti ti riguardano. E che accetta di portarmi via solo se sono stretto a te. Altrimenti non mi resta che sorridere in attesa di vederti. Mannacc'atté!
cit.
Una volta, una delle tante, lo sono stata.
Non voleva ci andassi, ma io ero lì per quello ed era quello che ero e ancora sono.
La distesa immensa della vallata, riluceva, nella notte, di neve.
Era lì, seduto in alto, da qualche parte e attendeva, come aveva atteso che impugnassi spada e scudo e tirassi dritta, senza voltarmi, nella fila.
Da lì a poco, lo scontro.
Lo scintillio delle lame, le urla dei caduti.
Ne usccisi uno e mentre ne ferivo un altro, arrivarono in due e caddi.
Di lì, l'oblio.
Mi raccolse all'alba, nel silenzio della morte, portandomi via.
Io esisto per spiarti, averti è un lusso che mi godo incredulo.
cit.
Le sue braccia e le sue mani, mi salvarono.
E' che le sue mani non erano fredde e anche il cuore gli batteva. Io lo sentivo!
Ripeteva che non fosse il suo, ma il mio, che faceva credere al suo di essere vivo.La morte, la mia morte, imboccherà la notte e si confonderà con la vita.
La vita, la sua vita, imboccherà la notte e travolgerà la morte.
cit.
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Viaggio per i bassifondi della città. Vedo le stelle spuntare in cielo. Sì, il cielo luminoso e vuoto. Sai, sembra così bello stanotte