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[GdR] Invece no - P.D.

Morphea



Non scappo mai da nulla, se non da me stessa.
Lo so fare benissimo.
Quando ci sono troppe domande, a cui non vuoi rispondere, scappare diventa l'unico compromesso plausibile.

Perchè quello le porte sul naso, non se le meritava.
Non si meritava di stare sotto la pioggia.
Non si meritava il naso rosso, quando il mare era piatto.
Non si meritava una come me.
Non si meritava i tira e molla.
Ed io l'avevo lasciato dinuovo sotto la pioggia, sbattendogli la porta sul naso, per colpa di tutta quella roba che mi rigira nella testa, dell'orizzonte fatto solo di macelli e per quella maledetta aSma.

E uno, come se non bastasse "mi sposi?"
Mi sposi?
Che domanda è: mi sposi?
E, poi, la bigamia, no!
E, anche se forse no, t'accorgi che qualche pezzo, dentro di te, è incriccato e lo devi strappa' via a morsi.

E allora altre domande.
E altre risposte che non arrivano.
Ed io un punto da qualche parte, ce lo dovevo mettere.
Forse ce ne dovevo mettere più di uno.
Forse i punti andavano messi ovunque.
Punti, senza punto e a capo.
Solo punti.
Un punto a me stessa e a tutte le cose che mi passavano per la testa, prima, durante e dopo.


E allora Bastiano mi doveva odiare.
Doveva arrivare ad odiarmi così tanto che quello che c'era stato di buono, gli si doveva rivoltare nello stomaco e mi doveva caga' lontano e dimenticarsene. Doveva passargli la vena poetica pure nella mbriacatura, che non mi dovevo più cercare manco un soldo bucato nell'aiòla. Doveva odiare l'azzurro, il turchese, il turchino e le zucchine... così io avrei finito con l'odiare me stessa, avrei smesso di parlare alla sua ombra sul ponte, avrei smesso di avere le allucinazioni e, più di ogni altra cosa, avrei seppellito la mia aSma.
Quell'aSma maledetta, che mi fa cercare il sole, dietro il grigio delle nuvole e tenermi incollata addosso il turchese, ogni volta che lo trovo.









Ho aperto la porta e quello ere lì,
sotto la pioggia,
sul cavallo bianco e vestito d'azzurro,
con il braccio teso in avanti e con la mano aperta.

Gli ho sbattuto in faccia la porta
e pioveva ancora
e quello era lì,
anche il giorno dopo
e quello dopo ancora,
e anche poi,
sul cavallo bianco e vestito d'azzurro,
con il braccio teso in avanti e con la mano aperta.

Mi fa "mi sposi?"

E allora ho deciso
FORSE
me lo sposo

M







SBAMMMMMMMMMMMMMMMM!



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Viaggio per i bassifondi della città. Vedo le stelle spuntare in cielo. Sì, il cielo luminoso e vuoto. Sai, sembra così bello stanotte
Morphea




Venivo fuori con la testa da un barile di birra, appena svuotato.
La porta si aprì ed entrò il sole.
Improvvisamente le assi di legno disilluminate, divennero ambrate spighe di grano, tirate a lucido sotto le torce oleose sui muri.
La testa si suicidò nel barile di fianco, ma non bastò, se non ad atterrare sul pavimento sudicio ed a battere la testa.

Il miraggio, all'ora di punta, avrebbe dovuto risolversi così, ma la voce di Bastiano continuava a ripetere che mi sbagliassi, diventando un belante strazio sotto la mano, che non gli attraversava il petto.

Mi arresi.

Quell'era il luogo adatto per trovare pane, quando i gatti scappavano da notti insonni, perché il cavallo azzurro con la mano tesa e il braccio alzato, non me lo dovevo sposare.



Io non ricordo esattamente che accadde, come e perché, ma anche sì, però rovesciò le stelle con un colpo di mano e l'aSma mi tolse il respiro.



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Viaggio per i bassifondi della città. Vedo le stelle spuntare in cielo. Sì, il cielo luminoso e vuoto. Sai, sembra così bello stanotte
Morphea



"Tornerò..."



Avrei fatto un baffo a Pindaro, quando mi venne alla mente quel figlio di buona donna di Valerio Borghese.

"Sìsì, una birra doppio malto, senza schiuma... grazie... "


Ce la saremmo ricordati in due quella risposta, ma l'altro non era lì con me. Un altro "tornerò" anche quello, ma ecco, per brindarci sopra, all'anima de li mejo mordaci loro, non sarebbe stato male. Come un "pagherò", con tanto di firma sotto una cambiale.
Le scartoffie so' bellissime, eh... per carità, però, nun ce se magna, ecco.

E tenuto di conto che: al netto delle tasse, dopo l'arrevutamiento di stelle, ammorbamento di pelotas e tutto il resto appresso... sorrisi al mondo e, ciucciandomi per benino il medio, lo affidai alla mercé del vento e, chiudendo gli occhi, annusai.

"Bene!" esclamai, riaprendoli "Quello che dovevamo fare, direi che l'abbiamo fatto, due boiate, ce le siamo dette, due risate... pure.


Direi cheeeeeeeee.... s'è fatta n'à certa e ce ne potremmo pure anna', no?
Augurate tante care cose ad amici e parenti, vicini e lontani, ma mò... fujmm!"



andiamocene di fretta




Devo dire che all'ordine di imbarco, erano così dispiaciuti di fare i baglioni, che salirono pure prima dei topi, che erano scesi a fa' provviste da un pezzo.
Effettivamente i numeri c'entravano poco, c'entrava poco pure l'aSma, ma tenevo in rassegna le mie due ciurme e le sentivo mie.


Diedi una gomitata a Misti.

"Guardali!
...Nessuno di voi si somiglia. Non trovi che sia meraviglioso?"


"Se lo dici tu..."


"... ognuno di voi è un pezzo di me. Certo che, se ogni tanto vi toglieste dalle palle... male non sarebbe... BUAHUAHUAHUAHUAHUAH!"



Allora, ci togliemmo tutti da dove ci dovevamo togliere e passando davanti Massa, urlai così forte il nome di Bastiano, che anche il gabbiano guizzò nel cielo.... ma Lui non mi sentì, perché a lui gli addii non piacevano, ma io quell'addio glielo dissi comunque.


Qualcuno dei miei provò a distrarmi.


"Aò, vedi che qualcuno, Giubius -tanto per non fare nomi- pare si sia recato a Strasburgo, mentre è a Massa..."

"Ah! Grazioso... "

"Vedi che pare si sia riempito spesso la bocca del tuo nome..."

"Ah! Grazioso...."

"E poi pare abbia detto che tu e l'Ammiraglio foste complici"

"Ah! Grazioso..."

"Morphe'... e tu?"

"Ah! No, io a Strasburgo non ci sono andata, ero troppo impegnata a studiare le buone maniere."

"Uh! E cosa hai imparato?"

"A dire "grazioso" invece di sticaSSi!"

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