Morphea
Non si dovrebbe esitare mai.
Il passato dovremmo essere sempre in grado di lasciarcelo alle spalle... eppure...
" E' la nostra natura Marfy..."
Certe parole non ti abbandonano mai, piuttosto tornano alla mente quando meno te l'aspetti, per ricordarti chi sei... da dove vieni... e cosa sei stato fino a quel momento, e sai che qualsiasi cosa accadesse, saresti sempre e solo ciò che sei: un nessuno qualunque che gli altri riconoscono per cose a cui tu non daresti mai l'importanza che hanno per loro.
Tu sei semplicemente l'"oca scalza" del campo di grano che avevi a Teramo, quella che urlava in piazza contro la nobilità, l'aristocrazia e la diocesi, che il popolo è sovrano ed è lui a decidere il destino di tutto... anche il loro. Sei quella che un giorno ha compreso che le parole non bastavano più, che a volte neppure la spada può bastare per rircordare agli altri che siamo solo bestie tra le bestie.
Sei quella che in nome della libertà e della verità ha aperto la porta di casa e non s'è più voltata indietro, strappandosi il cuore dal petto e dandolo in pasto alle carogne. Quella che neppure una gabbia riesce ad imprigionare.
Pensavo a tutto questo quando dama Evolina oggi è passata a salutarmi in una Locanda di Chiavari.
Lei era gentile, mi parlava, ma io ascoltavo solo il richiamo del mare.
" Scappa Morph... vieni da me" mi ripeteva.
Fissavo la porta e sembrava una meta inarrivabile.
" Andrò al porto" le ho detto improvvisamente.
Mi guardava esterefatta.
Si è avvicinata alla finestra, si è sporta e ha cominciato ad urlare.
E' andata.
Grev è arrivato dopo poco.
Mi ha guardato negli occhi per qualche istante.
"Finalmente ti ho trovata, tutto bene?"
"No"
Non ricordo cosa ci siamo detti dopo, ma quello che ha preceduto il mio stato d'animo, e così al silenzio è seguito:
"Voglio andare al porto..." gli dissi alzandomi.
Il peso dei passi... ha accompagnato il mio respiro.
Ho contanto i battiti del cuore fino all'ultima asse di legno della banchina.
" E' ora Grev. Avvisa gli altri di preparare ciò che serve. Scrivi a Rufio e digli che ci vedremo a Spezia, poi torneremo indietro, aspetteremo Misti e prederemo il largo. Quello che mi ha trattenuto qui più del dovuto, è appena andato via col vento. Qui abbiamo finito...."