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[GDR] La pelle che abito

Vivi56
Livorno 23 dicembre

Elvira era finalmente riuscita ad imbarcarsi tirandosi dietro pacchi e pacchi di provviste.
Quando era arrivata il mercato era desolatamente vuoto ed aveva dovuto rivolgersi direttamente al sindaco per poter comprare il necessario.

Per fortuna la donna si era dimostrata amichevole, disponibile e soprattutto efficiente ed in poco tempo le aveva procurato quanto richiesto.



Si guardò attorno: il capitano già stava dando gli ordini per levare le ancore e staccarsi dal molo, la piccola - che lei considerava ormai la figlia che non aveva avuto - si era arrampicata sull'albero maestro per srotolare la vela e sul ponte poteva ammirare la salda muscolatura del suo giovane amante che, brontolando, arrotolava le gomene.

Ne mancava ancora uno .... scese sottocoperta e lo trovò lì a combattere, sconfitto, col mal di mare.

Vieni sul ponte - gli disse - l'aria fresca ti farà sicuramente bene




Risalì sovracoperta e respirò profondamente l'aria salmastra.



Il lungo viaggio verso l'ignoto era iniziato

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Orgogliosa moglie di Hans Ludwing della Groana
Ranuccio
Non è ancora passat0 mezzo pomeriggio che il sole è già al tramonto, segnale indiscusso che l'inverno è ormai una fredda realtà.
Ranuccio sta seduto sulla panca di poetra della cattedrale di Chiavari, riparato da un porticato che però non basta certo a riscaldare la nuda roccia che gli serve per seggio....tanto che sente le natiche più fredde della mano di un morto la notte del 1 di Novembre.

Scappare dalla Repubblica, fuggire da una gabbia dorata e opprimente, lasciare la famiglia appena ritrovata in nome del principio fondante della vita di Ranuccio: LA LIBERTA'!

Eppure, ad ogni passo che lo avvicina alla frontiera Lunigiana verso l'ignoto....sente il richiamo di tutta la gente che ha incrociato e che in un modo o nell'altro hanno spartito le sere con lui nelle buie e fetide taverne o nei rumorosi ed altrettanto puzzolenti mercati.
Mani di uomini che ha strewtto in amicizia e altre mani di uomini che ha schivato in fuga...colto in flagrante provolaggio nei confronti di donne maritate o promesse...

Mani di donna soltanto ammirate e sognate...o a malapena sfiorate da un bacio galeotto.
Carezze desiderate e spesso negate, ceffoni accennati o così vigorosi da far tremare l'altra guancia per il contraccolpo.


R-Felicetto, quando ha detto che sarebbe passata quella signora che ci accompagna a Spezia?
F-Subito dopo il tramonto padrone, ma a me nonmi convince
micca!

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Ardomante
Avrebbe passato la notte di Natale lontano da tutti,dalla sua famiglia dai suoi amici e compagni...da lei.
L'avrebbe trascorsa a bordo della Fidelis,in mare aperto,cullandosi tra le onde,distante anche dalla sua amata patria.La Fidelis la sentiva ormai come una seconda casa,gli riportava alla mente momenti di fuochi e fiamme..
L'equipaggio sul ponte rideva e schiamazzava,ma anche sui loro volti traspariva un senso di tristezza,e sapeva il perchè,ma non una parola usciva dalla sua bocca.
La Brilloca viaggiava a poca distanza,ma a quella giusta per non ricevere le famose sputazzate del suo capitano.
Avrebbe passato la notte di Natale solo,perchè così voleva...
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Grevius
Natale sottovento, azzurro e grigiastro, materiale d'un fabbro ferraio.
Cercai il calore, trovandolo a colpo sicuro in coloro che chiamo casa.

Natale lontano, dalle coste italiche, dai tumulti di parole, dai venti dell'inutile...
Il secondo con loro, ma non con tutti coloro che furono.
Quante cose erano cambiate.

Ho vissuto la trasformazione, ho vissuto i dolori, le incomprensioni, l'ovvietà dell'assurdo racchiuso nell'incoscienza del vuoto.


Accarezzai con la mano il freddo legno, perfettamente levigato, d'altronde era nuovo.


Il mare raccoglie i pensieri e te li sbatte in faccia con onde sferzanti, ululanti di silenzio.
Poi accade sempre qualcosa che li fa dimenticare in un gioco di riflussi.

Un fiocco di neve si posò sulla mia mano.

"Eccolo" sussurrai sorridendo.

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Morphea




Attendemmo che la Fidelis si affiancasse al largo di Livorno e cominciammo la traversata sotto costa...





Vidi Modena...



Vidi Genova...



L'eco delle voci lontane è diventato frastuono, scivolando sulle vele fruscianti e sinuose al passaggio del vento-
E così... come donne mute sfiorate dal respiro caldo di un uomo... ansimavano...





" Perchè guardi il cielo Morph?"

" Pare debba piovere"

" C'è il sereno..."

" Dicono che pioverà... "




Rivoltò il palmo verso l'alto per controllare, lo guardò e, poi, mi fissò.



" Il cielo è terso Capitano!"

" Pare cada qualche goccia!"





Si allontanò guardandosi il palmo asciuto e alzando di tanto in tanto gli occhi per controllare che non si stesse sbagliando.








Stanotte è caduto il gelo... niente pioggia.






Quando stamattina all'alba sono salita in coperta per riprendere il comando, il ponte era imbiancato.






Deve essere un giorno particolare oggi, sul volto di tutti c'era un sorriso triste e malinconico.
L'aceto del rancio deve cominciare ad essergli indigesto.






"VENTO A POPPAAAAAAAAAA... SPIEGATE LE VELEEEEEE... !"


E prima di riprendere la navigazione, quando ho controllato che la nave di Ardomante fosse a poche leghe dalla nostra, voltando lo sguardo verso il timone, affinchè mi indicasse la rotta da seguire... invece di un buongiorno, m'ha beccato in pieno viso con una palla di neve.....





Auguriiiiiiiiiiiiiiii Morphhhhhhhhh....










SGROSHHHHHHHHHHHHHHH SPUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU....





"Grrrrrrrrrrrrrrr... Auguri a sor'tttttttttttttttt!"







Morphea
Mi sono guardata intorno oggi.












Il nulla assoluto... eccolo!












Più che fuori, ce l'ho dentro... e lo vedo nel riflesso dei miei occhi sull'acqua.
Non c'è bisogno che sputi controvento perchè mi torni sulla faccia, basta che continui a guardarmi riflessa di sotto, quando la carena affonda accompagnata dal rigurgito dell'onda che arriva alle nostre spalle.

















Sprofondare nell'assenza di se stessi, è come avere un verme, nella carne, dai denti aguzzi, ingordo ed insaziabile, che ti divora dall'interno, facendo piazza pulita di tutto ciò che ha trovato strisciandoti attraverso.








Sto esattamente così.
Non ho perso la memoria stavolta, nè sono in preda alla mia follia... sto semplicemente analizzando la cosa, con quel poco di razionalità che m'è rimasta.














Poco m'è costato oggi far ammainare le vele, mollare il timone e scendere di corsa in cambusa a rovistare tra le poche bottiglie ancora piene.


"Non ho fretta" pensavo facendo gli scalini a due alla volta.




Misti se n'è accorta e prima che scendessi sottocoperta mi fa...
" ti faccio compagnia?"



Neppure mi sono voltata.
"Il rito và consumato rigorosamente da soli." mi sono detta, forse l'ho detto anche a lei... ma non credo, e non ha tutta questa importanza.






Tre quasi piene ne restano.
Ce n'erano cinque e mezza, quando sono scesa di sotto.








*Hips*








Ho collassato dopo aver vomitato la seconda bottiglia... e quasi quasi pure la seconda.




Che
*Hips* strano *Hips* sogno.







Il colonnello morto affogato e trasportato a spalla...
Il piscione ubriaco fradicio tra le cartacce e le due solite baldracche... come un morto che cammina...
Tab infreddolito... vivo in apparenza...
Bembe... morto ammazzato, resuscitato e poi rimorto per fame...




.......................................................................





*Hips**Hips*










TERRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!





sta urlando qualcuno dal ponte....






*Hips*











Mistic
Guardava in un punto fisso nel vuoto,i suoi occhi erano vitrei,il suo volto inespressivo.
Non un movimento che facesse capire che ancora era parte di quel mondo.

Si destò all'improvviso e corse verso la cambusa...
Mi accostai ancor prima che potesse scendere sottocoperta.


"ti faccio compagnia?"


Borbottò qualcosa che non capii o semplicemente non volli.

Bacco sarebbe stato fiero di quel che stavo vedendo...
Tra un movimento sgraziato un rutto e un semplice singhiozzo iniziò il delirio...

Tese la mano e spalancò gli occhi che quasi le uscirono dalle orbite.

"G...i...uu...bi..." cercai di collegare le lettere,poi le sprofondai accanto.
"è morto *hips* affogato,lo stanno *hips* trasportando a spalla!"


Gelai...e iniziai a scuoterle la mano davanti al viso.

"Le...Cio...*hips* ubriaco tra car*hips*te e baldracche..."

...bhè escludendo le cartacce,niente di nuovo pensai.

"Taaaaaab..." fu quasi un grido ed io d'istinto portai la testa all'indietro sbattendola forte contro il legno della nave.
"Mapporc..."
"ha freddo...è vivo ma solo in apparenza..."


Respirò,ed io ebbi il terrore di chi sarebbe stato il protagonista della prossima allucinazione.

"B*hips*embe..."

Mi incupii inconsapevolmente.

"é stato *hips* ammazzato...è risorto ed è *hips* rimorto di fame!"

...il vuoto...







"TERRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"





Urlò qualcuno dal ponte....e lei si ridestò da quel sonno informe e irrazionale per poi rientrarci un attimo dopo.
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16 Ottobre 1460
Ardomante
Le fiamme avvolgevano la nave,la Fidelis in breve tempo sarebbe colata a picco. Sul ponte i corpi strazianti dell’equipaggio,della Brillocca si vedevano ormai solo pezzi di legno galleggianti ed,io mi trovavo disteso,sanguinante,con la mia spada in mano e lo scudo distrutto.
Intorno a me solo desolazione,e strisciando a fatica cerco di raggiungere il cannone,una cannonata la voglio ancora tirare,magari l’ultima.

Poi delle urla….
’’ Los italianos, los bandidos, todo lo que muere, sus barcos será su ataúd ‘’

Poi un gruppo di spagnoli mi si avvicina,il loro capitano mi guarda fisso negli occhi,a stento io riesco a tenerli aperti....’ ''El capitán, una cosa que debes saber antes de su muerte, sabíamos de su llegada ... el ... si esperaba un día para resucitar del infierno ... esta persona ... en busca de venganza es un plato que se sirve frío ...’’

Mi sussurrò un nome...e fu l’ultima cosa che sentii....poi il buio

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Ardomante
Si risvegliò di colpo,era tutto sudato fradicio,si guardò intorno,tutto era al proprio posto.
Non convinto saltò giù dalla branda e si precipitò sul ponte.anche lì tutto era a posto,la prua della Fidelis si infrangeva sulle onde increspate,e volava su ognuna di esse.
Un brutto sogno,solo un bruttissimo maledetto sogno.
Ambroeus gli si avvicino'


'' Generale...che avete...vi sentite male...?...siete sudato...e il vostro volto...''

'' Tranquillo...tranquillo...sto benissimo...anzi...mai stato meglio...solo un brutto sogno ''


Si sedettero sulle scale del ponte,e lì il generale raccontò il sogno al fido servitore...


'' Generale....un sogno premonitore...avete sognato ciò che accadrà se proseguiremo verso le coste spagnole...e quel nome...è il nome di chi ha tradito...''


Lo guardò...aveva sempre pensato che quel fido servitore fosse anche un vecchio saggio,e nemmeno tanto vecchio....ed anche quella volta pensò che con ogni probabilità avesse ragione.
Si alzò,pose lo sguardo verso la prua della nave,diretta verso la Spagna.Il nome di quel bastardo continuava a tormentargli la mente.
Poi si rivolse al Servitore.


'' Ambroeus....si cambia rotta....si cambia programma...fai segnali alla Brillocca di seguirci....poi spiegheremo il tutto....non andremo certo in bocca alle caracche spagnole come avrebbe voluto qualcuno....quel tipo nel sogno mi sussurrò all'orecchio il nome del vile....disse che ci aveva segnalato come pirati...come nemici...voleva che ci affondassero e che ci uccidessero...'
'

Andò al timone,e di colpò la nave virò...la prua continuava ad affondare nelle onde...la Fidelis volava sopra di esse...e lui con lo sguardo rivolto all'orizzonte sognò ancora...la vendetta...
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Ardomante
'' Capitano Robyb...porgo i miei saluti...'' urlo' a squarciagola dal ponte della nave.Aveva affiancato la nave Artemide comandata da una vecchia conoscenza....

''Saluti dalla Artemide Ardomante....
A Genova qualche vostro "amico" sosteneva che dei catalani vi avessero attaccati ed affondati...
a quanto pare la nave e' piu' resistente di quello che credono ''


'' Genova è piena di persone che perdono tempo prezioso a dire e nararre fesserie...ma sono molto felice di aver potuto allietare ed animare le loro noiosissime ed inutili giornate...fate buon viaggio capitano Robyb''

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Morphea



"Capitanoooooo... stiamo finendo in seccaaaaaaaaa!"


L'urlo è stato così forte che risvegliandomi ho dato una capocciata all'asse di legno sopra la testa... tra le urla di un mozzo, la puzza del morto e quella del vomito ai piedi del pagliericcio.

Guardando fuori, tra le fessure delle assi di legno, sono scattata in piedi e, ancora tutta sbragata, sono piombata sopracoperta.



" Visto Capitanooooooooooooooo?"


E certo che ho visto....

" Alla viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"


" Ma ci schianteremo Capitano!"

"Capitano una ceppa!"
esclamai.



VIRATEEEEEE A NORDDDDDDDD!"



Quello nella coffa dondolava come il granpavese a festa, mentre da sotto remavano soffoccando nelle loro stesse vogate.



" Ma ci sono gli scogli Capitano!"

" Capitano oh mio capitanoooo...
.... eccheduecojotes, che è una sinfonia? o ti sei incantato?
Forse ho capito... non indossi le mutande di lana della nonna? Se finissi in ammollo Aristotele ti avrebbe in gloria?..........Legatigati una cima al collo e strozzatici! "


Mi ha guardato un po schifato... forse avrei dovuto preoccuparmene.




"TUTTA A DRITTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"


Gli ho sfilato il cannocchiale dalla giubba, impolverata e piena di rattoppi, e ho cominciato a fissare a prua.
Che meraviglia!





" Raduna l'equipaggio sul ponte!"
gli faccio.



" Ma..."

" Da mammina poi ti ci riporto, eh!.... tu pensa a radunarmi l'equipaggio sul ponte eh?"

" Ma non volevo la mamma... ma...."

" Sìsì dopo... eh? "

" Ma..."

" Ebbastaaaaaaaaaaaaaa! Ti ho ordinato di radunarmi l'equipaggio sul ponte... oraaaaaaaaaaa!"

" SISSIGNORA!"

" Signora a sor'ttttttttttt.... t'agg ritt muov'ttttttttttttttttttt!"












Forse non avrei dovuto dormire per tre giorni e tre notti, e ritrovarmi dinuovo sottocosta, per di più..... braccata dagli spagnoli.






Grevius
Venne uno, non sapevo chi fosse ne da dove venisse, venne e basta per strapparmi dal felice mondo dei sogni con degli scossoni.

"Sveglia sveglia!"

Mi rigirai, ma quella cosa gridò più forte.

"Il capitano ci vuole tutti sul ponte! Sveglia!"

Aprii un occhio per calcolare alla meglio la distanza tra la mia mano e la spada appoggiata a terra.

"Mezzo metro" dissi strascicando le parole ancora avvolte nel sonno
"Mezzo metro di che?" rispose quell'altro.

Mi girai verso di lui guardandolo appena.

"Se me lo ripeti un'altra volta urlando come un ossesso, ti prometto che farò lo sforzo immane di allungarmi di mezzo metro per prendere la spada e infilartela nella pancia..."

Indicai al mio fiano Alessia che dormiva, o forse no.
L'altro allora, comprendendo il momento delicato, mi si accostò e ripetè l'ordine.

"Bene... arrivo subito" risposi.

Mentre quello se ne andava, la scossi leggermente e mi rispose con un mugolio...
Non aveva sentito una parola nel trambusto di prima, ma era bastato un tocco per svegliarla, ero a dir poco accigliato.

"Dobbiamo andare sul ponte... l'Imperatrice desidera la nostra presenza" dissi con un velo di ironia.

Mi alzai vestendomi come potevo, perdendo l'equilibrio più e più volte.



Uscii per primo, diedi un'occhiata al paesaggio legnoso, che tra una prua e una poppa governava il mio mondo, per cercare la ragione del raduno... C'era solo molto vento e gente che andava in ogni direzione.

"Che succede!" urlai a caso
Non dovetti aspettare alcuna risposta, mi voltai verso il mare aperto che aperto più non era... un immenso e informe muro nero si innalzava poco lontano.
Con gli occhi ancora pieni di sonno scrutai meglio concentrandomi su una forma qualsiasi... niente, poteva essere anche una gigantesca balena in quel momento.

"Che diavolo è..."

"Ai posti!" urlò Morphea vedendomi imbambolato in mezzo al ponte.

"Cosa cosa?" disse Alessia dietro di me.
"A me sembrano scogli, e pare che ci stiamo finendo dritti contro" risposi.


Mi feci coraggio e mi adoperai per non fare la fine del topo.
Momenti lunghi all'infinito.

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Morphea





Era lì.... era lì davanti a noi...







Sentivo il mormorio delle loro voci...


" Ha deciso che è arrivata la nostra ora!"

" Ci sfracelleremo sugli scogli..."

" Non è ancora morta schiantandosi contro una montagna... ha deciso di non farlo da sola, stavolta!"

" Non voglio morireeeeee!"




Come erano carucci tutti, nessuno di loro ha pensato alla cosa più ovvia però...





" AI CANNONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!"



" Ma è impazzita sul serio? Dobbiamo bombardare una montagna?"
ha fatto quello tra i denti..




" AI CANNONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!"






Ho fatto scivolare il timone tra le dita e virato bruscamente, mentre gli altri prendevano posto alle armi. Sentivo i cannoni rollare di sotto e scivolare contro la parete interna destra della carena. Posizionata la nave perpendicolarmente alla costa, ho continuato tutto a dritta.
La foschia d'improvviso è scomparsa, e ciò che avevo visto per un solo attimo dalla fenditura del legno, dal mio alloggio sottocoperta, è stato visibile a tutti.






" NAVE IN ROTTA DI COLLISIONEEEEEEEEEE" ha urlato, troppo tardi, quello dalla coffa, mentre speronavo col rostro, a prua, la galea nemica.
L'urto l'ha fatta slittare sulle acque, affiancandola alla nostra.



"Capitano morto sopra copertaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa"
sbraitava ancora "La nave sembra un'imbarcazione fantasma mio Capitanoooooooooooo"





"FUOCOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"
ho ordinato con tutto il fiato che avessi in corpo.




La nave nemica s'è gonfiata implodendo per poi sparpagliarsi in mille pezzi in acqua, mentre la carena ancora galleggiava.




"FUOCOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!"



Allo sparo delle seconde cannonate, l'abbiamo vista colare a picco, insieme al suo capitano morto, lasciando l'equipaggio sgomento.




" Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!"
hanno urlato tutti, estasiati dai fuochi a mare.





" Che Christos lo abbia in gloria!"
ho pensato cinicamente.




" Alle scialuppeeeeeeeeeeeeee!"
è stato l'ultimo ordine che ho impartito" C'è un relitto da recuperare, mentre io darò inizio alle manovre di ancoraggio!"


" Ma ti schianterai contro le rocce, le correnti sono forti..."

" Fate come vi ho detto, stanotte alcuni sbarcheranno."





Non sono stati molto entusiasti della notizia, ma ciò che hanno trovato in acqua, pare gli abbia restituito il sorriso.










" Non ho mai permesso a nessuno di dire cosa farne della mia vita, non succederà ora con delle minacce, nè perchè braccata da gente che neppure ho mai visto! Ho sempre deciso io quando morire, e per cosa valesse la pena farlo."


Alessia mi guardava silenziosa, mentre fissavo l'albero maestro della Brillocca.








Ardomante
Il porto di Marsiglia era colmo di gente…che urlava…rubava…si accapigliava….e dalla prua della nave vedeva gente sfidarsi a duello…gente che correva inseguita per aver rubato un pollo…insomma…dei ladri di polli.
Non aveva ancora voglia di scendere in quel caos….ogni tanto desiderava restare solo…a meditare…
Poi si spostò a poppa….il mare era calmo…azzurro….trasparente…si vedeva benissimo il fondo…e gli parve anche di scorgere la sagoma di un relitto.
Fece per tornare sul ponte per espletare gli ultimi dettagli prima dello sbarco quando a terra vide dei piccoli fogli di carta….fino a poco tempo prima non c’erano…forse la brezza li aveva portati lì.
O meglio…li aveva riportati lì…gli sembrò di riconoscerli….li raccolse e li mise insieme…alcuni erano bagnati e le scritte sbiadite…ma riuscì piano piano a ricomporli…



Qualsiasi cosa penserai di me sappi che….

Il vento porta via con sè le parole,ma se le aveva riportate fino a lì qualcosa voleva significare.
‘’ Ardo…Federico…leggi nel tuo cuore…’’
L’avventura lo affascinava,ma qualcosa in questa avventura le era mancato.
Suo padre non c’era….e nemmeno il caro Abrek…lo zio Babj….suo fratello Kratos….le sue sorelle…quel pacioccone di Lapa…il burbero Ciolek….quel casinista di Deste…loro ed altri gli erano mancati…



Qualsiasi cosa penserea di me sappi che….

Ecco ciò che più di ogni altra cosa le era mancato..Costanza
Già,forse ancora non lo aveva capito,testone era e testone rimaneva,e dalla nave rabbioso le aveva urlato una frase…’’adios’’….avesse potuto farlo avrebbe cancellato quella frase….avrebbe urlato
‘’ Me voy a volver ... espera’’....perchè era lì che voleva tornare...
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Morphea




C'è una bellezza sinuosa fra gli alberi spogli, un'incontenbile entusiasmo soffocato dalle foglie cadute e ingiallite nel vento.
Ed oggi è inverno.
Un inverno pesante come i miei passi, il mio respiro ed i pensieri stanchi, inciampati per strada, perduti nell'incanto del tempo, sparsi sotto coltre di neve ormai scarlatta ed ingannevole.





Abbiamo trovato riparo nel ventre di una corteccia morta, ha il profumo della casa che abito da tempo ormai... il colore della mia pelle, il calore dei miei occhi di ghiaccio, la passione delle mie fredde carni.






" Perchè mi segui anche quando salto nel vuoto?" le chiedo mentre stacco a morsi pezzi di pane raffermo e ammuffito.



Se avessi mai compreso l'amore, probabilmente avrebbe i suoi occhi.





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