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[GDR] La pelle che abito

Malo..
Guglielmo era ancora a Savona, aveva appena terminato la Lizza quando penso a suo fratello Ardomante... e chiamò il garzone:

Feniciusss!! Corri!! vieni quì e porta un piccione, mio fratello deve sapere!!



Savona 09 Gennaio 1460




Fratello Ardomanre,

mi trovo a Savona, ove Sion81 mi ha sfidato in in Lizza.
Ebbene l'esito del duello velo potete anche immaginare... IO SONO IL VINCITORE!! "Sion- scudo rotto, 40 punti danno e moribondo"
In quel momento un silenzio in Lizza, erono tutti stranamente convinti che dovevo perdere io... Hahahahaha!!!
Ardo quel silenzio è stata la mia vittoria, persone che tentano sempre di infangare i Normanni, non hanno potuto dire niente....

Lascio a loro il silenzio, e rientro in Capitale a testa alta, Vincente e Normanno!!


Torna presto fratello, grandi cose ci attendono.







Guglielmo I d'Altavilla ..Normanno..



Fenicius arrotolò bene la missiva, la legò stretta al piccione e lo liberò.
_________________
Quando un Normanno va in battaglia non fa altro che fare cio' per cui e' nato..

Meglio un giorno da Leoni che 100 da pecora!!..
Grevius
Momenti di pura follia.


In attesa di occuparmi di funerei eventi, mi accostai al giaciglio di Morphea.

Era una specie di nido di martora o beccacino, insomma aveva una forma strana, non sapevo come o dove dormisse prima di quella sera; frugando nei miei ricordi non ritrovai alcun momento in cui avessi visto Morphea dormire... l'ho sempre vista sveglia.
Evidentemente quella doveva essere una sera di prime volte.

Era ancora più pallida alla luce della candela, tremava febbricitante oppure me lo stavo immaginando.

"Fai.... fai tu" disse con un filo di voce.

Prima ancora di comprendere quelle parole sopraggiunse il giorno e mi ritrovai fra le mani la ruota del timone.

Promosso a Capitano.



La nave procedeva filata, le vele gonfie di vento mi apparivano come nuvole condensate, per la prima volta riuscivo a toccarle.


Sul ponte c'era un solo mozzo, lo chiamai.
"A rapporto dal Signor Capitano!"

Lasciò cadere la ramazza e si precipitò sul ponte di comando. Lo guardai stranito.
"Saruman?"
"Si Signor Capitano?"

silenzio

"Che... tu... come hai fatto?" domandai non trovando parole adatte
"Mi hanno detto che sei diventato Capitano ed eccomi qui..." rispose l'ex Principe Abruzzese come se nulla fosse.
"Ho portato anche Jesusman" continuò.


Guardai oltre la sua spalla e un ragazzo biondo sul ponte mi salutò con la mano.
"Ehi! Bella nave!" gridò.



Restai con la bocca mezza aperta ed il labbro superiore contratto.
Sbuffai e mi ritirai in cabina, credendo di aver esagerato con il vino.



Trovai un diversivo e incominciai a controllare le carte nautiche sparse sul tavolo.

"Capita' ho finito de scrivere a' lettera che m'avete dettato..."


Una voce maschile aveva appena interrotto il silenzio.
Alzai lentamente lo sguardo, Valerio Borghese mi guardava con aria felice ed una pergamena in mano.


Ancora silenzio...


"Che faccio leggo?" insistette.


Appoggiai i gomiti sul tavolo e con le braccia piegate mi tenni sollevata la testa.
"Ma tu... non..... non sai leggere nè scrivere...."

Mi guardò sempre sorridente
"Ao' come me so imparato io de scrive te te sei imparato de fa er brigante...... a volete sentì sta lettera?"

Osservai il primo assaltatore di Tagliacozzo...
"Eh..."

tossì per schiarirsi la voce.

"Carissima... nel senso di prezzo... Cosa virgola stiamo aspettando? Cos.. Cosa c'è che impedisce a voi di pensare con la capa? Se vengo la io vi faccio un mazzo tanto virgola e non di carte perchè ne avete assai."

si fermò un momento

"Va bene?"

"Si si... continua" esortai.

"Se la vostra signoria che non è mia decidesse di capire che una nave non occupa lo spazio di due virgola e che se è difficile da capire lo posso anche provare a spiegare in aramaico che son portato.... e na serie di insulti che nun so' capace de decifrà..."

Annuii... erano proprio le parole che avevo in mente.
Tornai a guardare le carte senza dire una parola, e quando mi alzai Valerio era sparito.


Tornai sul ponte, vidi altra gente... Widu, Widu che litigava con Morphea, Dokindok e Dokindok che litigava con Morphea...
Tutti litigavano con Morphea tranne Chikka, Chikka era a cavalcioni sul cannone che salutava, salutava come Jesusman, Jesusman che era arrivato con Saruman, Saruman che si ripresentò con la ramazza in mano in attesa di ordini, ordini che non potevo dare perchè Falcia dormiva, dormiva o era sveglio ma non parlava... l'unico che non parlò quel giorno fu proprio Falcia.



Mi svegliai con la testa che girava maldicendo l'ultima bottiglia vuota della stiva.

_________________
Morphea





" So' 'na cifra solo!"





Lo odio con tutta me stessa... jamm bell!




E lo sapevo solo io che quella ritornava e riattaccava con le solite domande.




"Ma che ne sai?"
" Eh! Lo vorrei sapere pure io come lo so, ma non mi è dato sapere, nè capire... sono tarda io, non è che lui si spiega una chiavica, so' sempre gli altri che non capiscono!"
" Sì, vabbeh... ma tu come lo sai?"
" E purtroppo è colpa del vento."
" Che c'entra mò il vento?"
" C'entra sempre il vento, anche se ambasciator non porta pene!"
" Che c'entra mò Eolo?"
" Veramente c'entra pure Bacco e pure Venere..."
" Ma che stai a dì?"
" E niente... lo so io!"
" Ma non mi hai risposto..."
" E che vuoi che ti risponda? Starà per morire ammazzato, trapassato a fil di spada o su qualche forca.... e poi gli trema..."
" Che gli trema?"
" La mano..."
" Che ha preso qualche febbre strana?"
" Noneeeee!"
" E perchè gli trema la mano allora?"
" Non la mano... la terra..."
" E tu hai detto la mano, che c'entra ora la terra?"
" Aehhhhh! La terra sotto la mano e gli serve la mano..."
" Perchè se la terra trema, perde la mano?"
" Aesh! No!"
" Ma eravamo partiti dal fatto che tu non potevi sapere che è una cifra solo e siamo arrivati alla terra che trema e se ne cade una mano..."
" Non se ne cade nessuna mano, ma gli trema la terra sotto la mano ed è colpa del vento."

" E che c'entra ora il vento?"
" Tu volevi sapere come lo so, no?"
" Sì... ma ancora non ho capito il vento che c'entra, con tutta sta roba..."
" Veramente è anche colpa del sangue..."
" Il sangue?"
" Sì! Ma a te ch t n mport? Uff!"
" Voglio capire pure io..."
"Lui richiama col sangue e nel vento..."
" La cosa è complicata!"
" Bra', su una cosa ci troviamo oì!"
" Che c'entra il sangue col vento mò?"


Al che ho preso la lama e mi sono tagliata in mezzo alla mano.

" Vedi? E' caldo mò... prima era freddo! E il vento soffia da ovest... Dove sta mò?"
" A ovest...."
" Mò e capit?"
" No!"




" So' 'na cifra solo io!" ( vento di sottofondo.... )



"Matujamurììììììììììììì!"

" Ma chi? Io?"
" Seeeeeeeeeee... se muori tu mò, muoio io... e mò non CIO voglia di morire"
" E chi deve morire allora?"
" Ma se ti fai un poco i fatti tuoi, male non ti fa eh!"
" Ma se sono i tuoi sono pure i miei.."
" Sì? E chi l'ha decisa sta cosa, mò?"
" Tu!"
" Ioooooo? ....stai facendo tutto tu..."
" Perchè tu non sono io? eeeeehhhhhh... io non sono te? ...M fai pur' mbruglià!"
" Non mischiamoci eh!"
" Troppo tardi, siamo nate mischiate..."
" E no... ti stai allargando mò... tu sei arrivata dopo, prima non ci stavi. Sei pure indesiderata!"
" Che hanno messo pure me in qualche lista nera?"
" Ecco... se muoio è colpa tua e sua..."







E uno poi mette, poi leva... viene e và e poi si sta zitto e poi uno non parla... e mica te la puoi prendere col silenzio che parla?
Che poi pare facile... e no che non lo è!

Poi si chiedono pure perchè uno esce di senno.
Per forza che poi uno esce e non rientra più... che vuoi rientra' co' questi qua?







" So 'na cifra solo!"
( sempre vento di sottofondo, sennò pare brutto assai )



" Ennnnòòòòòòòòòò! Emmobbastaveramenteperòòòòòò... tu m'è abbandunat... mò ch vuò?"

" Mi devi tene' la mano!"
( ventooooo...)

" Ennò! Tanto nun può murì... non hai il permesso!"

" Poi vedi...."
( ariventooooo )

" Uè, nun t manteng proprio niente... mantienatell tu! Quando morivo io me l'hai mai mantenuta? No? E allò mò ti fai nfru'! Tiè!"


" So' 'na cifra solo... "
( come fa il ventoooo? )

" E guaaaaaaaaaaa'! Maaaaaa... niente acquavite? Baldracche? O fatt è cu me ogg'? "


" Marfy....."
( frushhhhhhhhhhhh... facciamo che il vento fa così ja )


"GRRRRRRRRRRRRRRRR! E t stai zittttttttttttt?! Uè sto in una terra ancora inesplorata a sud... molto a sud.... assaaaaaiiiiii a sud.... So' uscita per riparazione all'albero maestro della nave di quello che ho affondato, e sta la nonna affogata sotto l'ancora, e il cane che gioca a nascondino con le vele sott'acqua, mentre il gatto ammaina il timone."





( Sbrunzuliata di Misti da dentro al sonno )

" Morphhhhhhh!"
" Aòòòòòòòòò!"
" Comm sì brutt quando ti svegli!"
" Sì bell tu.... Duchessa della Vavarazza!"
" Stai prendendo un brutto vizio... parli nel sonno... e quello che dicevi non mi piaceva..."
" AMENNNN!"















Frushhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!










Ardomante
Marsiglia



''Comandante...una lettera per voi da vostro fratello Malo....''



Prese la lettera,e mentre la leggeva un sorriso si stampò sul volto....quell'orgoglioso normanno ce l'aveva fatta....prese carta...penna e calamaio...





Fratello

mi complimento per la tua vittoria,e già immagino le facce di coloro che tanto ci odiano...e mi felicita il solo pensarle tristi e deluse...come lo furono certamente alla notizia del mio non affondamento e morte....non so quali grandi cose ci attendano a Genova...forse niente...non so...io sto tornando prinicipalmente per rivedere colei che ho fatto soffrire..ed alla quale devo chiedere scusa...e per la mia famiglia.....non certo per questa Genova...

Ti abbraccio

Ardomante

_________________
Morphea




L'altra notte il bosco sembrava un mercato nell'ora di punta.

I lupi dovevano aver fatto fatica a trovare prede sotto la coltre di neve, così hanno deciso bene di venire a farci visita durante il sonno.
E' così che, due mattine fa, al posto delle due gallina a cui avevo spezzato il collo per una minestra calda e la lepre ancora calda, che volevo scuoiare per farmici un copricapo caldo, ho trovato tre corde appesa al carretto lacerate e sanguinanti .

" Cacchio, fa freddo qui!"

E vogliamo parlare della civetta che tutte le notti, da due settimane a questa parte, ci segue ramo ramo, neppure fosse un amante famelico, impaziente di infilarsi sotto uno dei nostri vestiti?

" Giro con degli stracci, non ho sottane, per dinci! Sciò... sciò!"


E fin tanto che avanzavamo tra gli alberi, ci siamo dovute preoccupare solo di ladri di pollo, e animali selvatici... se di animali si possa parlare, il problema è sorto quando stavamo per oltrepassare uno dei confini aragonesi.
Qualcuno era lì ad attenderci per consegnarmi un biglietto.






"Mafis è in giro per boschi con una quindicina di uomini.
Posizione presunta tra Denia e Barcellona.
Fermatevi da qualche parte, e prendete residenza.

L."







"Quacchepparte, suona bene...................................... EPPORCATROTAAAAAAA.....!"
ho detto a Misti, con tono non proprio gradevole.

E coi cavalli già sellati, il carretto con la corda azzannata, e la ciucciuettola appollaiata lì, sul ramo alle nostre spalle, ho dato un messaggio a voce all'uomo - " Digli che ho finito la lana e che di fare la calza non ne ho molta voglia... lui capirà!" - e ci siamo dirette alla città più vicina, facendo come mi ha scritto.


Oggi, lo stesso uomo di due giorni fa, mi ha ricercata per consegnarmi un'altra missiva.












"Un mio informatore, mi ha detto di aver saputo che tu e Mistic siete state inserite nelle liste nere degli eserciti catalani e che sei stata segnalata come la più pericolosa dei pirati...
Mò...questi che ne sanno di te e di Mistic?
Sembra vi abbiano viste a Tortosa...mi ha detto di dirvi di stare attente....sarete sicuramente anche nella lista nera di Mafis

G."









Ho guardato fuori e appollaiata davanti la grata della stanza c'era quella ciucciuettola malefica. D'istinto m'è partito lo stivale, ma l'ho mancata e poi voltandomi verso Misti le ho chiesto... " Aò ma semo sicure che non è questa che parla? Nun a tien' n'à fionda?".





Inizialmente ero serena, poi ho ripensato a quando gli stessi catalani ci hanno dato la caccia per mare, e al fatto che probabilmente cominceranno a darcela via terra. " Ma se ieri sono rimasta nascosta, ndò m'hanno vista? Potrei essere ovunque... eppure sanno che sono qui. Che razzo di maCie fanno questi? O di chi si servono? E meno male che ho affondato una sola nave e che il capitano era pure morto, e se affondavo una con un vivo che dicevano? Che ero la sorella gemella del diablo, nun bast' che sono la sorella del male? uahuahuahuahuahuahuah. Nun c'à pozz mai fa!"


Lei ha continuato ad osservarmi a lungo ed in silenzio, poi d'improvviso mi fa
"Qualsiasi cosa deciderai a me sta bene!".


Al che ho cominciato ad andare avanti e indietro per la stanza e dopo un po' scoppiando a ridere, mentre lei immobile mi fissava sgomenta... le faccio...

" Sai che è? Siamo in due... e sto pensando a questi che co' quattro eserciti dovrebbero cominciare a cercarci perchè IO, e dico IO... uahuahuahuahuah... sono - la più pericolosa dei pirati... - e sto a terra.... uahuahuahuahuahuahuahuah.... mò collasso.... uahuahuahuahuahuah... m' sent mal'! ahahahahhahahahah. Ma se a questi qualcuno gli dicesse che sputo... chi ci mandano? uahuahuahuahuahuahuahuahuah...........
Ciucciuettolaaaaaaaaaaaaaaaaa riferisci a chi ti manda di alza' le pacche dallo scranno e di venire quaaaaaaaa, e ch nun a facess a uerr ch'e scartoffie, che così non secca neppure le quaglieeeeeeeeeeee! ahahahahahahahahaha Aiuto aiuto, me sento male.... "






Morphea




Piombò lì nel cuore della notte.
Sapeva quasi sempre dove trovarmi, e quando ci riusciva non sapevo mai se preoccuparmi o meno.


Stava fuori la porta inzuppato fradicio e aveva nelle mani qualcosa, avvolta in una pelle di daino.
Gli diedi degli stracci con cui asciugarsi e gli preparai una tazza di brodo caldo con cui scaldarsi.
Non disse nulla fin quando, non ebbe finito, ed io non chiesi.

Quella cosa nascosta nel vello di una bestia, iniziava ad incuriosirmi.
Appena finito, scostò i lembi tirando fuori uno scrigno ammaccato, sigillato da un lucchetto.

" Dice di conservare il contenuto al sicuro fino al suo arrivo."

Poi, rovistò nella bisaccia e tirò fuori una pergamena, e accompagnò il gesto con una frase." Vi chiede anche di firmare questa". Con la mano, la spinse al centro del tavolo pieno di polvere.

Lessi..

Risi.


" A Tab ha detto che vuole sposarmi?"
" Sì, da quando avete lasciato Piombino"
" L'ha presa bene?"
" Era felice per voi due"


Gli occhi divennero lucidi.


" Stanno bene?"
" Lui no, Tab pare di sì"


Abbassai la testa e rilessi prima di firmare.


" Era lucido?"
" No!"
" Aveva bevuto?"
" Sì!"
" Allora era lucido".


Risi ancora.

Pensavo anche al fatto che mi mancasse un matrimonio per procura e che andasse firmato col sangue, ma in fin dei conti si trattava solo di anticipare i tempi.
Ero lì per quello.

Poi guardai quell'ammasso informe sul tavolo.

" Ma la chiave?"


Affondò la mano nella bisaccia e cominciò a scavare, poi cominciò a farlo nei tasconi.
Era buffo osservarlo.
Nulla.

"Portate indietro tutto...."


" Ma non c'era nessuno dei suoi a cui affidarlo?"
" Non saprei"
" Ma come? Vi fa affrontare un viaggio per farsi sposare, vi paga pure, e anticipa i tempi solo per affidarmi uno scrigno senza chiave? Non poteva trovare una scusa migliore per giustificarsi e tenere calmi gli animi ? ahahahah Perde colpi. A proposito, ditegli che può festeggiare andando a baldracche, e che sia la migliore, ma che posticipasse la paga a quando tutto sarà finito, le dicesse qualsiasi cosa se necessario, è l'unico modo per far celare bene un segreto, e a cose fatte trovasse un buon cerusico per farla curare. Lui capirà."


Quando lasciò il capanno, scossi il capo.




" Miguelitoooooooooooooooooooooooooooooo!"




Mi fermai un attimo a pensare a quando, due mesi prima, mi aveva chiesto di sposarlo, e a ciò che gli avevo risposto.










" Sei sicuro? Questo matrimonio farà più morti di una guerra...."



Grevius
Città di mare, città di porto.
Persone che vestono altri colori, parlano altre lingue confondendo le radici degli avi.
Cittadini del mondo senza meta.


Non avevo tempo per godermi tutto questo.
Mi voltai verso il ponte, adagiato su una panca c'era il corpo di Falcia avvolto in un sudario.
Un paio di giorni prima lo trovai in stiva, sembrava dormisse, fra le mani teneva ancora una fiasca di vino mezza vuota... Gli guardai il viso, sembrava soddisfatto.

Povero Falcia, da tempo annegava i suoi segreti in un bicchiere, ora se li sarebbe portati in un mondo impossibile da vedere agli occhi di un cuore pulsante.
Lì vivrà altre morti e morirà in altre vite, in un gioco simile ad una ruota, che beffarda decide il nostro destino relegandoci l'illusione di esserne padroni.




La nave fece il suo ingresso in porto, ventiquattro corde robuste la assicurarono alla banchina.
Un marinaio del posto mi aiutò a scaricare la merce, gli feci cenno al corpo del mio compagno.

"Dove lo porto Italliano..." disse sforzandosi di parlare la mia lingua.

Ci pensai un momento.

"Sulla costa..." indicai gli scogli poco distanti dal porto "Fra le pietre del mare".

Ogni volta che il nostro legno avrebbe solcato quelle acque, un saluto sarebbe stato facile darglielo.




Cercai uno scrivano di strada, di solito molte persone si affidavano a quel notaio improvvisato per regolare i loro affari, costava poco... non sarebbe stato difficile trovarlo.
Ne vidi uno davanti ad una locanda.

"Voulez-vous écrire?" mi domandò mostrandomi un falso sorriso.

Non risposi facendo cenno di non capire.

"Vous... scrivere?" ripetè.

Mi sedetti affianco a lui, lasciandogli 2 ducati sul tavolo.






Marsiglia, 14 Gennaio 1460

Ti scrivo per informarti che al terzo giorno di navigazione, Falcia ci ha lasciati.
Non so spiegarti i motivi.
L'ho seppellito sulla costa, così potremmo vederlo ogni volta che passeremo di qui.

Siamo uno in meno.

Occhi aperti, abbraccia Alessia per me.


Grevius.







ringraziai l'uomo della carta e me ne andai verso la nave.

_________________
Tabac
"zzz....ZZZZ....zzzz......."
"Senor.......senor Tabac..."
"zzzz....RONF...zzzzz.."
"SENOR TABAC !!!!"

dormivo cosi bene......ero ancora sul Montgò....ma non più solo
ero circondato da cinque soldati aragonesi......uno di loro,il più alto in grado,mi venne incontro
srotolò una pergamena e cominciò a leggere..

"Senor Tabac, las autoridades policiales del Reino le avisan de su enjuiciamiento. Se le acusa en particular de los hechos siguientes: por desorden público.

Su juicio empieza hoy. Le invitamos a acudir al tribunal dentro de dos días laborables.

Durante el tiempo que dure el juicio, usted seguirá en libertad."

Sbadigliai....mi stiracchiai....elaborai qualcosa da dire in cinque secondi..
"ehhhhhhhhhhhhh?......Non intiendo ustè......io non capisce tua lingua e comunque non è mia la nave parcheggiata in seconda fila....."
Non risero......se ne fregarono altamente del mio spagnolo maccheronico...si voltarono...se ne andarono...

_________________
Vivi56
Marsiglia

Erano giorni che scrutavo l'orizzonte nella speranza di veder comparire la sagoma dela Brillocca e finalmente la vidi comparire in lontalanza.

Qualcosa non andava: si muoveva lenta e sembrava appesantita da un carico eccessivo e quando finalmente attracò e potei salire a bordo quello che trovai fu peggio di quello che avevo immaginato.

Il Capitano, distrutto dalla stanchezza, stava dando ordini per far seppellire il corpo di Falcia.

Sbandai sotto il peso del lutto improvviso e cristalli di ghiaccio mi affogarono l'anima.
_________________

Orgogliosa moglie di Hans Ludwing della Groana
Morphea





L'esternazione emozionale è la croce e la delizia di ogni essere umano, e, stranamente, a volte, diventa così intimamente calda da avvolgerti in una morsa affettiva pari solo ad cappio ben stretto intorno al collo...


"¿Por qué estás aquí? Tortosa no es un lugar para usted, Morphea!"

"Maccheccelhoscrittoinfronteilnome?"
pensai.

Guardai Misti perplessa... e la interrogai" maccheddice questa? tu la capiscHi?"
Misti storse il labbro.
"... il nome pare lo sappia però, ma non credo voglia offrirci da bere, che dici?" continuai ancora.


" Perchè tu essere qui, Morphea? Tortosa non essere posto buono per te!"
" Maccomeno? Ciavete il vino buono.... "

Poi, riguardando Misti " spe' che mò vedo se riesco a farmi capire eh...."


Feci un bel respiro profondo e attaccai.

" IoS e leioS" puntando il dito verso la Duchessa " voliamoS soloS bereS vinoS, certoS che questoS è postoS por noioS... Estoy muy feliz aquí! Usted no es bueno que estemos vicineSvicineS? Vieni aqui che te do muy besoS....."

Fece buio in fretta e con il calare della notte, i tavoli e le sedie si occuparono in fretta.


"Usted es la esposa de la Legio, ¿no?"
" Ehhhhhhhhhhh... noccapiscoooo... no entiendooooo...."
"Tú eres el que está enfermo con la Legio, al mando de la OB!"
" Se se... di bene in meglio.... che diceSSS, no parloS tuaS linguaSsss... "
" Tu essere al esposa de Legio e essere cattiva a comandare OB con lui..."
" Sulla primaS mi avvalgoS della facoltaS di non rispondereS, sulla secondaS, ioS non avereS maiS comandatoS OB, ioS avereS pureS lasciatoS OB, ioS essereS aqui soloS per sposareS loS mappinoS... potevoS starmeneS a casaS miaS, ne guadagnavoS tuttaS saluteS... e qualche jastemmaS in menoS...."
" No entiendo "
" MancoS ioS, siamoS in dueS..."


Le braccia mi caddero sul tavolo e cercai di affondarmi nel boccale, fino a svuotarlo tutto.
Un uomo dai capelli scuri e la barba folta, di media statura, si avvicinò al tavolo con in mano una brocca di vino, e dopo essersi seduto di fianco domandò
: "Puedo sentarme a tu lado? Yo sólo quiero mirar"


Guardai ancora Misti... " C'ha jtt?"






Mistic
Non sapevo se piangere o ridere...

Fluivano dalla sua bocca una serie di S a casaccio.

Silenziosamente mi avvicinai al suo orecchio e le sussurai:

"Non è che se aggiungi le S parli catalano eh..."
"intantoS ci provoS...tu mancoS quelloS..."


Strorsi la bocca e da brava amica mi accodai alla figura di m... che stava facendo in solitudine.

"Noio volevam..." iniziò lei...
"se se...quello è francese capra!"
"ah...ok ok...ci riprovo...Nus..."
"eeehhhh pure il latino mo?"
"uè...metti le s e zitta!"
"vabbè..."


La serata continuò tra S sparse...fin quando non si avvicinò un uomo.

"Puedo sentarme a tu lado? Yo sólo quiero mirar".
"C'ha jtt?"
"eh...ecchennesò io??? proviamo con l'abc...¿Cuál es tu nombre?"
dissi, poi le colpii piano la spalla "...e dopo questa non ne so altre eh,t'avviso!"
"PaQuitolinos!"
rispose con fare fiero.
"che nome di..." scossi la testa... "belloS bellos...complimientoS vivissimoS".

Non comprendeva una sola parola e glielo si leggeva in fronte,ma intanto vedevo che si avvicinava sempre di più a Morphea.

"Che staioS a fa tu?"
"FattiS i fattiS tuoioS tu"
disse ridendo.
"Il vinoS ti ha presoS la cabezaS?si?".

ci fu silenzio...
_________________

16 Ottobre 1460
Diavolettos_des_mamasmurf
Click, puff, sbadabum....così appaio sulla spalla della mia mama Smurf, so che lei mi ha sentito, ma non ha ancora idea di che casini combinerò...

Come potevo non venire correndo quando ho sentito il mio nome essere chiamato con tanta disperazione!
Quel catalano sta supplicando che qualche strano essere proveniente dagli inferi la convinca a non tirarsi indietro....

"Il vinoS ti ha presoS la cabezaS?si?" dice la cara Misti, mannooooo che disi OOOOU!

La mia bellaaa Smuuurfa dico a me stesso sapendo che lei mi sente maS non vediS che seiS tuS a fargli girarS la capezaS?...boia faus starle nella coscienza mi fa parlar come lei...

Non eraS l'altro giornoS che cercaviS un MiguelitoS!? dico cercando di contenere tutte quelle S...
Esto se chiamaS PaQuitolinos, maS micaS es maleS!....pagoS ioS la stanzaS mia protettaS
_________________
--Angiolettos_des_mamasmurf
"Come è già partito!" brontolai pacatamente e dolcemente come mi era stato insegnato.
"Eh se ti sbrighi lo raggiungi..." rispose il capo
"Ma per dindirindinadinrindindindina, quello mo fa le peggio cose" mi tirai su le maniche e spiccai un volo parabolico.

Da quell'altezza potevo vedere tutto, città paesi, paesi grossi, paesi piccoli, case, capanne, castelli e persone... tutto quanto.
Intravidi quel coso rosso sulla spalla di Morphea.

"AnnaCCia è già arrivato".

Scesi in picchiata e mi infilai nella taverna.
Andavo troppo veloce e persi il controllo di me, rimbalzai sulla testa di Misti e piombai sulla spalla di mama Smurf.

"Va via!" disse subito il cosetto rosso dall'altra parte.
"No, io resto qua perchè sennò tu la conduci sulla via dell'empio"

pensai che non avesse capito e dalla faccia compresi di aver ragione.
Mi avvicinai il più possibile alla bottega delle cere, ossia l'orecchio di mama Smurf.


"Sei donna sposata ora, allontana questo bruto, di nome e di fatto... non farti fregare!"
Diavolettos_des_mamasmurf
Guardai quel piccolo aureolato sussurrarle nell'orecchio...

Empio tu dici?! Gridai Sciammat! L'empio rende la vita vivibile!

EMPIATI SMURFA MIA...EMPIATIIII
....e tira su il mio tridente per puntarlo contro allo schifoso aureolato

così il kappon mi da 'na bella vacanza

_________________
Morphea



La testa, dopo il settimo bicchiere, strusciava dentro se stessa, intrappolata in una cassa da morto, mentre la lingua sbiascicava cose incomprensibili anche a me stessa.
Intanto, tra i pensieri, una guerra tra bene e male aveva appena avuto inizio.





" Su esposo está en la cárcel, por fin... se lo merece"
" ComoS?"
" Su esposo está tras las rejas, ¿me entiendes?"
" Ho detto di noooS! No lo entiendo..."
" Tu esposo está in prigion... como dice usted?"




Nel frattempo, l'uomo mi si era incollato alla coscia e, sorridendo, provava a far scivolare la mano sulla carne.

Ricambiai il sorriso.


Durò un attimo... uno solo...


Mi accarezzai l'altra gamba, fino allo stivale e, senza distogliere lo sguardo dal suo, liberai il pugnale e glielo conficcai sul dorso della mano.
Lo vidi accasciarsi sulla sedia, nell'attimo in cui il dolore abbagliò i suoi sensi.
Bevvi ciò che restava nel bicchiere, ed una volta terminato, etrassi lo stiletto, lo pulii sui suoi stracci ed imboccai l'uscio, accompagnata dallo sbraitare della donna, che ancora parlava ed urlava il suo nome; mentre l'uomo... beh! lui non sorrideva più!



Camminai lentamente.
Misti mi venne dietro come un'ombra.
Io, la mia ombra, sentivo strapparmela dal corpo, e non ne comprendevo il perchè.






Il bene vinse, il male pure.
Il male perse, il bene pure.













"Ogni tua vittoria è stata la mia.
Ogni tua sconfitta l'ho vissuta due volte.
Ogni mio dolore lo hai stretto in un pugno per lanciarlo lontano.
Ogni mia gioia era un pegno per la tua vita.



Qualcun altro si accontenterà del tuo dire o del tuo fare, perchè è ciò che vuole sentirsi dire o che si aspettava tu facessi.
Qualcun altro godrà delle tue lacrime, nascoste dietro i falsi sorrisi.
Qualcun altro gioirà dei tuoi sorrisi, perchè non conosce l'imbarazzo dei tuoi silenzi.
Qualcun altro leggerà nei tuoi silenzi, l'inesistenza di taciti assensi.


Ho finto di non sentire quando in preda al delirio mi urlavi il tuo amore.
Ho finto di non vedere quando tutti sgranavano gli occhi davanti alla mia cecità.

Non piangerò ancora la tua resa...
Non terrò la tua mano...
Non sarò io a seppellirti...


... forziere dei tuoi segreti.
... spettatrice silenziosa di ciò che urlavi al mondo e che, a me, tacevi.


Sono complice della tua vita, non lo sarò della tua morte.


Potrò solo vivere o morire per te.
Potrò solo vivere e morire con te.


Niente di tutto questo era necessario, e nulla e nessuno potranno mai cambiare ciò che è sempre stato.


Perchè me?
Perchè me!
Perchè me...



Ora tua...




...Marfy"












Guardai Misti. " Fai in modo che gliela consegnino..."

Non fece domande, stavolta.





La smorfia si spense e con lei la vita.






Io vissi ogni cosa con lui, dall'inizio dei tempi.



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