Morphea
Dorme molto più di me negli ultimi giorni.
Spesso la osservo.
Io fisso gli stracci intrisi di sangue, lei quella rosa rossa ormai appassita.
Siamo così diverse.
Eppure è qui accanto al mio letto.
Guarda quella rosa rossa esanime, con la gioia della vita, come chi l'ha vista raccogliere e l'ha ricevuta in donno dalle mani che l'hanno appena strappata alla terra
" S'è ammosciata... te ne sei accorta, sì?"
M'ha guardato stranita. Se non ci fossero quelle pezze di lino nel catino a distrarmi, direi che tutto questo è molto triste, ma il brodo di pollo scotta e mi rattrista di più di quella rosa rossa moscia ed esanime.
Il pollo è il maschio della gallina...........
Me ne fregasse qualcosa a me del pollo, della gallina e di quel maledetto fienile.
I fatti sono altri...
Mi mancano la sua brutta faccia, le cavolate che mi racconta per farmi sorridere o per farmi perdere le staffe, e pure lavargli le mutande!
" Epporcavacca!"
S'è voltata di scatto, per lo spavento... poveretta...
Le ho sorriso, cinicamente, sputando anche il secondo osso, perchè le vacche stavolta non c'entrano nulla, neppure mia madre..
Santa donna, eh! ... che l'Innominato ne faccia la sua sposa e se la tenga bella stretta...
Così sarà l'unico modo per incontrarla.
Un giorno di questi...
...prima o poi...
E forse vedrò che faccia ha...
"almeno tu hai...che hai?" m'ha detto...
" ho una pergamena sotto al cuscino firmata con lo stesso sangue che colora l'acqua di quel catino e che ha la stessa vita della tua rosa rossa moscia..." le avrei risposto... ma non mi pareva il caso, e ho continuato a tenere la ciotola tra le mani e l'ho portata subito alla bocca, per zittirmi da sola.
Inizio a sperare che Goyo entri da quella porta e finisca quello che hanno cominciato i suoi conterranei, prima che lo faccia il tedio.