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[GDR] La pelle che abito

Morphea




Tutto resterà seppellito nel giardino dietro la cappella... sotto la neve.
Tutto apparirà nuovamente candido ed immacolato, persino i sorrisi e le vane speranze.
Tutto ritornerà virgineo al passaggio del vento disinvolto di quest'inverno inviolato.


Ero andata al Monastero nella speranza di dissipare dubbi e quietare il mio animo insofferente, ma, quella notte, compresi che il ritiro non sarebbe valso a nulla.
Sono rimasta nella mia cella senza mangiare nè bere. Ho fissato il soffitto così come se avessi avuto ancora difronte il catino in cui Goyo lasciava in ammollo le mie bende.
Due giorni dopo sono tornata al vecchio mulino dell'anziana
señora.


Ho dormito profondamente sebbene il sonno non abbia portato consiglio.


Oggi, al risveglio, due lettere mi attendevano.
Una era deliziosa proprio come la cicuta.

Ho prestato molta attenzione ad ogni singola parola, leggendola incredula.
Credo di averlo fatto diverse volte.


" Mi basterà sentire solo la puzza..."avevo detto una volta.


E quell'olezzo è arrivato... con tutta la sua prepotenza.



Poche cose mi avrebbero deluso così profondamente.





Nel bene o nel male avrei mantenuto la parola data... e questa mattina il bene passava il testimone al male; così, mentre la lettera si consumava nel fuoco del braciere, sono uscita di casa e mi sono diretta altrove. Non ricordo esattamente dove, ma mi sono liberata della pellegrina, per il motivo esattamente opposto per cui l'ho indossata fino ad ora.



E' un buon giorno oggi.







"hombre ... vino, un pergamino y la tinta"

La seconda lettera meritava almeno una risposta.


















                Tortosa, 09 Marzo 1460



Messer Elric,
sono lieta di ricevere Vostre notizie, e, soprattutto, sono felice per il traguardo che avete raggiunto insieme ai Vostri uomini; non dimenticherò mai l'aiuto che deste ai cittadini di Udine durante l'assedio, e spero non l'abbiano fatto neppure loro... siete stato uno dei pochi a comprendere quale fosse il motivo che ci spinse alla ribellione.

Vorrei che porgeste i miei saluti al caro Goa.

Devo anche dirVi che alcune delle Vostre parole, mi hanno stupita, forse anche turbata...
A differenza di quanto avete ipotizzato, nei Vostri gesti non ho mai visto altro che amicizia; amicizia che, tra l'altro, è stata sempre totalmente ricambiata e lo sarà sempre, ma null'altro.
Ero una donna sposata allora, sì come lo sono ora, e per quanto sia di natura ribelle, ho il bruttissimo difetto di essere fedele anche quando non dovrei, fino al punto di non prestare attenzione a ciò che mi accade intorno.
Un giorno, forse, riuscirò a snaturarmi anche in questo, ma per ora...

Pertanto Vi chiedo scusa per la mia distrazione, se solo avessi sospettato ciò che mi avete confessato, probabilmente avrei avuto un comportamento diverso, persuadendoVi. Semmai avessi detto qualcosa o se avessi fatto qualche gesto che Vi abbia fatto credere altro, Vi chiedo di perdonarmi... non vorrei mai vedere qualcuno soffrire per una mia mancanza, spero non sia accaduto.

Vi rinnovo i miei più sentiti auguri, e spero possiate trovare nella fede la giusta guida alle Vostre azioni. Pregate per me quando vi capiterà.

Sempre Vostra amica,
Morphea.







Ho consegnato la lettera all'oste insieme a delle corone, affinchè parta con la prossima imbarcazione diretta a Gaeta.




"Dueño .... más vino!"




Morphea




Ci siamo io, l'oste, il solito uomo seduto infondo alla sala di tutte le taverne in tutte le città in cui vado, Misti - che è arrivata dopo poco - e poi ancora... io e loro, e poi ancora loro ed io.

Nelle taverne di Tortosa è così facile passare inosservati.
Sono sempre così affollate..........





"Señorita Morphea.... señorita Morphea"

Mi guardo intorno, e quando m'accorgo che l'oste mi sta fissando, elargisco un generoso sorriso, fingendo indifferenza.
Mi volto verso Misti... "Señorita foss j?"
( Señorita sarei io?)


" Penso proprio di sì... "


" Ma m'ha vist bon?" ( ma mi ha visto bene? ) dissi a bassa voce, e senza mettere la mano davanti alla bocca.... " SGRUNT!"

" Effaischiffffffffff! Non solo nun sì n'à signora, ma nun sai fa manc' nu rutt..." mi prende il boccale dalla mano e comincia a bere tutto d'un sorso. "BURP!" fa, asciugandosi la bocca col dorso della mano "BURP!" ancora... " Se proprio devi farlo, fa come ho appena fatto io".

La guardo schifata, riprendendomi il boccale.
" SGRUNT!"


" Nun è arte tua... sti cos' ti riescono peggio degli inchini!"



"Señorita Morphea.... señorita Morphea"


La cosa ha cominciato ad innervosirmi... come se già non lo fossi di mio....

" A chist o struppeo staser', oì..."
( a questo lo abboffo di mazzate stasera) ho detto tra i denti, facendogli segno di avvicinarsi.

Si avvicina al tavolo e mi consegna una pergamena.


"El Tribune para enviarle esta comunicación"


C'è da puntualizzare una cosa... qui i corrieri ti trovano anche dopo che t'hanno seppellito!


Riguardo Misti... " Vedi che ti dico... chist' so' ati pasticciott alla cicuta!"
(questi sono altri dolci alla cicuta)

Srotolo la pergamena eeeee...





Tortosa a 9 de Marzo 1460


En calidad de Comandante del ejército de defensa de Tortosa "Fills de Guifré el Pilós" y siendo el ejército Maestro del "Statu Quoi" en esta ciudad, hago saber:
Que en base al decreto del Caballero Rocabertí de Peralada con fecha del 21 de febrero de este año:

- Se ha declarado el estado de "Alerta Naranja" en la ciudad de Tortosa por tanto han entrado en vigor y bajo estricta vigilancia y control las siguienes medidas:

. Prohibición total de presencia de grupos, grupos armados y batallones de más de una persona dentro de la ciudad de Tortosa y en sus proximidades.

. Obligación de identificarse y justificación de motivo de estancia para todo extranjero presente en la ciudad, entendiendose como "extranjero" en este caso, todo aquel que no lleve más de 60 días como vecino de la ciudad o no haya nacido en Tortosa.

. El no cumplimiento con los dos puntos anteriores se considerará Alta Traición y será perseguido por la justicia con la máxima diligencia.

. Movilización total del ejercito.

. Puesta en marcha de protocolo especial por parte del ayuntamiento ante la gravedad de la situación.



Comandante del Ejercito Fills de Guifré el Pilós








"..... soPPresaaaaaaa!"


Stavolta è lei a chiedermi spiegazioni.



" Che vuole?"


Dopo essere scoppiata a ridere e prima che mi rivolti la birra sulla testa, le rispondo...

" Dice che come Generale dei fili coi pili di questo e quello... in nome e per conto di quell'altro... secondo il Decreto emesso, sempre da quell'altro, è stato dichiarato lo stato d'allerta nella città di Tortosa; che sono vietati i gruppi armati o i reggimenti superiori ad uno sia dentro che fuori città; che tutti gli stranieri devono comunicare il motivo della loro presenza, compresi quelli che hanno preso residenza da meno di sessanta giorni; e che, chi non rispetterà sta monnezza di roba, si beccherà le tottò sul culetto dopo un bel processo coi controca...volfiori... secondo le leggi di sta... fava!" e dopo un respiro profondo "... Sai che la zuppa di fave è dolce come quella di cicuta? ahahahahahaha"


Stranamente s'è messa a ridere pure lei.



" E ora?"



"E ora... bevi! Hai sentito che c'è scritto? Se la fanno sotto per paura di qualche assalto... ma mi sa che neppure sanno come si faccia.... reggimenti? gruppi armati?.... Qualche esercito? Ma hai visto che qui ci stanno quattro gatti? ahahahahahah bevi... bevi! Sient a me... è più costruttivo.... ahahahahahahahah"









"SGRUNTTTT!"







Morphea





Io vivo anche da morta...!








"Dove vai?"
m'ha chiesto oggi.
" A respirare" le ho, semplicemente, risposto.





Ho il terrore della ressa, eppure ne sono affascinata.
Vorrei vedere in un semplice gesto del corpo umano, l'essenza impura.
E' questo ciò che me li fa amare... la loro imperfezione.
Nella loro imperfezione donano loro stessi.
Quale atto è più amorevole se non il donarsi completamente al mondo?
Quale condotta può essere definita più altruista se non il coraggio di mettere a nudo il proprio animo manchevole?

Così osservo gli altri... nella speranza che mi stupiscano, col desiderio di trovare in una loro movenza un'atto d'amore che trascenda dai sentimenti più biechi, non trovando alcuna bontà in chi si mostra sempre gentile, accondiscendente, disponibile.

Cosa cerca chi si mostra così con gli altri?
Il plauso altrui chi rende felice?
Cosa si aspetta chi offre elemosina ai mendicanti?
Niente?
Siamo esseri imperfetti ... è questo ciò che ci rende complessi, disarmanti, odiosi, amati... umani!
La perfezione non è di questo mondo e, forse, neppure dell'altro... e non è la falsa bontà che rende stupido chi ci osserva nè ci farà prendere per mano da Aristotele per condurci a Christos.



" Dove sei stata?" mi ha chiesto al ritorno.
" Al mercato."

" Ma volevi respirare... " ha ribattuto.
" L'ho fatto."

" Al mercato?" ha domandato ancora.
" Ho respirato anime..."






--Baphomet
La osservava,sapendo di essere osservato.


Sapeva di essere cercato fortemente,a tutti i costi.



La mela,da sempre simbolo dell'errore,del peccato,non poteva essere miglior rappresentazione di se stesso.




Lo so che mi stai guardando,avvicinati.

Guardami,toccami,assaporami,mangiami.


Hai bisogno di me ed io non aspetto altro.....


Immobile,il rosso frutto attendeva Morphea,al varco.
--_amon_



Shhhhhhhh

Lo senti?

E’ il richiamo del vento che scroscia sui fianchi dei monti ed esplode scomposto tra spighe di grano dorate, irradiate dal sole.




Shhhhhhhh

Le senti?

Le urla indiscrete e sprezzanti di un popolo cieco, che si specchia in parole stagnanti di uomini muti.
E’ il mio dito sordo che si poggia sul petto per asciugarti un lacrima d’amore, infranto sulla brina di foglie cadute e masticate dal tempo.




Shhhhhhh

La senti?

La follia del sangue, che caldo, risponde impazzendo.
E’ l’alba avvolta dalla bruma di primo mattino.
Cacciatore irrequieto di prede informi in un bosco di alberi spogli.
Braccato dalla tua stessa ombra, ti pieghi al crepuscolo rosso sotto i tuoi passi.





Shhhhhhhh

Ti sento.



Grevius
Erano giorni di Marzo e le mura nevose dell'inverno si accingevano a cadere, tornavano i colori, tornava la vita negli occhi di tutti, nei sorrisi dei tanti.

Ero lì con il corpo, respiravo quell'aria, eppure osservavo solamente lo scorrere incessante del tempo.
E' proprio il tempo che a volte gioca l'infame, cammina troppo lentamente quando lo si considera e scappa veloce quando avresti bisogno di lui.

Attraversai molti sguardi, ormai mi conoscevano più per il mio brutto carattere che per essere un raro forestiero venuto da lontano... ci avevano fatto l'abitudine.
Entrai nelle quattro mura che mi ospitavano e mi abbandonai sulla panca davanti al tavolaccio.

Non ci pensai poi tanto e decisi di scriverle.




Volevo dirle tante cose, piantare molti semi neri d'inchiostro nei campi di pergamena, per farvi nascere parole capaci di portarmi da lei in un soffio di mare.

Già... il mare.





Mi mancate da morire.
Greg.





Lo misi in cammino sulla stessa strada rossa della rosa.



Erano giorni di Marzo, e la verità nacque da sola.

_________________
Legio













Cinque soli piu a est della volta prima.


















Legio beveva da solo, in equilibrio immobile come uno stilita fradicio ,seduto al tavolo , tenendo stretta la fiasca tra le mani.
Il diavolo dava ripetizioni di lingua a qualcosa nel retro del locale.
Un tizio completamente ubriaco sussurrava ad un boccale mezzo pieno seduto in fondo nel buio.








La porta si apri' ed entro' improvvisamente l'aria.
L'aria avvolta in vesti fruscianti scivolo' verso Legio.







" Buonagiornata e salute a voi........"
si senti' dire.


"Sono l'ambasciatrice qualunque del regno qualsiasi,
viscontessa di un po' tutto e marchese di qualcosa , Salute e onore a voi cavaliere...."




I suoi denti bianchi odoravano di fiori d'arancio.





Legio beveva ad occhi chiusi tentando di annegare il malessere umido che sentiva viaggiare insieme al vento la fuori .
















"Dipingervi a festa non vi aiutera'... almeno non qui'.... sedetevi e venite al dunque Madonna "







Quella resto' in piedi " ... Vi ho salutato cavaliere....è buona norma rispondere " disse scura in volto.






Legio si verso' da bere poi fece lentamente scivolare il vaso di coccio poco piu avanti verso la donna.






" Quando quelli come Voi vengono da quelli come me è perche gli serve qualcosa Madonna....
e in questo caso è buona norma venire al dunque ... come potete vedere ....sono molto occupato a quest'ora"




Nell'atmosfera fumosa e poco illuminata quello in fondo alla sala stramazzo' con la fronte sul bicchiere,
un ragno scese dal soffitto unto e cadde al centro del tavolo , mentre nel retro qualcosa di animale ansimava.







La donna non si sedette. Guardava attorno schifata.



" E' un posto lurido questo...."
disse a un certo punto.



" Siete marchesa anche di questo....."
fece legio con occhi altrove , indicando attorno con un gesto della mano.






" Non sono venuta qui per essere insultata in questo modo ....."
L'aria fresca fece un giro su se stessa e guadagno' la porta.
Si fermo' per un attimo sulla soglia. Poi di scatto torno' indietro e si sedette al tavolo.








Legio mentre odorava il profumo delle montagne di rijeka in questa stagione , spinse di poco avanti con due dita la brocca verso la donna.








" Spremete questi disgraziati fino al midollo, in miniera, nei campi, li pagate 2 soldi e gli tassate a morte ogni raccolto,
che pretendete? ......
...vi aspettate un certame letterario da quello che è appena svenuto li' in fondo ?
.... una bucolica magari..... avete mai lavorato in una miniera Madonna? "







Quella lo guardo' cattiva, con la tracotanza di chi esiste e null'altro importa.
" Ci hanno attaccato, la mia scorta è stata uccisa , devo raggiungere immediatamente questa citta'"
e cosi' dicendo indico' un punto sopra una carta ingiallita.
"Vi paghero' bene "






" So' per certo che potrete trovare compagnie migliori della mia madonna....
chiedete al capitano.....lo potrete trovare sulle mura, non potete sbagliarvi e' quello con il pennacchio colorato in testa e l'aria da imbecille."




" Se sono qui' c'è un motivo.....mi hanno indicato voi come l'unico possibile....
io e il mio compagno trasportiamo un piccolo tesoro"











A quelle parole il ragno smise di saltellare su e giu per il filo che pendeva dal soffitto.






Il diavolo fece capolino con un occhio da dietro la porta del retro.





Legio impastato come un anguilla dopo un lungo silenzio fu capace di dire solo.....................









" ....Ah si ? "














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Legio








Sellarono i cavalli velocemente.
E quello fu un errore per ambedue.



Legio appena monto' a cavallo si calo la visiera sul muso come dovesse andare a morire su di un qualche campo di girasoli.



" Cavaliere... sebbene sembriate non adorare le presentazioni.....Il mio nome è Erika....."




" Giacomo.......Giacomo Borghese.......sopratutto se ci dovessero fermare a qualche posto di guardia.... .........Giacomo Borghese."










Invece non ci fu bisogno di presentazioni lungo la strada.
Pensavano ai banditi,
Arrivo' invece l'esercito...... piccolo , inaspettato, rapido e implacabile.



In un attimo fu' il finimondo.
Spuntarono dal nulla e ci furono addosso prendendoci impreparati.











Quello col pennacchio aveva perso l'aria da imbecille e col piede rovescio' uno dei cadaveri.



"...........Excellent garçons......morts tout ??"






No signore uno ci è sfuggito, ma deve essere ferito.





















Da dentro un roveto due piccoli occhi insanguinati fissavano il pennacchio che parlava.











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Morphea



C'era qualcosa di diverso, ma non comprendevo cosa fosse.

Era il sedicesimo giorno giorno del mese di Marzo... ed io stavo camminando in mezzo a delle croci di un cimitero silenzioso a ridosso della scarpata delle miei cicatrici.

"Questa è andata... questaaaa... no... ancora no! Questa ancora sanguina e.... eeeeeee... e qui ci vuole ancora...."


SGROSHHHHHHHH SPUUUUUU


"... ecco! ora anche questa è apposto! E a quest'altra.. a quest'altra ci penso domani... o anche no..."



Misti ancora si fermava a fissare lo stelo avvizzito e ingrato di ciò che un tempo era stata una rosa dai petali rossi e carnosi.


Mi limitai a dirle un... "Ci vediamo dopo" . Una sola parola di più e non mi sarei più mossa da lì.


Ogni falcata si appesantiva man mano che avanzavo verso le mura di cinta.

"Odio i compromessi. Odio le trattative. Odio loro per la responsabilità che mi sento addosso e di cui non riesco a liberarmi. Odio me stessa per tutto questo!"


Nessun pensiero si consuma mai a caso, così come la cera che si scioglie sotto il calore dello stoppino che si esaurisce al calore della fiamma.
Arrivai ad un passo dal Generale, con lo spirito candido di un angelo nero vestito a festa; avvolta in un lenzuolo d'ali bianche e incoronata da un'aureola dorata.

Tirai un respiro profondo.


" Uscirò in un modo o in un altro da qui tra qualche giorno, ditemi Voi come volete che lo faccia..."

Le piume cedettero al mio mancato proposito non appena incrociai il suo sguardo.


Passai la notte sotto al portico della
señora senza chiudere occhio.




Va serenamente in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio...



Il pomeriggio successivo Goyo venne a farmi visita con in mano un foglio consunto.








" Vieni ja.

Ti dirà lui dove trovarmi."








Riconobbi la scrittura.

Presi Misti per un braccio, trascinandomela dietro.

" Andiamo!"


Tabac
Incrociai il cerusico in una delle poche taverne di questa infima cittadina.....
era a due tavoli da me....
gli feci un segno.....non lo vide....
lo chiamai....
"Gayo,messer Gayo!"
annui scocciato...poi si avvicinò...
"Goyo messere,mi chiamo Goyo !"
sorrisi...poi ribattei
"si vabbeh ...dettagli...il concetto era quello."
non lo feci rispondere...
"sò che conoscete donna Morphea,potreste portarle questo messaggio?"
accettò di buon grado.....solo dopo avergli offerto una birra
avevo bisogno di loro....dei miei amici
avevo...ho bisogno di ridere.....solo loro possono riuscirci

_________________
--Goyo
Ero immerso nelle voci della gente, riuscivo a distinguerne poche di familiari ma una di esse mi chiamò per nome.

"Gayo, messer Gayo!"

Mi voltai e vidi un bel ragazzo vestito di cielo.
Avvicinandomi al tavolo abbastanza irritato gli rinfacciai il mio nome corretto.

"Me llamo Goyo!"

Mi chiese di portare una lettera all'italiana.
Ormai non ero quasi più un cerusico, ma un valletto di Morphea.

Mi offrì da bere.

Lo guardai meglio, era proprio un bel ragazzo... erano passati tanti anni da quando mi nascondevo assieme a Felipe nel retrobottega di suo padre, nascosti da tutto e da tutti.
A volte quel desiderio riaffiorava, era la mia natura, ma decisi di seppellirlo ancora una volta, assieme a Felipe, al padre che lo picchiava, e alla gente che non avrebbe capito.

Mi guardò e io arrossii.
Legio












LA TAVERNE RéPUBLICAINE , Rodez, MCDLX .
3 giorni di prognosi, scudo distrutto .
L'Oste aveva chiamato i cerusici non tanto per pieta' quanto preoccupato che poi gli sfasciasse la taverna .





















" ECCHE E' QUELLA ? ......"




"Una sanguisuga per il salasso mio buon signore....." fece il cerusico che pero' faceva anche la barba di domenica in piazza.






".....attaccatela ar c. la sanguisuga ....e levatevi di torno......"

".....NON VOGLIO MORIRE TRA QUESTI IMPIASTRI !...." urlo' Legio.







I cerusici ripegarono gli involti con i strumenti ed i ferri e si defilarono alla svelta.







Seduto su uno sgabello de legno mal fatto Legio tutto fasciato strillava come un aquila.






" oSTEEEE....Scrifi..............manda lettera di formale protesta all'imperatore, fai scrivere dai rapporti con l'estero ,
.....dalle dogane ....e pure dai porticcioli vista mare...... QUESTO MASSACRO INGIUSTIFICATO NON PASSERA' SOTTO SILENZIO !..
....Oste.....manda lettera di sfida in lizza al capitano al prefetto, viceprefetto,sindaco,sottosegretario e comandante dell'esercito e sua progenie fino al sesto grado de parentela......tutti sfidati in lizza tra 3 giorni cazzu cazzu va'.....minchiazza miseria....glieli faccio sputare tutti i denti uno ad uno per Aristotele!...."

" eh no eh...... stavolta che ero di scorta ad un ambasciatrice con tanto di permesso !.........e loro dicono che avevamo un bandito tra di noi ?! ..."





L'Oste e la moglie si guardavano in silenzio preoccupati.
Lei poi fece segno di non darci peso che magari stava male di testa.
Lui annui' e le fece cenno di andare nel retro.





Un tipo dalla camminata sportiva quasi si scontro' coi cerusici che uscivano.




Arrivo' davanti a legio che intanto si stava cercando qualcosa nei pantaloni e esordi' giulivo:






"Ciao ...sono Edghel "





Legio lo guardo' con mezzo occhio come quando stava per mandare al diavolo qualcuno.







" Ciao.....sono Edghel .....sono il motivo per cui vi hanno attaccato ....loro cercavano me.....mi sono nascosto sul vostro carro poco prima di entrare hihihihiiii....
sai com'è......ho sfilato 700 dct poco lontano da qui'......e ovviamente mi volevano ammazzare...e sinceramente mi sarebbe dispiaciuto parecchio....sai com'è?......
.......cosi' ho pensato che tra signori come voi sarei stato al sicuro no? .......accidenti...di questi tempi non stai mica mai tranquillo eh........
spero non me ne vorrai...........ma che siete mercanti ?.................vendi qualcosa?..........

.....è acquavite quella ?........posso dare un sorso ? .........grazie gentilissimo.................mi siedo ?......grazie....."






Legio era diventato color porpora.
In altri tempi gli avrebbe piantato un coltello nel collo,
ma erano altri tempi, ed ora lui vedeva solo una fila di denti bianchi di fronte al mondo.
Inspiegabilmente si commosse , se ne frego' delle sue ferite ,
e gli offri' da bere.











_________________
Morphea




Goyo ci precedeva di parecchio.
Non riuscivo a capire se fosse per fare in fretta o per non farsi vedere in nostra compagnia, ma aveva importanza?


A lei lasciai il braccio solo fuori dalla Locanda.


"Ma..."
"Niente ma... stammi attaccata alle chiappe!"


Non ero sicura si trattasse di lui, infondo quel pezzo di carta non aveva alcuna firma.

Oltrepassai la soglia scrutando nel fumo denso degli olii bruciati delle torce.
Stavano lì - incastrate tra le pietre - a piangere sui murì lacrime di un lutto appena consumato.

E anche il resto era là, in quella cantina male odorante... riverso sul bancone, a sbavare a mezzo busto della sottana di una donna dal sorriso a sette denti, così come la risata stridula e stizzosa di un uomo qualunque senz’arte né parte, o un povero diavolo poco poco fedele che ansimava nel retrobottega per ripetizioni improbabili a chissà cosa, o, ancora, la finte cieca vestita di stracci puliti, che sembrava prestare attenzione ai passi intorno alla sua sedia, mentre guardava ogni cosa roteando gli occhi.

Tutt'attorno... si consumava... una commedia di quart'ordine, indifferente al dramma di quel muro senza vita...


E poi Goyo puntò inutilmente il suo dito.

L'uomo di cielo vestito era dritto sulle sue gambe e attendeva i due giullari appena entrati dalla porta prontamente chiusa alle nostre spalle.

" Che hai appena respirato una botta di vita?" gli chiesi " E' arrivato il circo, puoi prendere posto Messere e goderti lo spettacolo in prima fila... ahahahahahah"

Il "complimento" che ne seguì non mi colse di sorpresa, infondo me l'ero cercato.

Non era solo, dopo poco fu raggiunto da Bembe.
E ancora più tardi ne arrivò uno che non avevo mai visto prima.


" Non puoi spacciare il saraceno per catalano..."
" Uomo di poca fede... io posso tutto... ahahahaha... allunga ogni parola con una esse e vedrai che comprenderanno ogni cosa.... ahahahahahaha....

L'uomo, di nome Samnyus, rise.
" Hey Messere... ti avranno detto che sono il male... "
" In realtà è molto peggio"
ribattè Tab, che fissava poco amichevolmente il fedele Goyo.


Le risate si quietarono presto.

" Arriviamo al dunque... "
presi le mappe e le poggiai sul tavolo, puntando il dito. " Noi ci muoviamo da qui, e vi posso portare fin qui" dissi come se stessi segnando una linea immaginaria "Tra due giorni si parte, scorte per dieci, nessuna domanda, e fatevi trovare... altrimenti per me potrete morire qui di sana noia o di altro... io ho già dato, grazie"


Si guardarono tra di loro, poi spostarono gli occhi su di me... e gli sguardi erano poco benevoli.
Il circo aveva appena smontato le tende, e guardava un posto vuoto su una sedia al tavolo che avrebbe voluto vedere occupata...


Dopo un giorno sgozzavo Goyo nel fienile dietro la casa, insieme alla famiglia catalana che ci aveva ospitati.
L'amore o viene con te o lo sotterri, e le persone anziane non sono in grado di fare viaggi lunghi.

Due giorni dopo, sguardi malevoli o meno, erano tutti presenti, tranne una.



Samnyus
La taverna, dove finora mi ero fermamente rifiutato di entrare per un lasso di tempo superiore a inghiottire, maledire e pagare un boccone, questa sera mi pare ancor più lebbrosa e trascurata in fondo al porto, sulla riva del mare.

Ma quale porto! Neanche le flottiglie dei gabbiani vi fanno scalo, diciamo la verità! E difatti dal suo fondo, anche adesso sale nel crepuscolo fino alla finestra della taverna, davanti a cui indugio, il coro d'una intera schiatta di rospi, viscidi rantoli espettorati monotonamente. Neppure l’ultimo acquazzone è riuscito a rimuovere la cutanea lebbra da questa finestra decrepita, ossidata da una scia bavosa di muffa, imbrattata da mucchi di foglie non più rampicanti.
Ecco perché questo posto è lo specchio del mio spirito attuale.


- Maledizione! Devo entrare per forza… Ed entro.

Laggiù a sinistra scorgo un assembramento, e non v'è dubbio che si tratti di quei soggetti a cui devo parlare.
Ne riconosco subito uno, Tabac, quello meglio vestito, il quale, col gesto di chi taglia corto indica la donna che gli siede di fronte.
Questa, lascia pendere il suo braccio nudo sul filo d’un invisibile spada; e i latrati le risa le voci giungono forti come un pugno in pieno viso.
Ci sarebbe davvero materia per una bella serata. Se solo non si trattasse di Tortosa, di questa taverna, di questo porto, e del fatto che ognuno in realtà bada a come rattoppare il lembo marcio del proprio destino.

La donna parla con un inconfondibile accento. Mi presento dunque alla maniera duosiciliana. Ovvero occultando il cadavere d’una battuta di spirito.


- Siediti e serviti. Niente cerimonie qua. Tu, come ti chiami?
- Samnyus. E voi, mia signora?
(Compio apposta l’errore di darle del voi e chiamarla signora...).
In risposta, il suo sorriso infido da morire mi conferma il suo nome prima che lei dica:
- Morphea. Ora veniamo al dunque…

Neanche il tempo di vederla la mappa, e sbotto:
- Per me va bene tutto. Anche l’Inferno.
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Tabac
La porta della taverna si spalancò,
entrò per primo il "bizzarro" cerusico...
poi le vidi......
ero visibilmente emozionato.....cercai di non far trapelare il mio stato d'animo....con scarsi risultati,le abbracciai.
Dopo pochi istanti si materializzò anche Bembe.....
Eravamo seduti attorno ad un tavolo....a stento ricordavo l'ultima voltache ciò fosse successo.
Fiumi di birra e risate ci inondarono.....sembrava essersi creato un paradosso temporale......quella non era più una taverna di Tortosa.....ma di Tagliacozzo...o di Udine.....per pochi ma interminabili istanti.....riuscimmo a cancellare tutti i dissapori...le controversie passate....
Poi Morphea....ci riportò alla cruda realtà.....srotolò sul tavolo....una serie di mappe....per poi dire :"Signori ! Si parte !"

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