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[GDR]Campo di battaglia 2: la guerra di Modena

Ryuga81
Toth ha scritto:


[gdr_off] per ippo... un gdr non si fa facendo fare delle cose agli avversari... nessuno ha scritto prima di te che i corpo dei caduti erano stati derisi e umiliati, se non sai fare GDR leggiti la guida ma non permetterti di far passare per cattivi chi si difende... fortuna che Giuseppe ha messo una pezza...
imparate a giocare di ruolo e a raccontare le cose senza metterci di vostro per lo meno nelle parti di altri.


/gdroff

Infatti mi sono riletto 2 volte 2 pagine di thread per capire dove l'aveva letto e non c'era da nessuna parte =_='' per favore le cose fatele con criterio e non attribuite azioni a persone che non le hanno mai dichiarate...
_________________
Perlesvaus
Ryuga81 ha scritto:
Toth ha scritto:


[gdr_off] per ippo... un gdr non si fa facendo fare delle cose agli avversari... nessuno ha scritto prima di te che i corpo dei caduti erano stati derisi e umiliati, se non sai fare GDR leggiti la guida ma non permetterti di far passare per cattivi chi si difende... fortuna che Giuseppe ha messo una pezza...
imparate a giocare di ruolo e a raccontare le cose senza metterci di vostro per lo meno nelle parti di altri.


/gdroff

Infatti mi sono riletto 2 volte 2 pagine di thread per capire dove l'aveva letto e non c'era da nessuna parte =_='' per favore le cose fatele con criterio e non attribuite azioni a persone che non le hanno mai dichiarate...






Ryuga, Ippolita si è già spiegata nell'altro topic di commenti, inutile ripetere le stesse cose qui, no?
Lasciamolo per il GdR.
Ippolita
Il sole era alto. Quanto tempo era rimasta seduta su quel masso?? Caldo… ma perché sentiva così freddo dentro?
L’accampamento era in fervore, allenamenti, odore di cucinato,
nessuno intorno a lei. Era ancora sporca di fango, sudore ...e sangue...e lacrime... Tutto era così strano, così surreale.
La rabbia aveva lasciato il posto alla freddezza, il grido che le era morto in gola era affogato nelle preghiere.
Non una parola avevano proferito le sue labbra, non un lamento; le lacrime silenziose avevano smesso di scorrere.
Si alzò e si diresse con passo sicuro verso le mura di guastalla.
La piazza era deserta, una guardia era intenta a cercare un po' d'ombra, si sentiva il vocio dei bambini nelle case, lo spignattare delle donne.. qualche contadino rientrava a casa per il pranzo e per ripararsi dalla terribile calura.
Era tutto così normale.
Doveva girarsi... doveva guardare quell'angolo!
Chiuse gli occhi per un attimo e lentamente si voltò a guardare il punto dove all'alba aveva visto schernire i corpi esanimi dei suoi amici.
ma cos'era quella roba??? cos'erano quei fantocci???
Nell'angolo c'era solo un ammasso di paglia e stracci, a cui qualcuno aveva tentato di dare malamente le fattezze dei cari amici, ricoperti di ortaggi marci.
come aveva potuto confondersi così?? gli occhi sgranati... sul viso all'improvviso balenò un sorriso... il sorriso si trasformò in risata... Ippolita stava pensando a cosa avrebbe detto la sua cara amica se avesse potuto saperlo.. farsi confondere così! Dani si sarebbe offesa se avesse saputo che aveva scambiato i suoi capelli color del grano con quegli ispidi fili di paglia! L'avrebbe costretta a bere con lei tutta la notte per espiare le sue colpe!
Rideva ancora, ippolita, mentre tornava verso l'accampamento, quando si accorse che poco distante c'era della terra mossa. L'inconfondibile segno di tre fosse.
Capì immediatamente di chi fossero.. si inginocchiò ma non pregò, tutte le preghiere erano già state dette, ora era il tempo dei saluti. " ci rivedremo cari amici.. Saremo di nuovo tutti insieme a ridere e scherzare. prepara la birra dama bionda, la berremo insieme ascoltando i racconti di terges e willy ci guarderà scuotendo il capo! addio guerrieri, addio amici porcelli!"
prese un pugno di terra da ognuna delle 3 fosse, la racchiuse in un lembo di stoffa e la legò alla cinta. " sarete sempre con me.. finchè io non sarò con voi!"
Si allontanò ringraziando col pensiero chi aveva dato sepoltura a quei valorosi guerrieri permettendole così di salutarli per l'ultima volta.
Forse gli stessi a cui quel confuso mattino aveva giurato vendetta e che non vedeva l'ora di incontrare sul campo di battaglia.
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Seaman21
Era quasi l'alba. Il giro di perlustrazione delle mura di Modena era quasi concluso ed un altro giorno stava passando senza che nulla di spiacevole capitasse.
Fu un attimo....un luccichio alla mia sinistra proprio in corrispondenza dell'arco di una delle porte di Modena.
Fu un attimo...il riflesso di mesi di allenamento al campo militare e la spada che era già in mano si mosse fulminea verso sinistra.
Fu un attimo....e la spada incontrò un corpo
Andò giù subito, con appena un lamento
Mi chinai sul corpo e guardai se aveva con sè documenti.
Aveva un permesso di viaggio intestato a "Agantir" che lo identificava come cittadino di Mirandola. C'era anche un documento di vendita di alcune verdure al taverniere di Modena. Nient'altro se non un pugnale stretto ancora nella mano destra. I vestiti (camicia, calzoni e scarpe) dicevano che era un contadino.
Chiunque fosse combatteva convinto di essere nel giusto....proprio come me. Doveva quindi essere rispettato e sepolto con onore.
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Preferisco essere un sognatore tra i più umili, con visioni da realizzare, piuttosto che il principe di un popolo senza sogni nè desideri!
Zippotrippo
Le notizie viaggiavano veloci ed arrivarono alla fine anche da lui. Zippotrippo stava proprio in quel momento scrivendo una lettera alle maestranze che lavoravano presso il castello di Duino. Si voleva informare di come procedessero i lavori ed a quale punto fosse arrivata la preparazione delle "stanze" per accogliere i "porcellini" assaltatori di Modena.
Quando venne a sapere della tragica fine dei 3, stracciò la lettera e ne scrisse un'altra:



Egregio Capomastro

le comunico che sono ansioso di sapere a che punto siate nell'allestimento del castello. Spero che le opere siano ormai giunte a buon termine. Tuttavia volevo segnalarle che, per quanto riguarda la "stanza" con vista sul Golfo di Trieste, ormai non vi è più necessità, poichè l'ospite non potrà più raggiungerci.

Ossequi
Il Pubblico Ministero della Serenissima Repubblica

Zippotrippo


Sigillò la lettera e si fermò a pensare...Peccato, Tergesteo, questa volta non ci sarà occasione di ragionar davanti ad un "fià de picolit".
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Elos
Massa notte fonda, anche la luna si nascondeva dietro le nubi per non illuminare cio che stava per accadere.
Un silenzio innaturale copriva la città, gli uomini ammassati dietro la porta chiusa restavano immobili in ordine pronti a scattare all'odine.
Elos osservava la sagoma di quell'enorme ponte levaotioi sollevato in attesa che si aprisse, teneva stretto a se lo scudo e impugnava con forza la spada, intorno un gran numero di soldati pronti come lui alla battaglia, in quei momenti era piu facile percepire le emozioni che non i movimenti.
Sui torrioni gli arceri erano pronti, il silenzio fu rotto da un forte grido "SCOCCAREEEEEEEEEE !!!!!!!" pochi attimi poi un suono simile ad uno sciame d'api tagliò l'aria, una nube ancor piu nera della notte uscì dall'alto del castello di massa e senza pietà piombò sui soldati del genreale Annina, le frecce piovvero sulle truppe come cani inferociti e colpirono ovunque.
Le prime urla cominciarono a sentirsi subito coperte dallo sferragliare delle catene del ponte levatoio che secese con violenza.
Elos inzio a correre insieme ai suoi compagni e si scagliò contro i soldati dell'esercito nemico, lo scudo picchio contro quello del nemico i fendenti in mezzo a quella bolgia cadevano violenti sugli avversari, l'istinto guidava la mano di elos, non c'era tempo per pensare .... pensare vuol dire esitare ... esitare vuol dire morire in battaglia.
Quando combatti c'è sempre qualcuno più bravo o fortunato di te, la sorte dev'essere così benigna da non fartelo incontrare, cio non accadde ad elos, nella colluttazione si trovò di fronte un grosso soldato genovese che lo colpi con violenza inaudita, Elos resistette ai pimi colpi rispondendo ad ogni attacco ma l'abile avversario riuscì a sorpenederlo ferendolo gravemente.
In quell'istante tutto cessò, il soldato non sentì piu rumori ... cadde al suolo senza forze

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Glaivas
Glaivas si lanciò di corsa al fianco di Elos, dopo avergli fatto un cenno di intesa. Si lanciò sullo scudo del primo nemico che incontrò, iniziando una furiosa lotta per la sopravvivenza.

Un attimo, un rapido movimento degli occhi lungo la linea amica. Un caduto.

ELOS!

Fu pervaso da rabbia mentre riportava gli occhi verso il nemico. Lo guardò, sorrise.

Vae victis. Guai ai vinti.

Scansò un affondo. Lo colpì per tre volte e per tre volte la lama di "Dorotea" assaggiò il suo sangue. L'ultimo gli perforò il collo, lì dove l'armatura proteggeva di meno.
Lo lasciò a terra gorgogliante mentre si lanciava verso l'amico caduto. Con lo scudo si proteggeva dai fendenti mentre lo trascinava dentro, al sicuro.

Maledetti invasori, pagherete anche questo...
Occhilucenti
Stavano marciando... la notte era quieta e serena e loro procedevano indisturbati.
all'improvviso qualcosa ruppe la quiete.
Un uomo arrivò correndo come un pazzo. Come se ne valesse anche della sua vita.
Tutti si misero in allerta..per poi tranquillizzarsi vedendo che l'uomo non aveva armi con sè.
"Cerco una dama a cui devo consegnare una missiva!!"
Disse ai soldati che lo avevano immobilizzato.
Ella si mise all'erta e si fece avanti... "Messere da dove giunge questa missiva??"
L'uomo rispose: "Da Massa. Madonna"
Tutti lo scrutarono interrogativi... pensando fossero giunte notizie importanti.
L'uomo intanto continuava a guardarla... poi disse "Tenete. Credo proprio sia per voi!"
Ella prese la pergamena dalle mani del messaggero e lo ripose in una tasca della bisaccia mentre i compagni la guardavano incuriositi.
Li sfidò con lo sguardo chiederle qualcosa ma essi tacquero... aspettavano fosse lei a parlare...?
Beh non avrebbero avuto risposta.
Tornò a marciare...

Più tardi, montate le tende, aprì finalmente la missiva slegando con cura il ciondolo che era arrotolato intorno ad essa.
Mentre leggeva il suo viso cambiava di continuo espressione tradendo le emozioni di cui era preda.
Terminata la lettura, legò il ciondolo al collo.
Il suo pensiero corse all'amico... non pensava di averlo turbato in simil modo... pregò che fosse incolume e che restasse tale...
Il suo cuore già era preso... e solo il domani le avrebbe detto che ne sarebbe stato di lei.
Attendeva che la guerra finisse, attendeva chi non si faceva vivo...
Esausta si sdraiò a pensare....ma la per la stanchezza crollò in un sonno profondo.
pnj
I giorni d’assedio proseguivano, dagli altri fronti arrivavano continui dispacci che portavano notizie di morte e distruzione.
Il cavaliere, svolgeva ogni notte il proprio dovere, a servizio della sua Repubblica.
La giornata era nuovamente trascorsa tra gli allenamenti e le chiacchierate in taverna ma, la notte lo attendeva.
L’aria quel giorno era stranamente calma, tutto era normale….. troppo normale.
Mentre lucidava la propria spada seduto sotto ad un albero ai margini dell’accampamento, sommerso da mille pensieri, sentì un rumore sordo alle sue spalle.
Si voltò, ma non vide nulla.
Prestando più attenzione, a pochi metri di distanza scorse una piccola sagoma nera.
Si avvicinò e la sagoma prese forma….. era il corpo esamine di un corvo.
Un brivido percorse la schiena del soldato……. un presagio di morte…..
Alzò gli occhi al cielo e pensò che una lunga notte lo attendeva.
Tornò alle sue attività in attesa del calar del sole.

La notte era finalmente giunta, la luna nella sua pienezza illuminava di una bianca luce il cielo della città sotto assedio.
In lontananza alcune nubi si avvicinavano lentamente, l’aria fresca e il silenzio.
Il Cavaliere ed i suoi compagni stavano svolgendo le loro attività come tutte le notti, nulla di anomalo.
Le ore passavano e il cielo si stava scurendo.
Una nuvola coprì la luna e il buio avvolse l’ambiente circostante….
D’improvviso un boato assordante, rumore di armature e grida di battaglia ruppero il silenzio…..
L’esercito nemico aveva sferrato l’attacco….. un’orda di soldati si scagliò sul Cavaliere ed i suoi compagni.
Senza nemmeno rendersene conto, il soldato si trovò a schivare fendenti di spada….
Cominciò a combattere, evitando attacchi e colpendo i nemici.
La forza gli arrivava dalla voglia di vivere, dalla voglia di rivedere le persone a lui care.
Non poteva pensare di non tornare più nella sua terra, di non poter riabbracciare coloro che amava.
Un pensiero fisso nella testa, la donna che gli aveva preso i pensieri.
Combatteva e vedeva il suo volto, i suoi occhi….. doveva vivere ad ogni costo, per rivederla, per riabbracciarla.
I minuti passavano ma sembravano ore, il rumore delle spade e le grida dei soldati, rimbombavano nella sua testa, ma la voce di colei che bramava si levava su tutto…”devi vivere, non mollare!!!”
La voce era nella sua testa, eppure sembrava che Lei fosse li al suo fianco a dargli un motivo per restare in vita.

All’improvviso, come erano iniziate, le grida cessarono, il campo di battaglia si stava svuotando ed il nemico stava battendo in ritirata.
Il silenzio rotto solamente dal respiro affannato dei soldati.
Intorno spade abbandonate ancora sporche di sangue, scudi rotti e corpi esanimi.
La battaglia era terminata ed i due schieramenti contavano le proprie vittime.
Né vinti né vincitori quella notte, solamente delle vite spezzate da piangere il giorno seguente.
I soldati attesero il sorgere del sole per tornare all’accampamento, esausti, sconvolti dall’accaduto.
Il Cavaliere entrò nella propria tenda, si sdraiò sulla branda, chiuse gli occhi…..
Abbozzò inconsciamente un sorriso e pensò :
“mia dolce creatura, sono vivo, vivo per te, per riabbracciarti, per perdermi nuovamente nei tuoi occhi….. ovunque tu sia in questo momento, abbi cura ti te”
Esausto si appisolò…………..
Pretorianov
messer pretoriano si chiedeva dove fosse il saggio che nei primi giorni di pugna con le sue mappe chiare aveva fatto comprendere ,più di mille parole ,lo stato della guerra
Homerunner
HomeRunner osservò le truppe uscire di corsa dalla Porta Nord delle mura di Massa, per tentare di scacciare il nemico genovese dall'accampamento fortificato che avevano installato giorni addietro proprio a ridosso delle mura, impedendo qualsiasi spostamento.
Nervoso, strinse il manico della spada convulsamente; là sotto infuriava la battaglia, per la seconda volta in due giorni, e a lui non era permesso di parteciparvi.
La tentazione di disobbedire agli ordini per partecipare alla mischia era forte, ma il generale Edoardo Cybo-Malaspina era stato chiaro: "Per nessun motivo dovrai allontanarti dalla torre più alta; il tuo compito è segnalarci per tempo l'arrivo di eventuali rinforzi nemici! Sai bene quanto me che se riuscissero a bloccare la ritirata verso le mura, per i nostri uomini là fuori sarebbe la fine."
E così, HomeRunner si limitò a osservare il campo di battaglia, la furibonda mischia che, non ostante ci fossero caduti da entrambe le parti, si risolse in un nulla di fatto. L'esercito genovese, senza più il comando di Annina, aveva comunque respinto l'assalto, e continuava a stringere d'assedio Massa.

Citazione:
29-05-2009 04:10 : Avete iniziato un combattimento contro l'armata"%Nome dell'armata%" comandata da Doki88.

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Lo so che è vecchia, prima o poi la cambierò prometto!
Arimanno
non vedo più da tempo gli apprezzabili riscontri di cartine e commenti e spostamenti in merito alla guerra.. è un peccato che l'iniziativa non sia continuata, perchè giù al Regno delle 2 Sicilie apprezzavamo molto questi post, che ci chiarificavano sull'andamento bellico
Belva
Massa - 30 maggio 1457- notte fonda..

Gli scontri continuavano, nonostante la comandante Annina fosse perita sotto le spade Modenesi. Anche in questa nottata, urla di dolore...e il rumore delle spade, regnarono sovrani nei pressi della città.

L'ordine era chiaro, questa notte, Delta force, dovrà solo difendersi.

Tutto proseguiva regolarmente, nessun attacco...l'esercito nemico, stava buono...vicino le porte della città, come sempre affollate da soldati Modenesi.
Ma all'improvviso, urla di avviso, si udirono da altri commilitoni, che presiedevano la parte sud della città.

Il Nemico, Il Nemico!!!

Delta force in pochi secondi, corse dall'altra parte della città, ed in un attimo, colpi di spade, sangue ed urla, sostituirono la pace, che in quella notte dopo tanto tempo, era tornata a regnare.

Citazione:
30-05-2009 04:11 : Avete colpito Mario937. Questo colpo l'ha probabilmente ucciso.
30-05-2009 04:11 : Avete colpito Mario937. Questo colpo l'ha probabilmente ucciso.
30-05-2009 04:11 : Siete stati attaccati da Mario937.
30-05-2009 04:11 : Avete colpito Eymerich59. Questo colpo l'ha probabilmente ucciso.
30-05-2009 04:11 : Siete stati attaccati da Eymerich59.


Finiti gli scontri, il comandante Prince, si complimentò con i ragazzi, e ad altà voce esclamò: Massa è blindata, chiunque incontreremo sulla nostra strada, se non autorizzato, deve essere ucciso. Sono orgoglioso di voi.

Sentite le parole, i soldati tornarono molto velocemente ai propri posti di guardia....altri nemici, rimanevano sempre alle porte della città...
Occhilucenti
Di buon mattino, riavutasi dalla stanchezza constatò che come al solito aveva dormito troppo!
Era già ora di riprendere la marcia...
Si accinse a scrivere un breve biglietto...



Messere...
non dimenticherò Voi e il vostro dono... ma il mio cuore è già preso... così come lo dovrebbe essere anche il Vostro...
Saremo buoni amici, questo è certo.
Ma la mia fedeltà va e andrà a uno solo.

Con affetto.
La vostra amica
Poiana
Una poiana volava sul campo di battaglia alla ricerca di qualcosa, il viaggio che aveva fatto era lungo ma ne sarebbe valsa la pena, ad un certo punto la vide bella come sempre, planò da lei per consegnargli quel messaggio che portava con se.



Mia cara occhilucenti nonostante la distanza ci separi non ho mai smesso di pensarvi, vorrei tanto che questa guerra finisca presto per potervi finalmente abbracciare, prego Aristotele ogni giorno che voi restiate incolume, lo prego per far si che i miei desideri si avverino e fino ad ora non mi ha mai tradito …..
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