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[GDR]Campo di battaglia 2: la guerra di Modena

Ruggero.ii
CAPUA - 4 giugno 1457

La luce entrava a fasci luminosi dalle strette feritoie del Castello dei Principi Normanni a Capua. L'angusto corridoio si allungava oscuro verso un punto buio. D'un tratto un suono metallico in crescendo e ripetitivo ruppe il tetro silenzio di quegli anfratti. Una figura percorreva quello spazio a passo sostenuto e incalzante, i raggi di luce illuminavano a intermittenze lente il volto sotto l'elmo.
Entrò nelle sue stanze, estrasse lo spadone e iniziò a sfasciare il tavolo in quercia lì ubicato.


"Maledizione!!" urlò.

Due paggi e una serva accorsero sull'uscio, spiando cosa stesse accadendo in quella stanza. La serva chiese con voce sommessa

"Mio signore, cosa vi accade?"

"Artemisia...sei tu?... E' accaduta una cosa molto grave... ma prima o poi sarebbe successa a qualcuno..."

"Mio signore..."

"Matilde, mia cugina Matilde (Graxxx), la figlia del Guiscardo (Matte90) mio zio... è stata gravemente ferita in battaglia, i medici non sanno se ce la farà, dicono che si vedrà fra un mese e mezzo..."

"Per il buon Aristotele! Che tragedia!"

La serva Artemisia scoppiò in lacrime. I due giovani paggi entrarono e cercarono di consolarla, poi uno di loro chiese al Normanno

"Signore, come è potuto accadere?"

"In battaglia... c'è stato un ennesimo scontro a Massa fra l'esercito genovese e quello di Modena... dicono che nella ressa è stata aggredita da 4 soldati modenesi. Chi l'ha vista dice che si è battuta come una leonessa, respingendo i primi 3 attacchi, ma al quarto nulla ha potuto, era stremata... Si è battuta come una leonessa..."

"E ora, di grazia, dove si trova?"

"All'ospedale da campo genovese, nei pressi di Massa."

"Che Aristotele vegli su di lei..."

"Uscite ora, devo restare solo."

I servi uscirono dalla stanza, la donna era ancora in lacrime. Il Normanno prese una penna d'oca e un foglio di carta e scrisse un breve messaggio al medico Abelardo (Babj) suo cugino



Capua, Regno delle Due Sicilie
IV giorno del mese di giugno dell'anno di grazia 1457

Caro cugino Abelardo,
come di certo saprai nostra cugina Matilde è caduta in battaglia. Le sue condizioni sono gravissime. Ti chiedo quindi di accertarti che riceva le migliori cure possibili e riesca a superare la degenza in fretta.
Confido in te e nella tua scienza.

Il tuo caro cugino
Ruggero II.



Salì sulla torre e prese un piccione dalla voliera, legò il messaggio alla zampa della bestiola e la librò in volo. Poi restò lì a fissare il tramonto.
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Sigfrido




Finalmente è finito l'assedio di Massa durato giorni e giorni e costato vite da ambo le parti, l'esercito genovese smonta gli arieti e i trabucchi e abbandona il territorio modenese.
Più a nord invece, nelle città nemiche di Parma e Guastalla, distanti poche leghe l'una dall'altra, si sono raduntati imponenti eserciti pronti per lo scontro che potrebbe essere risolutivo vista l'entità delle forze in campo.
I pezzi sono disposti sulla scacchiera... è ora di fare la prima mossa.
Sigfrido
La battaglia era imminente. Se ne avvertiva l'odore nell'aria. Le truppe erano pronte, le forze in campo gigantesche, probabilmente sarebbe stato lo scontro risolutivo, vi avrebbe partecipato il fior fior della Serenissima Repubblica di Venezia, del Ducato di Milano e di quello di Modena. Tutti i pezzi erano in campo e la scacchiera: le poche leghe tra Guastalla e Parma.
Chi avrebbe fatto la prima mossa?


Guastalla - notte del 4 giugno 1456

La notte prima di una battaglia Sigfrido è sempre solito passare ore ed ore a lucidare la poderosa ascia a due mani di suo nonno Gunnar, sfregare con un panno morbido l'elsa incisa con rune sassoni e il pomello raffigurante l'orso di casa Ballestendt e fare bene il filo alla lama. Finito con l'ascia si dedica a pulire l'elmo a forma di testa di orso e lo scudo, li lucida con cura quasi maniacale. Un antico detto sassone recita: "Prenditi cura delle tue armi e loro si prenderanno cura di te" e fino ad ora ognuno si era preso cura reciprocamente dell'altro senza mai tradirlo.
E così anche quella sera Sigfrido passò gran parte della notte a lucidare il suo armamentario. Con la cotta di maglia indosso, anch'essa finemente lucidata, andò finalmente a coricarsi sulla branda. Passò così la restante parte della notte in uno stato di dormiveglia, sempre pronto a scattare in piedi nel caso di attacco notturno. Sentiva l'odore della battaglia e immaginava come sarebbe andata, come si sarebbero mossi gli eserciti e quanti nemici avrebbe ucciso. Sognò le frecce che rimbalzavano sul suo elmo, i fendenti di spada deviati dal suo scudo e i colpi inferti con la sua ascia.
La tromba suonò... era ora di alzarsi e di tramutare i sogni in realtà.

ALLA BATTAGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Belva
Belva uscì dal suo ufficio della logistica, per andare a parlare con un suo amico.

subito lo trovo' in una piccola via, a molestar le passanti...

- Agrart! caro amico mio, hai sentito vociferare della pace, anche te?? vogliono toglierci, la felicità, vogliono distruggerci l'orgoglio, solamente per pararsi la faccia davanti alla chiesa.... Modena aveva vinto...noi avevamo vinto...ma i nostri politici, non si stanno dimostrando per niente all'altezza di questa guerra, e stan facendo di tutto, per metterci ancora più in difficoltà...io reputo, il tutto una immensa pagliacciata..siamo quì a combattere per Modena, gratis...e abbiamo dato un contributo notevole...non pensi meritiamo un po' più di rispetto?? spero si rimangieranno tutto, il più presto possibile, altrimenti si son giocati tutta la mia fiducia..

Agrart, rise per un po', e continuando a parlare, i due si incamminarono verso una taverna della città, avrebbero continuato la loro discussione, di fronte ad una birra.
Ruggero.ii
CAPUA - 5 giugno 1457

Il sole vermiglio del crepuscolo era una sfera insanguinata. Il pensiero andava a coloro che avevano perso la vita, a sua cugina Matilde (Graxxx)...
Una nube di polvere in lontonanza distolse lo sguardo triste dall'orizzonte e si avvicinava sempre di più.
Un gelido brivido scese lungo la schiena.


"Aprite il cancello!!!" tuonò adirato.

Di corsa fece le scale. Giunto nel cortile interno del suo castello, accolse l'impolverato messaggero. Egli aveva con se nefaste notizie.

"Visconte Ruggero II, vi porto tristi nuove dal fronte del nord. Giorni fa sono caduti in battaglia altri vostri cari..."

"Parla..."

"Ebbene, vostra nipote Eliusa [Rosaselvaggia], figlia di vostro cugino Sarlo II [Gigamanti] è caduta onorevolmente alla testa dell'esercito che comandava. Le ferite sono molto serie, i medici stanno facendo il possibile..."

"Maledizione!! Giuro che io..."

"Non è tutto, Visconte..." lo interruppe il messaggero.

Il Normanno si fermò sorpreso, poi riprese ad ascoltare il messaggero, che riprese il suo racconto

"Purtroppo un'altra immane tragedia ha colpito la vostra famiglia, stavolta si tratta di qualcuno molto vicino a voi... si tratta di vostro figlio adottivo Filippo [Doki], anch'egli è gravemente ferito, si trova all'ospedale da campo in cura dai medici..."

Una profonda commozione era dipinta sul volto del visconte, poi si trasformò in soddisfazione e disse

"Il ragazzo si è guadagnato gli speroni! Se sopravviverà alle ferite potrà ritenersi un vero guerriero normanno!!"

"Mio signore, infine devo riferirvi dell'ultima brutta notizia: la vostra cara amica Annina Pucci Guerra, anch'ella caduta alla testa dei suoi soldati durante l'assedio di Massa, ha riportato molte ferite..."

"Annina... mi ha sempre aiutato nei momenti difficili, così come ha fatto con tutti quelli che erano in difficoltà...una persona davvero speciale..."

Ricompensò il messaggero con una borsa di ducati, e rimase nel cortile a passeggiare pensieroso... la mente andava al ricordo di parenti e amici coinvolti nel conflitto... ed era FIERO di loro!
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Magodisale
VENTIMIGLIA

Mago decise di recarsi alla locanda dove le staffette dell'esercito in partenza per la Provenza si fermavano a cambiare le proprie cavalcature.
La corrispondenza tra i due paesi alleati rimaneva sempre molto Kaffekvarn.

"Soldato" urlò intravedendone una intenta a controllare la sellatura del cavallo "che notizie dal fronte?"

"E di grazia Voi messere chi sareste?"

"Magodisale, consigliere della Repubblica?"

"Perdonate l'ardire ma dal vostro abbigliamento non si direbbe proprio. Inoltre se siete consigliere, chiedete informazioni ad un semplice galoppino?

"Come non darvi ragione. Ma se mi usaste la gentilezza di fornirmi qualche ragguaglio sui nostri concittadini al fronte Ve ne sarei immensamente grato."

" Non so molto messere in verità e le notizie si riferiscono a giorni addietro. So che alcuni ventimigliesi sono caduti in circostanze poco chiare. FalconXXX Giangiobo e Anthony08 erano i loro nomi.
Inoltre a seguito degli scontri di Massa non si hanno più notizie del capitano Achikirk.

"E l'esercito del generale Sandovino?"

"L'esercito dei dragoni stazionava fuori Modena e non mi sono giunte voci di scontri. ma ora si parla di tregua. Forse a breve torneranno a casa."
Mi perdoni Messere ma ora ho una missione che mi attende. devo essere ad Draguignan per domani sera."

Detto questo, senza esitare spronò il cavallo e patì al galoppo.

Mago, con il cuore amareggiato, seguiì la sua corsa fino a vederlo scomparire tra la polvere che il destriero stesso aveva alzato.

Giuseppe10
Guastalla 11 Giugno 1457

La prima vera notte dopo la fine della tregua era passata, gli animi si erano surriscaldati i Modenesi sapevano che si faceva di tutto per accusarli di aver violato la tregua.

Nessuno però credeva a quelle parole, anzi, la convinzione di poter combattere e di poter allontanare il nemico per sempre era tornata nell'animo dei Modenesi, la tensione era altissima però, c'era molto nervosismo, inevitabilmente,

Giuseppe sedeva sulle sponde del lago, lì riusciva davvero a calmarsi e a non pensare per un attimo a quello che sarebbe accaduto nei giorni seguenti, lo spettacolo dell'alba sul lago era di una bellezza indescrivibile, le acque erano calme, il contrasto con l'animo dei combattenti era evidente.

La guerra finirà, pensò, deve finire, siamo sempre stati pacfici Genova e MIlano non si sono dimostrati come noi, ma resisteremo, qualunque cosa succeda.
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Non era perfetto, ma era quello di cui avevamo bisogno.
Arabell
Parma 11 giugno

Nonostante la ripresa delle ostilità i turni di guardia, mai allentati dalle due fazioni, eran rimasti pressocchè invariati. Ma ad un certo momento Arabell si preoccupò non poco quando al cambio delle vedette veneto-modenesi le venne d'istinto alzar la mano pe salutare il soldato nemico che se ne andava..lo stessò che vedeva ad ogni turno da giorni..Se continua così..disse a se stessa..mi dan il congedo e mi rinchiudo in qualche convento sperduto! Altro che fine della tregua..qui continua l'agonia della noia..meno male che ci son le taverne ed i miei compagni d'arme..almeno mi distraggo un pò con loro..Il suo sguardo si spostò verso le colline oltre le quali si trovava Modena..le notizie da laggiù eran frammentate a tratti confusionarie..come tutto ciò che si dicevan in giro per i regni..ormai nemmeno le ascoltava più..ma quanto avrebbe voluto saper qualcosa di certo su di una persona a lei cara..
Scacciò dalla sua mente i brutti pensieri che affioravano impietosi e tornò ad osservare i movimenti, all'apparenza non molto importanti, nei campi militari di Guastalla, dove i fuochi della sera cominciavan a diventar più luminosi con il calar del sole..
Pretorianov
pretoriano anche vedeva gli eserciti nemici e si chiedeva cosa pensassero di questa attesa
personalmente non aveva nulla contro i singoli soldati nemici era contro alcune idee che si batteva....o almeno sperava di farlo

si poteva pensare una bella battaglia stile oriazi-curiazi
in un nodo intermedio cosi da sbloccare la situazione

presto ,se il destino ce lo concederà ,scorreranno fiumi di birra invece che fiumi di sangue

ora anche i guerrafondai genovesi son stati messi a tacere dai padroni

mha almeno finchè saremo in città si dormirà al coperto


ciao
preto
--Rerum_scriptor
Sono curioso di sapere come è andata la battaglia di spezia
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