Tancredi
- Milano, Castello Sforzesco. Quarto giorno d'Agosto.
Dopo aver deposto il foglietto con il suo voto per l'elezione del Duca nell'urna, Tancredi si diresse alla sua stanza-ufficio nell'area del Castello Sforzesco dedicata all'Esercito, mentre i vari candidati all'elezione del trono, discutevano più o meno animatamente tra loro per cercare accordi e voti.
Aveva bisogno di silenzio e tranquillità per quello che si era preposto di fare quella sera. Aveva consegnato ieri al Popolo il rapporto sulla guerra ed era ora di concludere con dei doverosi ringraziamenti. I più erano stati occupati con processi, campagna elettorale, candidature e la nuova "barbara" attrattiva: le arene.
Per qualcuno la guerra era ormai un ricordo lontano ed era giusto così, se si voleva tornare alla normalità. Ma non si deve dimenticare chi l'ha combattuta e chi ha rischiato la vita o è morto per il proprio Ducato.
Devo far sapere a tutti i nomi di quei valorosi che hanno speso sudore, sangue e soprattutto la vita per il Ducato pensò Tancredi, seduto alla sedia della sua scrivania con le gambe incrociate appoggiate sul tavolo, fissando la debole luna che stava spuntando nel cielo azzurro della sera, prossimo ad imbrunirsi. Si! si disse deciso mentre prendeva una postura più comoda per scrivere...
E non devo dimenticarmi gli Ordini Cavallereschi e i volontari che hanno risposto al mio appello prima e a quelli successivi del Duca! Loro meritano la riconoscenza di tutto il Ducato... pensò mentre stendeva il foglio sulla scrivania.
Impugnò la penna, ne intinse la punta nell'inchiostro e cominciò a scrivere:
Io, Tancredi dei Rossi,
nelle vesti di Capitano dell'Esercito del Ducato di Milano,
volevo esporre alla cittadinanza i nomi dei vostri concittadini che hanno consegnato la loro vita nelle mie mani affinchè il nostro Ducato, le nostre città e le nostre case fossero difese. La maggior parte di loro sono umili contadini o artigiani inesperti che da poco hanno avviato la loro attività, ma hanno comunque risposto agli appelli del nostro Duca nonostante la loro inesperienza con le armi. Alcuni di questi partirono senza spada o scudo, verso il loro primo grande viaggio della vita, dritti verso il fronte, dritti verso l'ignoto. Si sono messi a disposizione delle Armate ducali e non senza qualche difficoltà essendo alla loro prima esperienza fuori città, si sono comportati come veri soldati.
A questi aggiungo i pochi studiosi, nobili e facoltosi abitanti di queste nostre amate terre, che hanno sguainato la spada dal fodero impolverato, imbracciato lo scudo avvinghiato dalle ragnatele e si sono uniti ai volontari che affluivano a Parma e Fornovo.
A tutti questi deve andare il mio ringraziamento... e il vostro!
Marcò con enfasi quell'ultimo punto esclamativo sul foglio. Appoggiò la testa allo schienale guardando il soffitto pensieroso... ora veniva il difficile, ricordarsi i nomi di questi volontari accorsi da tutto il Ducato... almeno quelli della sua Armata...
Frugò nella memoria e pian piano i nomi vennero a galla, uno dopo l'altro. Nomi illustri affiancati da altrettanti sconosciuti... Si affrettò quindi a mettere per iscritto tali ricordi...
Murphy_n
Braken
Edwarg
Kristalion
Adius
Alexxandra
Sophia23
Shril
Poveromafelice
Turnerius
Lucaskin
Contequintomeridio
Reminder
Erasto
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Micky_pippo
Kalivir
Tomislav
Camber
Diuke
Sono tutti?? Si trovò a domandare... mancheranno sicuramente quelli dell'armata Urbys di Polimnia... rimuginò...
Cercò nei suoi cassetti tra i vari fogli di rapporti e comunicazioni ed infine trovò quello che cercava...
keisuke85
Electra71
Maxclement
Eiwaz
Canenero
Gilberto73
Cortana
Stefano78
valentine
Atpasi
Lyothern
Granduchessa_di_parm
Mutuuu
Edoard1
keisuke85
Wuendalina
Umberto_ii
Ilmecco
Giuspe
Siesh
Calien
Gary_la_lumachina
Texus
Viholalux
Cavaceci
Pancrazio
Krajcek
Forst
Ah si! Ricordò dopo aver riletto con attenzione la lunga lista di nomi... manca zio Apulia che giunse da Capua!
... e anche quei due veneziani... come si chiamava quello grosso?
Rust_epique già!
Penso ci siano tutti... riflettè guardando ancora i nomi elencati...
Beh certo, mancherebbero i soldati dell'Esercito, ma loro "hanno solo fatto il loro dovere" pensò sorridendo... quei ragazzi avevano dato tutto e con che riconoscenza sono stati accolti?
Scosse la testa e tirò una riga di separazione.
Ora gli Ordini Cavallereschi! si passò una mano sul viso stanco stropicciandosi gli occhi. La luna ora era di un bianco acceso, in pieno contrasto con il cielo ormai nero.
Riprese quindi a scrivere...
Da non sottovalutare inoltre l'importante apporto degli Ordini Cavallereschi a questa mobilitazione. Senza di loro, Milano non avrebbe potuto appoggiare, se non in modo inadeguato, gli alleati nell'evolversi della guerra o mantenere sicuri i confini.
Importante è stata la partecipazione dell'Ordine della Suprema Armata Remiel - Le Pantere che con un'intera Armata discesa da Como nella quale sono affluiti i vari componendi dell'Ordine provenienti da tutto il Ducato, hanno operato in pieno territorio nemico conquistando le miniere, intercettando i nemici e disponendosi per la difesa ad oltranza a Parma. Un contributo indispensabile.
Altrettanto indispensabili sono stati i cavalieri dell'Ordine dei Leoni di Como, anche loro attraversarono la lombardia per unirsi all'Armata dei Grifoni che ho l'Onore di guidare, grazie ai quali ha raggiunto una potenza impressionante, unica in tutta la penisola.
Infine l'Ordine dello Sparviero del Barone Nandus ha creato la sua armata dopo aver prestato aiuto anche a Genova, difendendo la città di Milano raccogliendo i vari volontari che affluivano dalle città circondariali e infine unendosi al fronte di Parma, pronti ad opporsi a qualsiasi minaccia.
Un altra riga andò a tracciarsi nel foglio del discorso che Tancredi voleva fare l'indomani nella Piazza del Duomo e poi affiggerlo ovunque potesse, in modo che i nomi elencati non sparissero nell'arco di una giornata e che questi potessero essere ringraziati da amici o conoscenti, nelle loro città, nelle taverne e negli spazi pubblici.
Un altro argomento ora da affrontare, il più doloroso. L'elenco di quelli che sono morti e per Grazia aristotelica sono tornati alla Vita, ma soprattutto, ricordare chi ci ha lasciato per sempre.
Sono morti adempiendo con risolutezza il loro dovere in terra straniera i militari che ora vi sto per elencare. La loro devozione aristotelica è stata così forte da riportarli in vita. Vorrei che i loro nomi siano ricordati per sempre nelle terre del Ducato. Se sua grazia, il Duca...
Tancredi si arrestò poco prima di scrivere il nome che ormai era abituato ad associare a tale carica... e se domani viene eletto il sostituto? si chiese. Facciamo così... Un'alzata di spalle e riprese a scrivere
... di Milano, vorrà esaudire questa mia richiesta attraverso delle medaglie o altri tipi di onorificenze pubbliche, ne sarei riconoscente.
Rajah1
Capoelfo
Iric
Ottaviana
Dottoroby
Williamwallace
Tergesteo
Erano tutti, ne era sicuro... Non avrebbe mai dimenticato i corpi privi di vita di quelli morti sul campo di battaglia o la triste notizia che annunciava la morte di William, Tergesteo e Dani alle porte di Guastalla...
Dani... disse con voce triste... aveva fatto erigere da poco una statua al cortile del Castello in sua memoria ma non gli bastava...
Vorrei però che la vostra attenzione si focalizzasse maggiormente su chi ci ha lasciati per sempre... non per mancata Grazia ma per scelta. Una decisione maturata forse già da tanto tempo.
Si è addossata tutte le responsabilità e il suo sacrificio è servito a salvare dal processo e probabilmente dalla forca diversi nostri militari e concittadini che sono così potuti rientrare e rischierarsi tra le file dell'Esercito per difendere il Ducato, oltre che ad aver salva la vita, dopo essere caduti nelle mani della "giustizia" modenese.
Richiedo quindi che per dama Danitheripper Epelfing vengano concessi i funerali di Stato, una cerimonia nella Cattedrale di Milano. E' il minimo che si può fare per onorare la sua memoria.
Rilesse velocemente il tutto prima di andare a letto soddisfatto. L'indomani, avrebbe approfittato della presenza di tutta la gente nella Piazza Duomo di Milano in attesa del risultato delle elezioni, per fare il suo discorso davanti a tutti.
- Milano, Piazza Duomo. Il giorno seguente.
Le elezioni del Duca sfumarono per la seconda volta. Tancredi ebbe comunque la sua occasione.
Attirò a se la folla e pronunciò il suo discorso con decisione. Scandì i nomi che scorrevano nei vari elenchi con attenzione: gran parte di quelle persone erano dei perfetti sconosciuti anche per lui, giusto un mese prima. Ora stavano vivendo il loro piccolo momento di "importanza" e riconoscenza pubblica.
L'elenco degli Ordini Cavallereschi accese vigorosi applausi di ringraziamento verso i loro membri e rappresentanti presenti per quell'evento.
Il triste elenco dei morti velò di tristezza i volti dei presenti per giungere infine al nome di Danitheripper. Il silenzio si fece così assordante... Tancredi spostò lo sguardo dalla folla muta ai candidati a Duca di quelle elezioni, come monito per ricordare un compito che ora aveva chiesto al futuro sovrano e che avrebbe preteso con più determinazione di quello sguardo ora gelido se quella sua richiesta non avesse trovato un riscontro futuro...
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Dopo aver deposto il foglietto con il suo voto per l'elezione del Duca nell'urna, Tancredi si diresse alla sua stanza-ufficio nell'area del Castello Sforzesco dedicata all'Esercito, mentre i vari candidati all'elezione del trono, discutevano più o meno animatamente tra loro per cercare accordi e voti.
Aveva bisogno di silenzio e tranquillità per quello che si era preposto di fare quella sera. Aveva consegnato ieri al Popolo il rapporto sulla guerra ed era ora di concludere con dei doverosi ringraziamenti. I più erano stati occupati con processi, campagna elettorale, candidature e la nuova "barbara" attrattiva: le arene.
Per qualcuno la guerra era ormai un ricordo lontano ed era giusto così, se si voleva tornare alla normalità. Ma non si deve dimenticare chi l'ha combattuta e chi ha rischiato la vita o è morto per il proprio Ducato.
Devo far sapere a tutti i nomi di quei valorosi che hanno speso sudore, sangue e soprattutto la vita per il Ducato pensò Tancredi, seduto alla sedia della sua scrivania con le gambe incrociate appoggiate sul tavolo, fissando la debole luna che stava spuntando nel cielo azzurro della sera, prossimo ad imbrunirsi. Si! si disse deciso mentre prendeva una postura più comoda per scrivere...
E non devo dimenticarmi gli Ordini Cavallereschi e i volontari che hanno risposto al mio appello prima e a quelli successivi del Duca! Loro meritano la riconoscenza di tutto il Ducato... pensò mentre stendeva il foglio sulla scrivania.
Impugnò la penna, ne intinse la punta nell'inchiostro e cominciò a scrivere:
Io, Tancredi dei Rossi,
nelle vesti di Capitano dell'Esercito del Ducato di Milano,
volevo esporre alla cittadinanza i nomi dei vostri concittadini che hanno consegnato la loro vita nelle mie mani affinchè il nostro Ducato, le nostre città e le nostre case fossero difese. La maggior parte di loro sono umili contadini o artigiani inesperti che da poco hanno avviato la loro attività, ma hanno comunque risposto agli appelli del nostro Duca nonostante la loro inesperienza con le armi. Alcuni di questi partirono senza spada o scudo, verso il loro primo grande viaggio della vita, dritti verso il fronte, dritti verso l'ignoto. Si sono messi a disposizione delle Armate ducali e non senza qualche difficoltà essendo alla loro prima esperienza fuori città, si sono comportati come veri soldati.
A questi aggiungo i pochi studiosi, nobili e facoltosi abitanti di queste nostre amate terre, che hanno sguainato la spada dal fodero impolverato, imbracciato lo scudo avvinghiato dalle ragnatele e si sono uniti ai volontari che affluivano a Parma e Fornovo.
A tutti questi deve andare il mio ringraziamento... e il vostro!
Marcò con enfasi quell'ultimo punto esclamativo sul foglio. Appoggiò la testa allo schienale guardando il soffitto pensieroso... ora veniva il difficile, ricordarsi i nomi di questi volontari accorsi da tutto il Ducato... almeno quelli della sua Armata...
Frugò nella memoria e pian piano i nomi vennero a galla, uno dopo l'altro. Nomi illustri affiancati da altrettanti sconosciuti... Si affrettò quindi a mettere per iscritto tali ricordi...
Murphy_n
Braken
Edwarg
Kristalion
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Alexxandra
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Shril
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Tomislav
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Sono tutti?? Si trovò a domandare... mancheranno sicuramente quelli dell'armata Urbys di Polimnia... rimuginò...
Cercò nei suoi cassetti tra i vari fogli di rapporti e comunicazioni ed infine trovò quello che cercava...
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Viholalux
Cavaceci
Pancrazio
Krajcek
Forst
Ah si! Ricordò dopo aver riletto con attenzione la lunga lista di nomi... manca zio Apulia che giunse da Capua!
... e anche quei due veneziani... come si chiamava quello grosso?
Rust_epique già!
Penso ci siano tutti... riflettè guardando ancora i nomi elencati...
Beh certo, mancherebbero i soldati dell'Esercito, ma loro "hanno solo fatto il loro dovere" pensò sorridendo... quei ragazzi avevano dato tutto e con che riconoscenza sono stati accolti?
Scosse la testa e tirò una riga di separazione.
Ora gli Ordini Cavallereschi! si passò una mano sul viso stanco stropicciandosi gli occhi. La luna ora era di un bianco acceso, in pieno contrasto con il cielo ormai nero.
Riprese quindi a scrivere...
Da non sottovalutare inoltre l'importante apporto degli Ordini Cavallereschi a questa mobilitazione. Senza di loro, Milano non avrebbe potuto appoggiare, se non in modo inadeguato, gli alleati nell'evolversi della guerra o mantenere sicuri i confini.
Importante è stata la partecipazione dell'Ordine della Suprema Armata Remiel - Le Pantere che con un'intera Armata discesa da Como nella quale sono affluiti i vari componendi dell'Ordine provenienti da tutto il Ducato, hanno operato in pieno territorio nemico conquistando le miniere, intercettando i nemici e disponendosi per la difesa ad oltranza a Parma. Un contributo indispensabile.
Altrettanto indispensabili sono stati i cavalieri dell'Ordine dei Leoni di Como, anche loro attraversarono la lombardia per unirsi all'Armata dei Grifoni che ho l'Onore di guidare, grazie ai quali ha raggiunto una potenza impressionante, unica in tutta la penisola.
Infine l'Ordine dello Sparviero del Barone Nandus ha creato la sua armata dopo aver prestato aiuto anche a Genova, difendendo la città di Milano raccogliendo i vari volontari che affluivano dalle città circondariali e infine unendosi al fronte di Parma, pronti ad opporsi a qualsiasi minaccia.
Un altra riga andò a tracciarsi nel foglio del discorso che Tancredi voleva fare l'indomani nella Piazza del Duomo e poi affiggerlo ovunque potesse, in modo che i nomi elencati non sparissero nell'arco di una giornata e che questi potessero essere ringraziati da amici o conoscenti, nelle loro città, nelle taverne e negli spazi pubblici.
Un altro argomento ora da affrontare, il più doloroso. L'elenco di quelli che sono morti e per Grazia aristotelica sono tornati alla Vita, ma soprattutto, ricordare chi ci ha lasciato per sempre.
Sono morti adempiendo con risolutezza il loro dovere in terra straniera i militari che ora vi sto per elencare. La loro devozione aristotelica è stata così forte da riportarli in vita. Vorrei che i loro nomi siano ricordati per sempre nelle terre del Ducato. Se sua grazia, il Duca...
Tancredi si arrestò poco prima di scrivere il nome che ormai era abituato ad associare a tale carica... e se domani viene eletto il sostituto? si chiese. Facciamo così... Un'alzata di spalle e riprese a scrivere
... di Milano, vorrà esaudire questa mia richiesta attraverso delle medaglie o altri tipi di onorificenze pubbliche, ne sarei riconoscente.
Rajah1
Capoelfo
Iric
Ottaviana
Dottoroby
Williamwallace
Tergesteo
Erano tutti, ne era sicuro... Non avrebbe mai dimenticato i corpi privi di vita di quelli morti sul campo di battaglia o la triste notizia che annunciava la morte di William, Tergesteo e Dani alle porte di Guastalla...
Dani... disse con voce triste... aveva fatto erigere da poco una statua al cortile del Castello in sua memoria ma non gli bastava...
Vorrei però che la vostra attenzione si focalizzasse maggiormente su chi ci ha lasciati per sempre... non per mancata Grazia ma per scelta. Una decisione maturata forse già da tanto tempo.
Si è addossata tutte le responsabilità e il suo sacrificio è servito a salvare dal processo e probabilmente dalla forca diversi nostri militari e concittadini che sono così potuti rientrare e rischierarsi tra le file dell'Esercito per difendere il Ducato, oltre che ad aver salva la vita, dopo essere caduti nelle mani della "giustizia" modenese.
Richiedo quindi che per dama Danitheripper Epelfing vengano concessi i funerali di Stato, una cerimonia nella Cattedrale di Milano. E' il minimo che si può fare per onorare la sua memoria.
Rilesse velocemente il tutto prima di andare a letto soddisfatto. L'indomani, avrebbe approfittato della presenza di tutta la gente nella Piazza Duomo di Milano in attesa del risultato delle elezioni, per fare il suo discorso davanti a tutti.
- Milano, Piazza Duomo. Il giorno seguente.
Le elezioni del Duca sfumarono per la seconda volta. Tancredi ebbe comunque la sua occasione.
Attirò a se la folla e pronunciò il suo discorso con decisione. Scandì i nomi che scorrevano nei vari elenchi con attenzione: gran parte di quelle persone erano dei perfetti sconosciuti anche per lui, giusto un mese prima. Ora stavano vivendo il loro piccolo momento di "importanza" e riconoscenza pubblica.
L'elenco degli Ordini Cavallereschi accese vigorosi applausi di ringraziamento verso i loro membri e rappresentanti presenti per quell'evento.
Il triste elenco dei morti velò di tristezza i volti dei presenti per giungere infine al nome di Danitheripper. Il silenzio si fece così assordante... Tancredi spostò lo sguardo dalla folla muta ai candidati a Duca di quelle elezioni, come monito per ricordare un compito che ora aveva chiesto al futuro sovrano e che avrebbe preteso con più determinazione di quello sguardo ora gelido se quella sua richiesta non avesse trovato un riscontro futuro...
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