Arabell
La notte era volata via..
le ore, i minuti avevan scandito il tempo il più velocemente possibile, come nell'intento di voler render meno pesante l'attesa dell'alba..come un dono fatto dalla notte ad una fanciulla, che in essa non trovava conforto e riposo ma solo dolore e rabbia..Eppure non era questo il suo desiderio..Arabell non voleva che la luce prendesse il posto del buio..essa non avrebbe schiarito la via..non avrebbe ridato speranza..Il giorno in questo caso avrebbe decretato la fine e non l'inizio..
Mancava poco...
al limitare del campo il suo sguardo si perdeva oltre le colline..un messaggero si avvicinò a lei ed attese in silenzio..senza guardarlo gli porse delle pergamene..Una è per il consiglio di Milano..ed una per le alte cariche della chiesa aristotelica..
L'uomo le prese..fece un leggero inchino e si congedò..
Si trattava di poche righe, scritte di getto, in preda a rabbia e frustrazione, per l'impossibilità di poter far una qualsiasi cosa differente dall'aspettare..Lei non poteva far altro..ma qualcuno..giorni addietro avrebbe potuto far molto se solo lo avesse voluto..
All'alto consiglio del Ducato di Milano ed ai consiglieri tutti.
Mi chiamo Arabell Epelfing sono un soldato dell'esercito, una cittadina di Piacenza, ma in questo momento colei che vi scrive altri non è che la sorella di Danitheripper e come tale ha un unico pensiero o domanda, che dir si voglia, da porvi..
Non sono una sprovveduta posso quindi in parte immaginare, ma non approvare, i motivi per cui le vostre signorie non si siano espresse in maniera ufficiale sul processo attuato nei confronti di Dani e dei suoi e miei compagni.
Ciò non toglie che oltre che consiglieri siate anche "nobili" o comunque persone la cui parola vien ascoltata..Non vi perdonerò mai per non aver detto nulla, in tal forma ed udibile ai vostri cittadini ed a quelli delle terre italiche tutte, sul processo e sulla conseguente condanna inflitta a mia sorella. Non potremo mai sapere se ciò avrebbe modificato o meno il corso degli eventi. Ma sò per certo che da parte mia la mancanza è stata enorme e quindi come detto imperdonabile.
Il silenzio vale davvero più di mille parole. Io giudico questo silenzio come una condanna anche da parte vostra. Vi ritengo quindi responsabili insieme ad altri, Milanesi e non, di ciò che è avvenuto.
Possa qualcuno più compassionevole di me perdonarvi.
Mi chiamo Arabell Epelfing e non sono una brava devota. Non vado quasi mai a messa e poche volte prego in cuor mio. Conosco poco i precetti della chiesa aristotelica, ma di qualcuno son più che certa. Insegna il perdono, insegna l'amore verso il prossimo, il rispetto per la vita.
Nemmeno ma sorella Danitheripper è una brava discepola..anzi..
Ma la chiesa non dovrebbe mai abbandonare nessuno nemmeno il più scellerato dei miscredenti..eppure..
Se prima avevo dubbi su come la chiesa agisse ora ho solo certezze..
Non è la mia fede in Aristotele a vacillare, ma crolla verso le istituzioni che la rappresentano.
Ora almeno sò come esse la pensino sulla condanna a morte.
Ora sò che la chiesa approva tale punizione.
Il contrario sarebbe stato dimostrato solo con un suo intervento durante il processo.
Non mi sentirò in colpa, la mia coscienza sarà quindi pulita se con la morte laverò altra morte. Perchè grazie a voi sò di esser nel giusto, perchè è solo con tale atto che laverò i peccati compiuti da alcuni.
Vi ringrazio.
La luce filtrava l'oscurità..
Arabell chiuse gli occhi..
era a Parma.. ma la sua mente, il suo cuore, eran accanto alla sua amata sorella..
Era nella piazza delle esecuzioni..
Sentiva con lei la brezza del mattino..
Saliva sul patibolo..
e con lei sentì l'ultimo soffio di vita..
le ore, i minuti avevan scandito il tempo il più velocemente possibile, come nell'intento di voler render meno pesante l'attesa dell'alba..come un dono fatto dalla notte ad una fanciulla, che in essa non trovava conforto e riposo ma solo dolore e rabbia..Eppure non era questo il suo desiderio..Arabell non voleva che la luce prendesse il posto del buio..essa non avrebbe schiarito la via..non avrebbe ridato speranza..Il giorno in questo caso avrebbe decretato la fine e non l'inizio..
Mancava poco...
al limitare del campo il suo sguardo si perdeva oltre le colline..un messaggero si avvicinò a lei ed attese in silenzio..senza guardarlo gli porse delle pergamene..Una è per il consiglio di Milano..ed una per le alte cariche della chiesa aristotelica..
L'uomo le prese..fece un leggero inchino e si congedò..
Si trattava di poche righe, scritte di getto, in preda a rabbia e frustrazione, per l'impossibilità di poter far una qualsiasi cosa differente dall'aspettare..Lei non poteva far altro..ma qualcuno..giorni addietro avrebbe potuto far molto se solo lo avesse voluto..
All'alto consiglio del Ducato di Milano ed ai consiglieri tutti.
Mi chiamo Arabell Epelfing sono un soldato dell'esercito, una cittadina di Piacenza, ma in questo momento colei che vi scrive altri non è che la sorella di Danitheripper e come tale ha un unico pensiero o domanda, che dir si voglia, da porvi..
Non sono una sprovveduta posso quindi in parte immaginare, ma non approvare, i motivi per cui le vostre signorie non si siano espresse in maniera ufficiale sul processo attuato nei confronti di Dani e dei suoi e miei compagni.
Ciò non toglie che oltre che consiglieri siate anche "nobili" o comunque persone la cui parola vien ascoltata..Non vi perdonerò mai per non aver detto nulla, in tal forma ed udibile ai vostri cittadini ed a quelli delle terre italiche tutte, sul processo e sulla conseguente condanna inflitta a mia sorella. Non potremo mai sapere se ciò avrebbe modificato o meno il corso degli eventi. Ma sò per certo che da parte mia la mancanza è stata enorme e quindi come detto imperdonabile.
Il silenzio vale davvero più di mille parole. Io giudico questo silenzio come una condanna anche da parte vostra. Vi ritengo quindi responsabili insieme ad altri, Milanesi e non, di ciò che è avvenuto.
Possa qualcuno più compassionevole di me perdonarvi.
Mi chiamo Arabell Epelfing e non sono una brava devota. Non vado quasi mai a messa e poche volte prego in cuor mio. Conosco poco i precetti della chiesa aristotelica, ma di qualcuno son più che certa. Insegna il perdono, insegna l'amore verso il prossimo, il rispetto per la vita.
Nemmeno ma sorella Danitheripper è una brava discepola..anzi..
Ma la chiesa non dovrebbe mai abbandonare nessuno nemmeno il più scellerato dei miscredenti..eppure..
Se prima avevo dubbi su come la chiesa agisse ora ho solo certezze..
Non è la mia fede in Aristotele a vacillare, ma crolla verso le istituzioni che la rappresentano.
Ora almeno sò come esse la pensino sulla condanna a morte.
Ora sò che la chiesa approva tale punizione.
Il contrario sarebbe stato dimostrato solo con un suo intervento durante il processo.
Non mi sentirò in colpa, la mia coscienza sarà quindi pulita se con la morte laverò altra morte. Perchè grazie a voi sò di esser nel giusto, perchè è solo con tale atto che laverò i peccati compiuti da alcuni.
Vi ringrazio.
La luce filtrava l'oscurità..
Arabell chiuse gli occhi..
era a Parma.. ma la sua mente, il suo cuore, eran accanto alla sua amata sorella..
Era nella piazza delle esecuzioni..
Sentiva con lei la brezza del mattino..
Saliva sul patibolo..
e con lei sentì l'ultimo soffio di vita..