Larobee
La voce girava oramai in tutto il Ducato.
La donna che aveva osato nominarsi Duchessa e aveva creato tanto scompiglio, era stata giustiziata.
La sua storia sarebbe stata narrata in molte occasioni, per insegnare ai bambini a non aver paura, perchè la giustizia trionfa sempre e il nemico trova la fine tra le sue maglie...
Molti esultavano e facevano tintinnare i bicchieri nelle taverne, fieri di un tale verdetto...
Non sapeva chi fosse, alle orecchie le erano giunte solo brevi storie, farcite di giochi di parole e motti spiritosi.
Non l'aveva mai vista. Non ci aveva mai parlato.
Ma con il cuore gonfio si chiedeva come fosse possibile toglierle la vita deliberatamente. Non nella foga della battaglia, non combattendo per un ideale, ma decidendo a mente fredda di compiere un tale gesto.
Si chiedeva come si potesse dire di rispettare Dio e i suoi figli, e nel contempo macchiarsi le mani del loro sangue.
La legge, la legge... la legge degli uomini che spesso travalica la pietà per potersi compiere, che dimentica il valore di una vita per ricordare quello della giustizia..
Non lo capiva. Non lo accettava.
Mille miniere non valgono un uomo.
Mille vendette non valgono una vita.
Mille giustificazioni non valgono un'esecuzione.
Questo pensava, mentre impotente si rammaricava della cecità delle istituzioni, mentre spillava una lacrima per una donna mai conosciuta.
Giovinco
Parma.. Accampamento dell esercito 14/06/1457
Era una notte d estate come tutte le altre il sole calava nelle colline e tutti i soldati si apprestavano a fare ritorno nelle loro tende... una altra dura giornata era passata giovinco ritornava nella sua tenda.. era al limite stava x crollare ma il clima era teso x quando stanco nn riusciva a dormire.. cosi decise di fare una passeggiata incontro un volontario che era agitato lo vide disorientato quindi lo fermo e gli disse?
Cosa succede soldato? cosa ti turba?
Il soldato rispose il comandante Danitheripper e morta... resto spazziato a bocca aperta nel suo cuore solo delusione e rabbia il suo odio verso il nemico si accumulava sempre di piu provo una sete di vendetta che nn aveva provato mai prima... poi vide Spartano... agitato e piu rabbioso di lui lo fermo e gli disse pagheranno x questo sparta,,, la sua morte nn passera innosservata,, pagheranno x il male che ci hanno fatto e lo faranno col sangue...
Spirito_di_vendetta
16 maggio 1457
le prime luci dellalba illuminavano laccampamento militare,
I primi movimenti rompevano il silenzio di poche ore prima,
I soldati incominciavano ad uscire dalle tende,
I fuochi incominciavano ad essere ravvivati.
La donna ringraziò la luce del giorno per essere arrivata, erano giorni ormai che pregava che le tenebre non arrivassero mai.
Di giorno il tempo scorreva, di notte si poteva solo pensare e sperare che il sonno giungesse, ma erano giorni che questa visita non le era concessa.
Uscì dalla sua tenda e guardò gli uomini e le donne che si muovevano lesti
La vita era tornata a scorrere, come sempre!
Una carezza gelida lambì le gote della donna
Ella si voltò alla ricerca di quella mano impudente
Niente, nessuno era vicino a lei
Un sussurro nelle sue orecchie, o forse solo nella sua testa
guarda gli occhi di quel soldato, donna,
guarda la luce che sprigionano,
la stessa luce che è nei tuoi.
Osserva lo sguardo di quellufficiale,
e i bagliori che vedi negli occhi della cuciniera non dipendono dal fuoco.
Guardati intorno, in tutti voi è rimasto un po di lei e Voi sarete per sempre in lei.
La donna si guardò intorno
Sorrise,
per la prima volta dopo giorni.
chi sei tu?
domandò alla voce
Io sono la forza che il ricordo di lei sprigiona.
Per ognuno di voi,
Io sono differente
Ma è solo lenergia che tutti insieme sprigionate che mi da vita
Io sono quello che vuoi che io sia
La donna si voltò, la sua mano strinse la lama della sua spada
Forte
rivoli di sangue, scendevano sulla lama lucida.
La luce nei suoi occhi divenne fulgida
Allora ti chiamerò Vendetta
e finalmente una lacrima scivolò sul viso e si mescolò col sangue.
Real
Non era autorizzato a lasciare la sua città. Cionondimeno, laveva già fatto, e lo stava rifacendo.
Si era preparato con scrupolo: raccolte le informazioni necessarie, il bagaglio leggero per un viaggio veloce, il cavallo fresco, lequipaggiamento completo. Sarebbe tornato in serata.
Forse.
Il tragitto verso il confine fu compiuto dallalba al mattino inoltrato. A mezzogiorno era in vista del confine. Dallaltra parte della valle, a ridosso delle posizioni nemiche al di là del fiume, i tre eserciti stazionavano indomiti. Forse annoiati? Un mezzo sorriso gli distorse le labbra.
Si avvicinò con circospezione, a piedi, quanto più poteva alle mura della Città. Là dove era stata giustiziata la Donna.
Spuntò da dietro un gran masso proprio di fronte alla Città, riusciva a vedere il colore dei capelli dei soldati sulle mura, e lì si fermo.
Dalla sacca da sella prese il Regalo, e decise che quello era il posto.
Alla base del masso scavò una fossa, delle dimensioni di un uomo. O di una donna. Poi prese il Regalo, a aprì l'involto: una spada dalla lama scanalata, una rosa rossa, un boccale da birra, con il coperchio, in peltro. Li mise nella fossa.
Poi, lentamente, si levò dal collo un minuscolo sacchettino, e con delicatezza depose anche quello sul fondo della fossa.
Il primo badile di terra fu il più pesante di tutti, gli altri seguirono da soli, che neanche si accorse di spalare.
Quando ebbe finito, dolorosamente consapevole di quel che aveva fatto, con gelida presenza a se stesso, si alzò e di nuovo guardò le mura della Città. Lì la Donna era stata prima ferita ed oltraggiata, poi convalescente, prigioniera e infine giustiziata, da uno spirito piccolo.
Come spesso gli era accaduto, con un ultimo sguardo si girò, montò a cavallo e al piccolo trotto si allontanò di là.
Altolà, chi va là! una voce imponente lo fece fermare. Non aveva paura. Non mise mano alle armi. Abbassò solo il cappuccio.
Tu?? Ma
ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere a
Ti prego, silenzio. Se mi sei amico, non dire a nessuno che mi hai visto qui.
Spartano si voltò verso la recluta che lo accompagnava nel giro di pattuglia e gli intimò il silenzio. Poi lo fece allontanare un poco.
Capisco. Sei venuto anche tu a
Sì, non sono potuto venire prima, tu sai perché. Ma dovevo venire. Il resto conta poco. Ora lasciami andare. La strada è lunga, e non so se il cuore è abbastanza forte da lasciarmi partire, se mi trattieni ancora.
Vai, e possa tu arrivare sano e salvo
Grazie. Tu stai bene, e sappiate che siamo tutti con voi.
Addio
Addio
Il cavallo riprese il trotto, il sole di fronte. Non resistette molto che dovette lanciarlo al galoppo, sfrenato, per asciugare le lacrime.
Viholalux
Era estate mentre il cielo limpido la stringeva con affetto. Il sole la riscaldava e il vento sussurava una melodia silenziosa che solo i cuori puri potevano ascoltare.
Vihola resto' a guardarla, il suo volto era cosi fiero ed ella non pote' mai dimenticarlo. Nessun segno di sofferenza ne' di dolore.
Se sai attendere la morte non potrà mai possederti. Dani aveva scelto di essere libera.
Prima di andare via volle lasciarle in dono una semplice scritta
"A te che sei leggenda"