Real
Non era autorizzato a lasciare la sua città. Cionondimeno, laveva già fatto, e lo stava rifacendo.
Si era preparato con scrupolo: raccolte le informazioni necessarie, il bagaglio leggero per un viaggio veloce, il cavallo fresco, lequipaggiamento completo. Sarebbe tornato in serata.
Forse.
Il tragitto verso il confine fu compiuto dallalba al mattino inoltrato. A mezzogiorno era in vista del confine. Dallaltra parte della valle, a ridosso delle posizioni nemiche al di là del fiume, i tre eserciti stazionavano indomiti. Forse annoiati? Un mezzo sorriso gli distorse le labbra.
Si avvicinò con circospezione, a piedi, quanto più poteva alle mura della Città. Là dove era stata giustiziata la Donna.
Spuntò da dietro un gran masso proprio di fronte alla Città, riusciva a vedere il colore dei capelli dei soldati sulle mura, e lì si fermo.
Dalla sacca da sella prese il Regalo, e decise che quello era il posto.
Alla base del masso scavò una fossa, delle dimensioni di un uomo. O di una donna. Poi prese il Regalo, a aprì l'involto: una spada dalla lama scanalata, una rosa rossa, un boccale da birra, con il coperchio, in peltro. Li mise nella fossa.
Poi, lentamente, si levò dal collo un minuscolo sacchettino, e con delicatezza depose anche quello sul fondo della fossa.
Il primo badile di terra fu il più pesante di tutti, gli altri seguirono da soli, che neanche si accorse di spalare.
Quando ebbe finito, dolorosamente consapevole di quel che aveva fatto, con gelida presenza a se stesso, si alzò e di nuovo guardò le mura della Città. Lì la Donna era stata prima ferita ed oltraggiata, poi convalescente, prigioniera e infine giustiziata, da uno spirito piccolo.
Come spesso gli era accaduto, con un ultimo sguardo si girò, montò a cavallo e al piccolo trotto si allontanò di là.
Altolà, chi va là! una voce imponente lo fece fermare. Non aveva paura. Non mise mano alle armi. Abbassò solo il cappuccio.
Tu?? Ma
ma cosa ci fai qui? Non dovresti essere a
Ti prego, silenzio. Se mi sei amico, non dire a nessuno che mi hai visto qui.
Spartano si voltò verso la recluta che lo accompagnava nel giro di pattuglia e gli intimò il silenzio. Poi lo fece allontanare un poco.
Capisco. Sei venuto anche tu a
Sì, non sono potuto venire prima, tu sai perché. Ma dovevo venire. Il resto conta poco. Ora lasciami andare. La strada è lunga, e non so se il cuore è abbastanza forte da lasciarmi partire, se mi trattieni ancora.
Vai, e possa tu arrivare sano e salvo
Grazie. Tu stai bene, e sappiate che siamo tutti con voi.
Addio
Addio
Il cavallo riprese il trotto, il sole di fronte. Non resistette molto che dovette lanciarlo al galoppo, sfrenato, per asciugare le lacrime.