Baratro
Una scorta composta da una decina di guardie a cavallo faceva capolino in Piazza.
Al centro della formazione a quadrato vi erano il nuovo Duca Markus Gianmaria Casanova e il Portavoce Lorenzo Goldoni, entrambi in sella ai loro rispettivi cavalli.
Quasi subito l'attenzione dei numerosi cittadini presenti in Piazza fu rivolta a quel gruppo di uomini a cavallo e ben presto, quando questi ultimi si fermarono, attorno a loro si era radunata una grande e rumorosa folla.
Quando il vociare dei presenti cessò, preso un profondo respiro, Baratro si schiarì la voce e disse ad alta voce:
"Cittadini del Ducato di Milano!
Gioite, perchè oggi, VI Giugno 1457, un nuovo Duca è stato eletto per guidare il nostro Ducato, ed è con immenso piacere che annuncio l'ascesa al trono di nostro Duca Markus Gianmaria Casanova!
Ora, cittadini, aprite bene le orecchie, e ascoltate quanto egli ha da dirvi".
Detto ciò, Baratro indietreggiò, tirando verso di sè le redini del destriero, lasciando la parola al Duca.
Skioppo Markus avanzava a cavallo...
Era al centro del quadrato formato dalla sua scorta... e osservava...
Osservava la folla che si accalcava tutt'intorno e cercava di capire...
Voleva capire lo stato d'animo dei suoi concittadini...
Una volta salito sul palco... mentre ascoltava le parole del Portavoce del Ducato, un brivido corse lungo la sua schiena...
Era di lui che stava parlando... era di lui che Lorenzo annunciava al Popolo la nomina a Duca di Milano.
Prima di parlare, Markus, osservò la folla... e vide un sacco di volti sorridenti... amici, conoscenti e semplici passanti che si congratulavano con lui....
Ma l'attenzione di Markus, si soffermò soprattutto sui visi ci coloro che avevano un'espressione scettica...
Si schiarì la voce ed esordì:
Popolo di Milano, Cittadini del Ducato
oggi per me è un giorno particolare.
Con vuoi ho deciso di usare parole simili con cui ho salutato il nuovo Consiglio Ducale...
In questa sede, vorrei esprimere tanti concetti....
Forse sarebbe il caso di usare tante parole per dimostrar di meritare la vostra fiducia...
ma chi mi conosce, sa come la penso: le parole hanno tempi e modi per essere palesate.
Questo è il tempo di sprecarne poche e di metterci al lavoro...
E' mia intenzione lavorare tenendo un punto fermo davanti a me:
il Bene del Ducato di Milano... il Bene del Popolo Milanese!
Un particolare ringraziamento a chi mi ha accolto entusiasticamente...
A chi si dimostra, giustamente, titubante verso la mia persona dico che promesse e proclami non è mio costume farne...
ma ce la metterò tutta per meritarmi anche la vostra fiducia...
Ce la metterò tutta nel mio ruolo di duca, e cercherò in ogni modo di essere considerato il Duca di tutti.
Finito di parlare Markus fece un passo indietro e attese le prime reazioni.
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Markus GianMaria Casanova Skioppo - Barone Imperiale di GieSSen - Conte di Monticelli d'Ongina e Barone di Caorso
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ex Duca (6) del Ducato di Milano - Membro del PPM
Jacopoagathirni
Enrico ascoltò il discorso del Duca. Avrebbe sperato di udire la parola pace, ma, del resto, egli aveva parlato del bene del nostro popolo e dunque non poteva che riferirsi anche alla cessazione delle ostilità. Batté speranzoso le mani l'una contro l'altra.
E' sempre un gran giorno il giorno del cambiamento.
Perlesvaus
Perlesvaus alzò la mano (cercando di ignorare lo sguardo esasperato dei presenti): "Esimio Duca, tutto il Ducato è in attesa di sapere quale sarà la vostra linea in merito alla guerra. Potete dirci qualcosa?"
Skioppo Markus ascoltò la domanda di Perlesvaus e si accinse a rispondere:
Messere, vero che non ho accennato alla guerra,
ma ho ritenuto che conosciate già il mio pensiero a tal proposito...
Se volete ve lo ribadisco volentieri, in modo da non creare equivoci in futuro...
Appena eletto mi sono seduto al tavolo di pace...
Ora sto a stretto contatto con Dama_propezia per essere aggiornato quanto più velocemente possibile sullo stato dei lavori...
Per questo vi dico che da parte mia darò fondo a tutta la diplomazia possibile...
Cercherò di porre fine al conflitto, senza però ledere alla dignità, all'onore e al rispetto che il Ducato di Milano merita.
Perciò dico che le vie della diplomazia NON sono infinite, ma prima di qualsiasi mossa bellica, le percorrerò tutte...
Vi garantisco che sono fiducioso che tutto si risolverà per il meglio
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Markus GianMaria Casanova Skioppo - Barone Imperiale di GieSSen - Conte di Monticelli d'Ongina e Barone di Caorso
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ex Duca (6) del Ducato di Milano - Membro del PPM
Ignotus
Ignotus sentendo a sua volta delle voci dal Modena si preoccupò molto e chiese al suo Duca:
"Signore, la prego non lasciate che i nostri compagni vengano massacrati semplicemente per aver eseguito gli ordini, è inaudibile che un soldato venga incriminato per aver fatto il suo dovere, se verrà loro torto un solo capello io chiedo che non venga firmata nessuna pace e il permesso di andare a liberarli e punire chi ha osato farlo!"
Jacopoagathirni
Enrico ascoltò le parole di messer Ludo e si sentì in dovere di rispondergli:
"Messere, anch'io voglio che il sangue che i miei parenti e i miei amici hanno versato al fronte sia vendicato, ma per farlo non chiedo altro sangue. E' vero, messere, molta gente ha sfruttato questa guerra per far politica, in molti partiti: che volete farci, ad ogni modo? La guerra è una decisione intrinsecamente politica, nei fatti questa lo è stata sin dal momento in cui il precedente Consiglio ha deciso di attaccare, e dunque è giusto che sulla politica estera del nostro Ducato si animi il dibattito. E' segno della salute della nostra democrazia, se vi è un confronto anche serrato. Voi dite che l'esercito un giorno potrà essere sciolto perché un costo di sola difesa può essere considerato inutile: chi mai può pensare qualcosa di tanto stolto, messere? Se qualcuno lo crede è già stato smentito dalle vostre parole: l'esercito non può giammai essere sciolto, perché le armate nemiche verrebbero tosto a calpestare il nostro suolo. Io sono pacifista, è vero, ma non stupido".
Ciò detto, si rivolse verso messer Conte Quinto Meridio:
"E' vero, messere, condivido il vostro allarme. La posizione espressa a Modena in queste ore febbrili certo non gioverà alla trattativa: va da sé che chi ha rispettato una legge, seguendo un ordine, non può essere messo sotto processo per questo. In questo spero che tutti noi milanesi saremo uniti".
Polimnia
Dopo alcuni giorni di impegni Polimnia giunse in taverna ducale , vide il suo duca parlare ancora alla cittadinanza , cosi si avvicino e gli disse...
Mio caro duca.
Mio caro amico, mi sono congratulata con voi in privato
e sapete che sono impegnata ma la mia spada e
il mio piccolo contributo di esperienza sono al vostro servizio..
E voi lo sapete bene...
Continuate a portare alto l'onore di Milano.
Io sono con voi...con Milano.