Krajcek
In quel freddo mattino di marzo Milano sembrava buia e ostile come il cuore dei tanti stranieri che laffollavano.
Non erano viaggi di piacere quelli che avevano portato nella capitale gente da tutto il Ducato
Piccoli gruppi di viandanti si incrociavano nelle locande o per le strette viuzze del centro squadrandosi lungamente con sguardi sospettosi
Muoversi silenziosamente, fuggire a occhi indiscreti, cercare di capire se chi avevano di fronte era un alleato o un sostenitore della causa avversa, se di li a poco avrebbe marciato al tuo fianco con la spada sguainata o ti avrebbe atteso dietro un angolo buio per tramortirti con un colpo di manico.
Kraj aveva lasciato alla Locanda i suoi compagni di gruppo per dare uno sguardo in città.
Susiku e Viola erano ancora mezze addormentate per la stanchezza del viaggio
Percorse uno stretto vicolo e sbucò davanti la piazza del mercato, meravigliandosi per quella folla , anche superiore alle sue aspettative.
Nei giorni precedenti aveva temuto che il cibo potesse scarseggiare nella Capitale con tutti quei visitatori e si era portato viveri per almeno una settimana, ma probabilmente molti avevano avuto la sua stessa idea e la merce più disparata era in mostra sopra le bancarelle.
Più tardi, promise a se stesso senza crederci troppo, sarebbe ripassato per comprare un paio di pantaloni rossi a buon mercato.
Nella piazza del municipio una folla di bambini sghignazzanti si era affollata davanti un piccolo teatrino di maschere
Al centro della scena, sapientemente mosse da mani esperte, due marionette con le fattezze di Romualdo e Braken.
Erano impegnate a contendersi una grossa corona doro, ma Il duello sembrava avere ben poco di cavalleresco perché i due pupazzi incrociavano le spade schiamazzando e apostrofandosi in modo buffo.
Mentre i bambini incitavano a gran voce i due aspiranti principi era apparsa una terza marionetta a bordo di una gondola veneziana.
Ne era sceso un individuo con lunga barba e folti capelli bianchi che dapprima si era rivolto verso i piccoli spettatori, portando una mano alla bocca nel segno del silenzio, poi saltellando furtivamente aveva afferrato la corona da sotto il naso dei due contendenti che continuavano a combattersi e ad urlare nonostante i bambini cercassero di avvertirli in ogni modo.
Kraj sorrise e continuò la sua passeggiata per le vie della città.
Vide la bella Junglesymo, sua concittadina e Giudice del nuovo consiglio degli usurpatori.
Procedeva con passo spavaldo senza alcuna scorta, incurante degli sguardi di odio o ammirazione che la circondavano.
Non erano viaggi di piacere quelli che avevano portato nella capitale gente da tutto il Ducato
Piccoli gruppi di viandanti si incrociavano nelle locande o per le strette viuzze del centro squadrandosi lungamente con sguardi sospettosi
Muoversi silenziosamente, fuggire a occhi indiscreti, cercare di capire se chi avevano di fronte era un alleato o un sostenitore della causa avversa, se di li a poco avrebbe marciato al tuo fianco con la spada sguainata o ti avrebbe atteso dietro un angolo buio per tramortirti con un colpo di manico.
Kraj aveva lasciato alla Locanda i suoi compagni di gruppo per dare uno sguardo in città.
Susiku e Viola erano ancora mezze addormentate per la stanchezza del viaggio
Percorse uno stretto vicolo e sbucò davanti la piazza del mercato, meravigliandosi per quella folla , anche superiore alle sue aspettative.
Nei giorni precedenti aveva temuto che il cibo potesse scarseggiare nella Capitale con tutti quei visitatori e si era portato viveri per almeno una settimana, ma probabilmente molti avevano avuto la sua stessa idea e la merce più disparata era in mostra sopra le bancarelle.
Più tardi, promise a se stesso senza crederci troppo, sarebbe ripassato per comprare un paio di pantaloni rossi a buon mercato.
Nella piazza del municipio una folla di bambini sghignazzanti si era affollata davanti un piccolo teatrino di maschere
Al centro della scena, sapientemente mosse da mani esperte, due marionette con le fattezze di Romualdo e Braken.
Erano impegnate a contendersi una grossa corona doro, ma Il duello sembrava avere ben poco di cavalleresco perché i due pupazzi incrociavano le spade schiamazzando e apostrofandosi in modo buffo.
Mentre i bambini incitavano a gran voce i due aspiranti principi era apparsa una terza marionetta a bordo di una gondola veneziana.
Ne era sceso un individuo con lunga barba e folti capelli bianchi che dapprima si era rivolto verso i piccoli spettatori, portando una mano alla bocca nel segno del silenzio, poi saltellando furtivamente aveva afferrato la corona da sotto il naso dei due contendenti che continuavano a combattersi e ad urlare nonostante i bambini cercassero di avvertirli in ogni modo.
Kraj sorrise e continuò la sua passeggiata per le vie della città.
Vide la bella Junglesymo, sua concittadina e Giudice del nuovo consiglio degli usurpatori.
Procedeva con passo spavaldo senza alcuna scorta, incurante degli sguardi di odio o ammirazione che la circondavano.