Tergesteo
Tergesteo gironzolava per la città, la sacca sulla spalla.
In quella sacca c'aveva cacciato a forza molti ricordi e molte speranze.
Ancora qualche ora lo separava dalla partenza , ma ancora non riusciva a staccarsi del tutto da Fornovo.
In fin dei conti passò la sua giovinezza su di una galea veneziana e il marinaio è un viaggiatore strano : a casa è impaziente di partire, in navigazione si strugge di nostalgia.
Sovente la soluzione a questo conflitto è una sola : la Taverna.
E anche stavolta parve a Tergesteo la soluzione migliore.
Entrò nella locanda e vide , attorniato dai cartigli, Amsterdam , col volto più stanco del solito.
Tergesteo si avvicino al compagno d'arme , mentre si frugava nella tasca.
Arrivato in prossimità del tavolo, vide Amsterdam alzare lo sguardo , fissare prima lui poi la sacca.
Lo storico riportò gli occhi sulle carte dispiegate sul tavolo.
Tergesteo allungo la mano , aprì il pugno e mostrò ad Amste tre dadi d legno :" Ce la giochiamo una birra?" disse ridendo .
Amsterdam sorrise.
Passò qualche ora in cui entrambi allontanarono i pensieri che li appesantivano.
Nessuno fra le risate udì di cosa avessero parlato.
D'un tratto , entrò nella locanda una vecchietta, avvolta in uno scialle.
La taverna piombò nel silenzio, rotto da qualche sussurro in cui si distinguevano le parole "..strega...fattucchiera... ".
Nessuno sembrava voler incrociare lo sguardo con quell'anziana figura.
Ella s'avvicinò al tavolo dei due militari :" La vostra sorte per un poco di cibo..." disse.
I due si guardarono, divertiti : "Oste , la dama è nostra ospite! Portateci il piatto della casa... e altre due ..anzi tre birre!"
La donna mangiò avidamente , senza alzare lo sguardo.
"E allora , donna, parlami della sorte ..." disse Tergesteo ridendo.
"Dammi quei dadi che porti nella giubba ..." fu la risposta.
Tergesteo guardò il compagno il quale alzo' le spalle. "Ti avrà visto prima tirarli fuori ..." disse.
La donna ricevuti i dadi li lanciò al centro del tavolo. Un 4, un 6 e un 2.
"Un sogno che hai coltivato per lungo tempo sta andando in frantumi ... tuttavia questo ti permetterà di avere nuove opportunità ..."
"Responso vago, vecchia!" disse Tergesteo di rimando.
"Non ho terminato ...." disse e lanciò di nuovo i dadi : 3, 6, 5."Hai ricevuto una notizia che ti ha turbato , ma ti ha anche reso felice.."
Tergesteo tacque. Il volto gli si era rabbuiato di colpo.
Fissava la strega con preoccupazione : il gioco - se di gioco si trattava - era andato troppo oltre ...
"E ora l'ultimo lancio ... il futuro!".Rotolarono i dadi.
Le facce dissero 2, 6 e 3.
"Ascolta, soldato , tu ti aspetti di sentirti dire se tornerai o meno. Non te lo dirò .... sappi però ...."
".. sappi però che l'unico modo per sapere quali conseguenze porterà la scelta fatta è rischiare, sapendo che ci sono persone che ci proteggono... non posso dirti altro... se non ringraziarvi per il cibo!" disse la strega, ridendo con la bocca sdentata ed allontanandosi.
Tergesteo respirava a fatica. Fissava i dadi .
Ripensava alle parole della strega.
Ripensava agli accadimenti passati e recenti.
Guardò negli occhi l'amico.
Guardò nuovamente i dadi.
Tutto si riconduceva ad un semplice, rapido lancio di dadi ...
In quella sacca c'aveva cacciato a forza molti ricordi e molte speranze.
Ancora qualche ora lo separava dalla partenza , ma ancora non riusciva a staccarsi del tutto da Fornovo.
In fin dei conti passò la sua giovinezza su di una galea veneziana e il marinaio è un viaggiatore strano : a casa è impaziente di partire, in navigazione si strugge di nostalgia.
Sovente la soluzione a questo conflitto è una sola : la Taverna.
E anche stavolta parve a Tergesteo la soluzione migliore.
Entrò nella locanda e vide , attorniato dai cartigli, Amsterdam , col volto più stanco del solito.
Tergesteo si avvicino al compagno d'arme , mentre si frugava nella tasca.
Arrivato in prossimità del tavolo, vide Amsterdam alzare lo sguardo , fissare prima lui poi la sacca.
Lo storico riportò gli occhi sulle carte dispiegate sul tavolo.
Tergesteo allungo la mano , aprì il pugno e mostrò ad Amste tre dadi d legno :" Ce la giochiamo una birra?" disse ridendo .
Amsterdam sorrise.
Passò qualche ora in cui entrambi allontanarono i pensieri che li appesantivano.
Nessuno fra le risate udì di cosa avessero parlato.
D'un tratto , entrò nella locanda una vecchietta, avvolta in uno scialle.
La taverna piombò nel silenzio, rotto da qualche sussurro in cui si distinguevano le parole "..strega...fattucchiera... ".
Nessuno sembrava voler incrociare lo sguardo con quell'anziana figura.
Ella s'avvicinò al tavolo dei due militari :" La vostra sorte per un poco di cibo..." disse.
I due si guardarono, divertiti : "Oste , la dama è nostra ospite! Portateci il piatto della casa... e altre due ..anzi tre birre!"
La donna mangiò avidamente , senza alzare lo sguardo.
"E allora , donna, parlami della sorte ..." disse Tergesteo ridendo.
"Dammi quei dadi che porti nella giubba ..." fu la risposta.
Tergesteo guardò il compagno il quale alzo' le spalle. "Ti avrà visto prima tirarli fuori ..." disse.
La donna ricevuti i dadi li lanciò al centro del tavolo. Un 4, un 6 e un 2.
"Un sogno che hai coltivato per lungo tempo sta andando in frantumi ... tuttavia questo ti permetterà di avere nuove opportunità ..."
"Responso vago, vecchia!" disse Tergesteo di rimando.
"Non ho terminato ...." disse e lanciò di nuovo i dadi : 3, 6, 5."Hai ricevuto una notizia che ti ha turbato , ma ti ha anche reso felice.."
Tergesteo tacque. Il volto gli si era rabbuiato di colpo.
Fissava la strega con preoccupazione : il gioco - se di gioco si trattava - era andato troppo oltre ...
"E ora l'ultimo lancio ... il futuro!".Rotolarono i dadi.
Le facce dissero 2, 6 e 3.
"Ascolta, soldato , tu ti aspetti di sentirti dire se tornerai o meno. Non te lo dirò .... sappi però ...."
".. sappi però che l'unico modo per sapere quali conseguenze porterà la scelta fatta è rischiare, sapendo che ci sono persone che ci proteggono... non posso dirti altro... se non ringraziarvi per il cibo!" disse la strega, ridendo con la bocca sdentata ed allontanandosi.
Tergesteo respirava a fatica. Fissava i dadi .
Ripensava alle parole della strega.
Ripensava agli accadimenti passati e recenti.
Guardò negli occhi l'amico.
Guardò nuovamente i dadi.
Tutto si riconduceva ad un semplice, rapido lancio di dadi ...