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Addio al nubilato di dama Ippolita del Grillo!!!!

Egal
Felicitazioni vivissime, cara Ippolita! Che Aristotele ti doni ogni grazia! (...e custodisca il tuo sposo... )
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Katerina
Kate era seduta in un angolo per mantenere contegno, anche perchè in piedi non si reggeva granchè bene, quando all'improvviso vide un uccello di piccole dimensioni, nero e con lo sguardo torvo che la guardava e che con il becco bussava sul vetro di una finestra della taverna.
Quindi si voltò verso le compagne di quella bellissima serata e urlò: "Ehi,hips qualcuno apra a Padre Licio,hips!!!".
Tutte si voltarono in cerca di Licio ma egli non c'era....
Kate pensò: " Strano, eppure m'era parso di vederlo,hips"

Nel frattempo vide anche volare una colomba bianca verso la taverna dove festeggiava il fortunato compagno di Ippolita....e sempre più persa nei suoi pensieri si domandò: "Da noi, hips,bussano gli uccelli neri e da loro, hips,le colombe bianche??? Si, si, sono proprio ubriaca!!!HIPS!"
Eresminix
Auguri Ippo, ti auguro la massima felicità
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patty mi ha sempre chiamato eres, mai eresminix
Ottaviana
Otta con un fischio fece correre il cricethouse in soccorso di Kate che vaneggiava guardando fuori dalla finestra .intanto vide le cricete crocerossine ballare con un nuovo amico .. corvo torvo lo chiamavano.. :wink: .gli avevano aperto poco prima la finestra per farlo entrare e ora si divertivano a fargli frullare le ali stuzzicandolo con la loro bellezza .
Giocarono a lungo insieme quella notte cricetine e corvo torvo, e ad un certo punto audaci gli staccarono un bigliettino dalla zampetta per farci un ventaglio e celarvi dietro i sorrisi ammaliatori e gli occhioni da cerbiatto 8) Otta non potè che sorridere e pensare...Aristotele! che luogo di perdizione! fortuna che Liciuzzo si è tenuto lontano ..e poi trovandosi in mano delle manette ..sospirò..domani mi tocca confessarmi!

e la vergogna si sciolse in una poesia







Era di marzo e un povero uccelletto
ferito dallo fionda di un maschietto
andò per riposare l’ala offesa,
sulla finestra aperta di una chiesa.
Dalle tendine del confessionale
il parroco intravide l’animale
ma, pressato dal ministero urgente,
rimase intento a confessar la gente.
Mentre in ginocchio alcuni altri a sedere
dicevano i fedeli le preghiere,
una donna, notato l’uccelletto,
lo prese al caldo e se lo mise al petto.
D'un tratto un cinguettio ruppe il silenzio
e il prete a quel rumore
il ruolo abbandonò di confessore.
Scuro in viso peggio della pece,
s'arrampicò sul pulpito e poi fece:
“Fratelli! Chi ha l’uccello per favore
esca fuori dal tempio del Signore!”
I maschi, un po’ stupiti a tal parole,
lenti s'accinsero ad alzar le suole,
ma il prete a quell'errore madornale
“Fermi” gridò “mi sono espresso male!
Rientrate tutti e statemi a sentire,
solo chi ha preso l’uccello deve uscire!”
A testa bassa, la corona in mano,
cento donne s'alzarono pian piano.
Ma mentre se ne andavano ecco allora che il parroco strillò:
“Sbagliate ancora, rientrate tutte quante figlie amate
che in non volevo dir quel che pensate!
Ecco, quello che ho detto torno a dire,
solo chi ha preso l'uccello deve uscire,
ma, mi rivolgo, non ci sia sorpresa,
soltanto a chi l'uccello l’ha preso in chiesa!”
Finì la frase e nello stesso istante
le monache s'alzarono tutte quante
e con il volto pieno di rossore
lasciavano la casa del Signore.
“O Santa Vergine!” esclamo il buon prete
“Fatemi la grazia se potete.
Poi senza fare rumore dico, piano piano
s'alzi soltanto chi ha l’uccello in mano!”
Una ragazza che col fidanzato s'era messa in un angolo appartato
sommessa mormorò con viso smorto
“Che ti dicevo, hai visto? Se n’è accorto!”




http://www.youtube.com/watch?v=sYB7Ev5yLR0
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