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La scelta di Venezia

Abrielle
...era in viaggio verso Verona..seduta fuori dalla tenda che i suoi uomini avevano montato, riposava stanca.Afferrò la spada e cominciò a lucidarla,calma tranquilla...pensieri di tempi non troppo lontani le si affacciarono alla mente....L'ultimo viaggio durato parecchi giorni era stato da Montepulciano,terra di Firenze verso Chiavari..un viaggio intrapreso con felicità ed entusiasmo ad incontrare la sua famiglia...una smorfia le si disegnò sul viso ricordando..la mano corse a girar i capelli dietro all'orecchio,poi riprese il suo lavoro....era stata accolta bene non poteva negarlo....sorrise a quel pensiero "Sì,accolgono tutti bene,ma chissà perchè poi tutti non vedono l'ora di andarsene da quel paese delle meraviglie?" pensò tra sè e sè ... oramai era serena,aveva imparato a dare il peso che avevano alle persone...e non si sentiva in colpa per aver detto chiaro e tondo ciò che pensava prima di ritornare orfana,anzi aveva riso per quanto si erano affannati a controbattere...tutti soldati,tutti grandi quando si è in tanti contro uno in casa propria...alzò le sopracciglia con aria di compatimento mentre si specchiava nella lama ormai lucidata a specchio ..."Potrei anche morire amica mia...ne sono cosciente" pensando ad altro disse alla spada che rimandava parte della sua immagine riflessa,con voce bassa per non essere udita dai suoi fedelissimi uomini "ma per Venezia,paese di libero pensiero, ne vale la pena!" terminò con tono deciso,detto ciò si alzò..veloce tirò un affondo di raddoppio controtempo nell'aria con la spada per poi riporla nel fodero che le batteva al movimento del corpo sulla coscia sinistra...sorrise soddisfatta per poi entrare nella tenda pronta ad accettare il suo destino.
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***Very Patagnocca ***
Amleto
Rijeka

Il vecchio mercante, al primo pomeriggio, varcò l'ingresso della locanda del Ponos Rijeke.
"Chi di voi è Amleto?"

Nessuna risposta.

"C'è qualcuno, tra voi, che risponde al nome di Amleto Cactus?", ripetè il mercante sventolando la pergamena che avrebbe dovuto consegnare.
Non fece a tempo a guardarsi attorno, che si sentì strappar via di mano il messaggio da un uomo alle sue spalle.

"Una letterina per me? Ma che gentile!", esclamò la voce.
Amleto si portò dinanzi al mercante e si sedette nei pressi del bancone della locanda.
"Chi me la manda?"
"Una fanciulla di nome Solex", fece il mercante dopo essersi ripreso dalla sorpresa.
"Capisco. Grazie per il disturbo", rispose Amleto prendendo un boccale di birra e facendolo scorrere lungo il bancone fino all'estremità dove si trovava il mercante. Il quale fece appena a tempo ad afferrarlo alla bell'è meglio prima che il vetro cascasse sul pavimento.
"Benedetta gioventù...", borbottò il mercante, poi iniziò a sorseggiare soddisfatto e si tolse di torno.

Amleto era invece già intento nella lettura della missiva.
"Anche Venezia in guerra... c'era da aspettarselo."

La testa gli si riempì di pensieri.
In Croazia le notizie arrivavano scarse e frammentate. Ma da quel poco che s'intuiva, tra i racconti delle genti e dei viaggiatori, questa guerra gli appariva intrisa dell'amaro sapore di rancori mai sopiti, tra genti un tempo unite. V'erano i genovesi d'un tempo contro i genovesi d'adesso. I popoli italici s'eran lanciati in un conflitto fratricida. Amleto era stato lontano dalle terre italiche per troppo tempo, per comprendere i rancori e le reali motivazioni dietro quegli scontri.
"Questa non puo' essere la mia guerra...", pensò Amleto accartocciando il messaggio.

In ogni modo, aveva degli amici che potevano aver bisogno del suo aiuto e persone che contavano sul suo appoggio. Era il caso di ritornare in territorio veneziano, per qualsiasi eventualità.

"Sembra che la mia missione qui in Croazia debba esser temporaneamente sospesa. Ora devo solo riuscire a portarmi dietro quei due... vivi.", borbottò mandando giù le ultime gocce di birra dal suo boccale.
Il suo pensiero volò alle insolite compagnie delle ultime sere. Due rinnegati il cui nome sarebbe apparso inevitabilmente familiare a chiunque l'avesse udito. Gente che ad Amleto, per motivi diversi, era divenuta persino simpatica. Ma che qualsiasi tribunale avrebbe volentieri sbattuto in cella per poi buttar via la chiave.
E difatti, per uno dei due, la morte era questione di giorni. Di ore.

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Arthurwellesley
Arturo era appena uscito dalla taverna, da giorni orma si vociferava dell'imminente entrata in guerra della Serenissima al fianco del Ducato di Modena e memore dei vecchi tempi tra le fila dell'esercito Senese portava alla cinta la sua spada, pronto a tornare a combattere per riscattare onore e liberta. Passando per Piazza dei Signori Arturo vide un capanello di cittadini intenti a leggere una pergamena e a parlare animatamente, senza esitare il giovane panettiere si diresse verso il gruppeto e con poca cortesia strappo la pergamena dalle mani di uno dei presenti per leggerla tutta ad un fiato.
Era il comunicato ufficiale, il Doge aveva parlato, il Leone ruggiva, la Serenissima onorava l'alleanza.
Subito Arturo corse verso il loggiato dalla piazza e una volta sulla scalinatà grido:


VIVA EL LEONE CHE MAGNA EL GRIFON!
Haiku
Haiku era nella Grande Taverna, dove ogni minuto arrivavano notizie dai luoghi più disparati.

L’ultimatum della Serenissima era scaduto e la discesa dell’Armata Veneziana a fianco dell’Alleato Modenese, presto sarebbe cominciata.

Venezia… Pola…il suo pensiero andò ad Amleto.

Chissà cosa pensava di questa guerra ..lui , così esperto in tattiche di difesa, (e nn solo!) così appassionato in ogni azione che intraprendeva, cosa avrebbe dato a questa guerra?

Sicuramente avrebbe dato il meglio di sé, forte della sua esperienza in Irlanda, oltre che del suo grazioso quanto corposo cervellino ( benché di qualche parte dello stesso, sia pur in poche occasioni, Haiku avrebbe fatto volentieri a meno! )

Chissà se Amleto immaginava lei dove potesse essere e sperava di non doverlo sentir dire sempre “ sei viva? Se lo sei, attenta a non metterti sempre nei casini, piccola intrigante! “ (speranza vana, in verità, ma ormai egli avrebbe dovuto farci il callo!)

Anche Haiku era Veneziana, ma ella si era precipitata a Mantua per amore di Libertà, quella Libertà che i genovesi per primi le avevano negato gioiendo poi insieme ai milanesi, quando i fiorentini le avevano ammazzato barbaramente i suoi cari amici , Sciamano, Potterino e Sophia_Loren.

Ora, però, era il momento del riscatto, era il momento di lottare contro quei genovesi e milanesi che per troppo tempo avevano calpestato impunemente la Libertà altrui, era giunta l’ora di combattere per la Libertà del popolo Modenese, un Popolo pacifico, ingiustamente e vilmente attaccato dal governo Genovese e Milanese, animato da spirito di doppiogiochismo, inganni, bugie, falsità , finto Aristotelismo , ma in realtà spinto a guerreggiare solo per mire espansionistiche e per vecchie antipatie e rancori personali.

La mia spada per la Libertà di Modena!

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Queenofdarkness
Era mattina presto…Queen sedeva pensierosa accanto alla finestra e scrutava l’orizzonte…in direzione di Genova…ricordando gli ultimi momenti passati assieme al suo amato…che da qualche tempo non vedeva!
D’improvviso un rumore di passi… sempre più vicino….poi qualcuno bussò alla porta!
“Avanti” disse…
Soleado, sua cugina, entrò…tenendo in mano una missiva…il suo sguardo lasciava trasparire un certo turbamento…
Queen la guardò….. “Che succede cugina cara? E’ successo qualcosa? Ti prego parla …”
Soleado si avvicinò e stringendo le mani di Queen tra le sue… le riferì le dure parole che Interelvi ,suo vecchio amico, aveva pronunciato…..


Interelvi92 ha scritto:
Interelvi disse: "mi vanterò solo quando riuscirò a uccidere uno di voi.....

“Sole che stai dicendo? No non posso crederci … dimmi che è solo uno scherzo!Come può aver anche solo pensato una cosa simile?”… il suo sguardo si fece cupo … un velo di tristezza la avvolse … tornando con la mente a qualche mese prima quando Interelvi era partito alla volta delle colonie …
“Deve esserci una spiegazione…da cosa può nascere un tale astio nei confronti della terra che gli ha dato i natali?”
Prese una pergamena e cominciò a scrivere:




Interelvi, sono appena giunta a conoscenza delle crudeli parole da te pronunciate!Ma che ti sta succedendo? Come puoi provare un tale odio verso Genova….verso la terra in cui sei nato e cresciuto…verso le persone che per mesi ti sono state accanto? Sai bene quanto dispiacere la tua partenza mi abbia arrecato!Sai bene che per me eri come un fratello!E sai anche che stavo per seguirti …. in un momento particolarmente difficile della mia vita quando l’unica soluzione mi sembrava scappare per dare un taglio netto con il passato! Ma sono contenta di non averlo fatto !Sono contenta di non aver abbandonato la mia terra … la mia casa…perché sono Genovese….lo sarò fino alla morte!Mai e poi mai tradirò la mia patria…tantomeno gli amici!Non ti riconosco davvero più Inter…. come puoi anche solo pensare di vantarti dell’uccisione di qualcuno che è stato tuo amico …. Se dovessimo un giorno scontrarci…se dovessi io perire sotto il colpo della tua spada… cosa faresti? Ti vanteresti di avermi uccisa?Ti vanteresti di avere ucciso una tua vecchia amica che ha sempre creduto in te e che ti ha sempre voluto bene….che è cresciuta con te ad Albenga….che ti ha sostenuto nei momenti difficili….che ha gioito con te per i traguardi ottenuti? Sarò sincera….sono davvero delusa Inter….delusa e amareggiata…tutto mi aspettavo tranne questo! A volte le parole feriscono più di una spada…alla mia delusione si aggiunge tanta rabbia perché come ho detto sono Genovese…fiera e orgogliosa di esserlo!Mai volterò le spalle alla patria…mai la tradirò!Pensa alle mie parole….Inter….rifletti….
La tua vecchia amica Queen


Arrotolò la pergamena e la affidò ad un messo….”Falla arrivare a destinazione…è davvero importante”
Tornò alla finestra….e il suo sguardo riprese a fissare l’orizzonte….













Xbeowulfx


Una giornata pigra e soleggiata si preannunciava sul fronte veronese, lì nella prima linea degli eserciti veneziani lo stregone riusciva a trovare il tempo per sbrigare anche altre faccende.
Mentre il cuciniere suonava la campana per il rancio due corvi si appollaiarono sull'elsa della spada conficcata nel suolo, i due volatili dalla bizzarra pettorina bianca gli portavano le notizie sperate dalla ridente Treviso, le sue segrete aspettative su questa guerra erano state confermate.

Sebbene sollevato dalle confortanti notizie un velo d'inquietudine lo assaliva, i due corvi inviati in Croazia non avevano più fatto ritorno, Beowulf si chiese cosa potesse essere accaduto...sapeva che i suoi corvi erano ben addestrati, non poteva credere che avessero fallito.

Rimuginando sull'accaduto si sconfortò, l'unica cosa plausibile che era riuscito a mettere assieme era anche la peggior risposta possibile.
"E' cosa poco gradita essere ignorati, ma non sarò certo io a scagliare il sasso, bene o male le motivazioni uno dei due le ha...." così sentenziò a bassa voce lo stregone.

Nell'istante in cui proferiva tali parole decise che al termine della guerra, sempre se ne fosse uscito vivo, sarebbe partito alla caccia di questi due individui dei quali invero solo uno ne aveva davvero nell'interesse.

Scacciò dalla testa quei pensieri, ora doveva concentrarsi su ben altro, meno remoto è più pericoloso.

Mentre osservava le distanti città modenesi arrivò un galoppino dell'esercito urlando con voce stridula "Cerco il dragone Beowulf, qualcuno sa indicarmelo?". Un commilitone gesticolò immediatamente nella direzione dello stregone che nel frattempo stava ragruppando gli armenti e si preparava a muoversi, "Beowulf, il tenente Caligoletto la vuole immediatamente a rapporto!". Lo stregone emise una sorta di grugnito d'assenso e seguì il galoppino nella tenda degli ufficiali....
J.norrington
Interelvi stava passeggiando per la città di Verona pronto per la partenza quando arrivò un messaggero, affannato e con una lettera in mano....pensò che fosse un messaggio del suo Sergente o di qualche amico di Venezia ma appena vide il mittente gli si raggelò il sangue e pensò ai momenti passati nelle taverne di Albenga ma di colpo li cacciò via e cominciò a leggere la lettera.

Il suo sguardo rimase impassibile mentre ispezionava la lettera e alla fine decise di rispondere alla sua vecchia amica:




Cara Queen,

Ormai sono passati mesi dalla mia partenza e ammetto che è stata dura all'inizio, mi mancava Albenga non TUTTA ma solo un ristretto gruppo di Pg che sono stati per me dei veri amici, mentre gli altri pensavano solo a scambiarsi le poltrone; io avrei potuto stare li e fare il lecchino di turno, come molti hanno fatto ma non è nel mio stile.
Avrei sperato che la tua lettera non mi arrivasse mai ma purtroppo, da come vedo, sono riusciti a fare il lavaggio del cervello anche a te e questo mi dispiace tantissimo; se tu fossi partita con me ti saresti resa conto anche te della verità, quella vera e non quella che profetizzano i tuoi governanti anzi i tuoi dittatori che governano con uno stile tipicamente "mafioso".
Genova NON è mai stata la mia terra e mai lo sarà, se ci tornerò sarà solo per uccidere i bugiardi che a quanto pare rappresentano la super maggioranza dei genovesi; VENEZIA è la mia patria e lo sarà per sempre.
Se al fronte incontrerò un genovese non esiterò ad ucciderlo con tutta la ferocia che possiedo.

i miei ossequi,

Interelvi92.........VENEZIANO AL 100%


Interelvi fini' di scrivere la lettera e la consegnò al messaggero: "tieni e riportala in quelle terre fetide." e tornò alla sua tranquillissima passeggiata con un ghigno beffardo.
Tinar
Tinar sentì bussare alla porta..
Quando andò ad aprire trovò sua nipote Queenofdarkness..


"Ciao Queen..vieni accomodati..
Cosa ti porta qui?"
le chiese mentre la faceva sedere.

Era una giornata di maggio particolarmente calda..Tinar aprì la finestra che dava sul lago ingauno per far entrare un pò di brezza e andò a sedersi vicino alla ragazza per sentire le novità.

"Allora? Ci sono novità dal fronte?"

"Veramente zia,
disse, ho ricevuto notizie da un nostro vecchio amico .. ti ricordi Interelvi?"

"Ma come no,
disse con un grosso sorriso sulle labbra, Juveelvi ..caro ragazzo..e cosa ti ha detto?"

Quenn le raccontò come aveva deciso di scrivergli qualche giorno prima..e le fece leggere la sua risposta..ogni sorriso scomparve dal suo volto.

"Ma..come.. Tinar era senza parole.. questo ci meritiamo? Posso capire che Venezia sia la sua patria ora..posso capire che non sia mai stato d'accordo con i nostri governanti..ma fino a questo punto si spinge la sua rabbia? Fino al punto di essere SODDISFATTO di uccidere chi l'ha cresciuto?? Chi gli ha insegnato a tenere una spada..
Venezia ha costruito bene i suoi soldati..ora capisco il tuo faccino triste nipotina "

"Ero a casa mentre pensavo alle parole da scrivergli e ho deciso di venire qui da te ..la delusione è tanta zia.."

"Già..è davvero tanta..ma vuoi rispondere? Ti prendo carta e inchiostro?"

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Queenofdarkness
Queen guardava Tinar allontanarsi … le parole di Interelvi riecheggiavano nella sua mente…pungenti più della lama di una spada….
In un impeto di rabbia afferrò quella lettera ,causa di grande amarezza,e la strappò in mille pezzettini….una folata di vento entrò dalla finestra e li disperse qua e là….
Lo sguardo fisso all’orizzonte …. gli occhi velati di tristezza ma animati da una profonda collera …
“Cara … eccoti la pergamena e l’inchiostro…” disse la zia … tentando di tranquillizzare la nipotina … che mai come quella volta aveva sentito un fuoco bruciare dentro sé…sintomo di una delusione profonda che non accennava a placarsi …. misto ad una rabbia accesa…verso quell’amico che aveva osato offendere la sua persona e la sua patria… che tanto amava!




“Interelvi,
le tue parole mi lasciano veramente sconvolta e continuano ad alimentare la mia ira!Come osi dire che mi è stato fatto il lavaggio del cervello? Non sono forse un essere pensante? Non sono forse in grado di ragionare con la mia testa senza che qualcuno mi dica cosa fare? Mi insulti Inter! Io credo fermamente nel Governo che fino ad ora ha guidato la mia amata Repubblica!E lotterò per difenderla perché la amo!Se un giorno tu varcherai il confine Genovese per uccidere mi troverai pronta con la spada a difendere la mia terra!Non pensavo saresti arrivato a tanto!”

Arrotolò frettolosamente la missiva e la consegnò ad un messo … “Vai … sai a chi consegnarla …. fai in modo che arrivi al più presto a destinazione … voglio che sappia cosa penso”…..
Detto questo abbracciò la zia e si congedò …. dirigendosi al lago … dove sperava di trovare un po’ di pace … magari scrivendo una lunga lettera al suo amato…. lontano da tutto e tutti …. lontano da quelle maldicenze che infangavano la sua patria..la sua famiglia,i suoi amici,i suoi compatrioti …..

J.norrington
"Chi è? Capitano, sergente o qualche amico?"chiese appena rivide il messaggero avvicinarsi....."No messere, un altra lettera da Genova" disse l'uomo...."oh ma che rottura: credevo che non sapessero parlare visto che al tavolo di mediazione hanno risposto usando direttamente le armi" e prese la lettera con estrema indifferenza.
Stava per aprirla quando pensò: "che senso ha farlo?? sarà piena di parole pilotate che non rispecchiano minimamente la realtà" e cominciò a costruire una aeroplano con la lettera e appena vide un ragazzino passare glielo diede e disse: "Tienilo ragazzo, giocaci e se vorrai farti due risate aprilo e leggi quello che c'è scritto" e se ne andò lasciando il ragazzo un pò perplesso.
Valpanu
Erano vari giorni che Valpanu leggeva in Taverna Italica alcune cose che la lasciarono sbigottita.......solo ora però si decise a scrivere.
Non riesce a capire il perchè di certi atteggiamenti e ragionamenti,eppure credeva di aver conosciuto bene il suo Amico Inter,da quando se ne era andato, lo aveva sentito poco ,ma il loro rapporto era sempre ottimo,non immaginava nemmeno che lui potesse nutrire certi sentimenti verso la Terra che aveva dato lui i Natali,che potesse esser divenuto così spietato.
Decise di scrivergli solo per tentare di riportare in lui almeno un poco di quella persona magnifica che aveva conosciuto.
Con l'animo in subbuio prese a scrivere.





Caro Inter,

ho pensato e creduto di aver conosciuto una persona speciale,e sono convinta di averlo fatto.
Ora non comprendo proprio questo tuo atteggiamento,capisco che ormai fai parte di una nuova Repubblica,e per essa ti muovi e parli,su questo nulla da dire,ma quello che non capisco è questo enorme disprezzo che sento nelle tue parole.
Non credevo che la nuova esperienza che hai fatto ti potesse condurre a tanto.
Giusto è proteggere la propria terra,e se con Essa tu ,vedi noi Genovesi come un nemico, è giusto che la difenda ,ma da che mondo e mondo in guerra è sempre esisitito il rispetto per il proprio avversario,o almeno questo fà un Soldato di Onore.
Non voglio credere che tu non lo sia,ma con le tue parole mi lasci pensare il contrario.
Hai puntato il dito contro chi secondo te è un dittatore e si scambia poltrone solo per il proprio tornaconto,ma tu senza accorgetene stai facendo lo stesso.
Te ne sei andato perchè non volevi fare il lecchino di turno,per poter andare a fare in quelle terre quello che condannavi Loro???
Ora mi auguro che tu non sia divenuto veramente quello che mi dai a vedere,sai quanto ti abbiamo voluto bene,almeno parlo di me e Queen,e credo tu sappia, con quello che stai dicendo, quanto tu possa ferirci.
A presto amico mio,perchè per me lo sarai sempre.

Valpanu


Consegna ad un messo la pergamena da recapitare ad Interelvi al più presto,con la speranza che l'amico almeno si degni di leggerla.
J.norrington
"Ti prego dimmi che questa lettera non proviene da quel posto che non deve essere nominato" supplicò Interelvi al messaggero ma dalla sua faccia capi' che proveniva proprio da li; appena prese la lettera notò che non era la scrittura di Queen ma di un altra sua compagna di avventure di Albenga e incuriosito cominciò a leggerla.

Decise di risponderle, perchè voleva chiarire una volta per tutte questa faccenda:



Cara Valp,

Sinceramente mi aspettavo la tua lettera e pensavo che il tuo tono sarebbe stato completamente diverso ma mi sbagliavo.
Innanzitutto voglio che tu porga le mie scuse a Queen per la mia ultima lettera anche se non credo che le accetterà..... è vero ho usato toni molto forti ma la sostanza delle mie lettere rispecchia in pieno il mio pensiero: Genova non è mai stata la mia patria ma non nego di aver conosciuto persone splendide (tu sei una di questi) ma la cosa che non accetto è che voi crediate in quello che sta facendo il vostro consiglio, le loro bugie che accusano addirittura Modena di averli invasi.
Voglio che voi apriate gli occhi: Genova non aspettava altro che una causas belli per espandere i propri confini e per far passare la noia dei suoi governanti; Genova non è e non sarà mai un paese democratico questo lo dovete capire.
Ora ti lascio, ho la mia patria da difendere da alcuni viscidi megalomani.

A presto

Interelvi92


"tieni e portala ad Albenga, è urgente" e porse la lettera in mano al messaggero.
Xbeowulfx
Icaro ha scritto:

p.s.me ne sbatto del tuo gdr


Non è buona cosa ciò che hai detto, questo è luogo per gdr, se te sbatti vai a postare da un'altra parte.



La sera di un altro giorno stava giungendo, gli ordini li aveva ricevuti e presto si sarebbe messo in marcia, Beowulf controllò che l'equipaggiamento fosse in ordine, non voleva lasciare nulla al caso. Aveva avuto tempo sufficente per raffreddare la frenesia tipica della sua stirpe, in momenti del genere era meglio mantenere il sangue freddo, avrebbe acceso il suo fuoco nel momento più adatto.

Lo stregone era incredibilmente calmo, si mise in spalla la spada e cominciò lo marcia con il bastone in mano.
Le sue armi non erano di foggia così comune, rammentò la provenienza del bastone, un ramo di una quercia lavorato direttamente con essenza magica dal suo maestro, era in grado di convogliare e moltiplicare il suo normale potere. La spada invece, era un'arma riforgiata dalla claymore di un capo tribù sconfitto in battaglia, acciaio ripiegato e temprato alla maniera di Damasco, usanza che derivava da paesi d'oriente. Tale spada non era mai stata nominata in alcun modo, tuttavia Beowulf ritenne che il momento fosse giunto.

"Destati dal tuo sonno freddo abbraccio, che la tua lama pura e cristallina mondi da questa terra il male che lo affligge!"

A quelle parole la lama cominciò a tingersi di un velato azzurro, raffreddando progressivamente la temperatura circostante, la spada rispondeva al padrone che la impugnava con il medesimo elemento.

Mentre procedeva con il resto dell'esercito d'improvviso s'arrestò.

"Siate maledetti voi che portate la rovina a queste terre, la sofferenza tra i giusti e le lacrime, che non vi sia pace nei vostri sonni, che la sventura vi colpisca e vi renda sterili, così che nessuna progenie infernale possa continuare i vostri atti!"

Lo stregone postulò l'anatema con tale forza che i soldati vicini caddero bocconi piangendo, tuttavia non hai soldati nemici era rivolta la temibile sorte, ma bensì agli oscuri manipolatori che si celavano nelle tenebre di questa guerra.

"Gli stregoni non dovrebbero intromettersi negli affari dei mortali, cambiare l'ordine naturale delle cose porta a degli squilibri inimmaginabili. E' giunto il momento...."

Queenofdarkness
Il sole spariva lentamente all’orizzonte…Queen sedeva in riva al lago….immersa nella lettura… era stata una lunga giornata…estenuante… trascorsa adempiendo ai doveri di Vice Prefetto!
Udì una voce in lontananza... “Queen cara…una lettera per te da zia Valpanu”…. Lupa…sua madre correva verso di lei tenendo fra le mani un rotolino di pergamena!
“Che c’è?Le è successo forse qualcosa?”…. non la vedeva da molto tempo….e la preoccupazione saliva ogni istante sempre più…
Queen srotolò rapidamente la missiva e cominciò a leggere….
Il suo sguardo divenne serio…Interelvi le mandava le sue scuse…
Accartocciò la pergamena e con un gesto repentino la lanciò nelle acque del lago….a poco a poco scomparve inghiottita da esse….
Molti pensieri le affollavano la testa….
“I tuoi insulti resteranno indelebili nella mia mente…le tue parole mi hanno ferita….e offesa!Ricorda che se un giorno ci rivedremo sarà su un campo di battaglia!”

{orso_sonnacchioso}
splittati i messaggi non GDR e richiesta sanzione per l'utente Icaro per flame.
Se non si conosce il GDR andare a leggere la guida al buon gdr presente qui in Italica

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Dimesso
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