Misery
Venezia, 13 settembre 1457...pomeriggio
Luthe raccontò all'amica ciò che era successo e perchè si trovasse a casa Foscari. Misery l'ascoltò con attenzione, ma non riuscì a trattenere una risata immaginando Elos che prendeva a calci la porta della villa
Sarà stato arrabbiatissimo disse.
Le ore successive erano passate tranquille e Misery pensò che non tutto il male veniva per nuocere, almeno aveva avuto occasione per stare un pò in compagnia di Marianna. Le due donne si raccontarono praticamente tutto ciò che era loro capitato dall'ultimo loro incontro.
Dopo una giornata passata a godersi le attenzioni dell'amica Misery si sentì decisamente meglio e decise che era giunto il momento di alzarsi dal letto. Com'era prevedibile fu subissata dalle proteste della contessa che non intendeva farla muovere da dove si trovava. Misery sorrise e non con poca fatica riuscì a convincerla che davvero si sentiva meglio e che doveva assolutamente raggiungere Elos e partire. Luthe la guardò sconsolata dandole della mula cocciuta. Misery scoppiò a ridere abbracciandola stretta e ringraziandola di tutto quello che aveva fatto per lei scusandosi per averle dato tanto pensiero. Salutò la cara Alienor chiedendole di prendersi cura della sua Signora e, dopo aver ringraziato il medico che l'aveva curata, prese Luthe sotto braccio e con lei si avviò verso il cortile. Marianna diede disposizioni ad un servitore di scortare Misery fino al suo accampamento. Dopo un lungo abbraccio carico di emozione le due donne si separarono.
Appena svoltato l'angolo della casa Misery si scontrò con qualcuno che arrivava di corsa e si trovò irrimediabilmente sdraiata a terra aggrovigliata braccia e gambe con Haiku sdraiata su di lei.
Misery la guardò stupita mentre cercava di rialzarsi
Ehi, ma allora è vero...voi veneziani mi volete tutti morta, ma dico io non potreste trovare un modo un pò meno doloroso? Se rompermi le ossa, poi, è il tuo sistema per impedirmi di raggiungere Pola....direi che sei sulla strada buona amica mia e scoppiò a ridere massaggiandosi la schiena e allungando una mano per aiutarla a rialzarsi
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Luthe raccontò all'amica ciò che era successo e perchè si trovasse a casa Foscari. Misery l'ascoltò con attenzione, ma non riuscì a trattenere una risata immaginando Elos che prendeva a calci la porta della villa
Sarà stato arrabbiatissimo disse.
Le ore successive erano passate tranquille e Misery pensò che non tutto il male veniva per nuocere, almeno aveva avuto occasione per stare un pò in compagnia di Marianna. Le due donne si raccontarono praticamente tutto ciò che era loro capitato dall'ultimo loro incontro.
Dopo una giornata passata a godersi le attenzioni dell'amica Misery si sentì decisamente meglio e decise che era giunto il momento di alzarsi dal letto. Com'era prevedibile fu subissata dalle proteste della contessa che non intendeva farla muovere da dove si trovava. Misery sorrise e non con poca fatica riuscì a convincerla che davvero si sentiva meglio e che doveva assolutamente raggiungere Elos e partire. Luthe la guardò sconsolata dandole della mula cocciuta. Misery scoppiò a ridere abbracciandola stretta e ringraziandola di tutto quello che aveva fatto per lei scusandosi per averle dato tanto pensiero. Salutò la cara Alienor chiedendole di prendersi cura della sua Signora e, dopo aver ringraziato il medico che l'aveva curata, prese Luthe sotto braccio e con lei si avviò verso il cortile. Marianna diede disposizioni ad un servitore di scortare Misery fino al suo accampamento. Dopo un lungo abbraccio carico di emozione le due donne si separarono.
Appena svoltato l'angolo della casa Misery si scontrò con qualcuno che arrivava di corsa e si trovò irrimediabilmente sdraiata a terra aggrovigliata braccia e gambe con Haiku sdraiata su di lei.
Misery la guardò stupita mentre cercava di rialzarsi
Ehi, ma allora è vero...voi veneziani mi volete tutti morta, ma dico io non potreste trovare un modo un pò meno doloroso? Se rompermi le ossa, poi, è il tuo sistema per impedirmi di raggiungere Pola....direi che sei sulla strada buona amica mia e scoppiò a ridere massaggiandosi la schiena e allungando una mano per aiutarla a rialzarsi
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