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[RP] Una promessa da mantenere

Misery
Stava perdendo troppo sangue. Misery si rese conto di essere vicina a perdere i sensi e nonostante cercasse di rimanere lucida, ormai si sentiva senza forze.
Chiuse gli occhi ormai stremata quando le giunse, ovattata, la voce di Amleto esplosa come un tuono lontano carico di angoscia.
"Cosa sta succedendo?" Riaprì gli occhi posandoli sul volto del cavaliere scarlatto ancora davanti a lei.
All'inizio non riuscì a metterlo a fuoco, poi lentamente, i suoi lineamenti duri iniziarono a riprendere forma.
Lo Stupore, la rabbia e timore gli si leggevano chiaramente negli occhi.
Alcune voci le giunsero all'orecchio seguite da altre urla di Amleto, ma una in particolare attirò l'attenzione di Misery: era così calma e rassicurante. Chi poteva essere?
Girò lo sguardo nella stessa direzione di Amleto e tentò di dar forma alle confuse figure che le apparvero.
"Solex" il suo mantello bianco consentì a Misery di riconoscerla immediatamente. Accanto c'era una donna che la osservò per qualche istante. Indossava un abito lungo e scuro e la sua testa era coperta da un lungo velo nero. Solo una striscia di stoffa candida che fuoriusciva da sotto quel velo dava un tocco di luce al suo volto.
"Una suora?" Misery strinse gli occhi e li riaprì subito. Finalmente riuscì a mettere a fuoco le immagini.
Confusa cercò di capire perchè la presenza di quella donna sconvolgesse tanto Amleto. Tornò a guardare il cavaliere per qualche secondo poi, di nuovo, si voltò e fu allora che la vide.
Smise di respirare senza che lei se ne rendesse conto: non era possibile, la sua mente non voleva crederci.
Dimentica della fatica e della debolezza Misery si sforzò di alzarsi. Una volta in piedi barcollò e la testa le girò tanto da farla crollare di nuovo in ginocchio.
Non riusciva a staccare gli occhi da quell'immagine bionda che si era materializzata davanti a lei.
La gola le si chiuse in un nodo più doloroso delle ferite inferte dalla spada di Amleto mentre gli occhi le si riempirono di lacrime.
"Non può essere lei...non può...lei non può essere qui..." si sentiva stordita mentre il cuore le batteva all'impazzata.
Fissò gli occhi chiari e spaventati della ragazza e i suoi capelli biondi.
Non riusciva a parlare, non riusciva a staccare gli occhi da lei, l'unica cosa che sentiva era un dolore sordo nel petto davanti a quel viso a lei così familiare.
Nemmeno la voce di Amleto le arrivò più all'orecchio.
Mosse le labbra, ma il risultato fu, all'inizio, solo come un sussurrò.
Si voltò di nuovo verso Amleto e sgranando gli occhi si sforzò di far uscire l'aria dai polmoni

Amleto, ma lei....è....
_________________
Amleto
"Le somiglia molto, non è vero?"

"Ma non è lei", continuò il cavaliere con volto teso, "Non è la persona che avete condannato a Modena, bensì la gemella e donna che ho sempre amato. Persa in un'oscurità senza fine da cui solo Dani avrebbe forse potuto risvegliarla. E così, avete condannato anche lei... e me."

Scrollò la testa, come ad accentuar la futile importanza che le parole potevano ricoprire in quel momento. Fece un passo verso le tre donne, nuovamente vide Gretaluna allontanarsi impaurita indietreggiando di qualche pasto.
Amleto provò nervosamente a pulir via il sangue che bagnava la sua veste. Un gesto altrettanto inutile, dettato solo dall'impulso.

"Portatela via. E' spaventata ed il mondo circostante le fa paura."
"Fino a poco fa... era calma", rispose ancora Solex.
"Con questo che vorresti dire? Che l'ho spaventata io? Che è soltanto di me che ha paura?"
Solex esitò. Non rispose.
Per un attimo, Amleto lesse nell'amica una risposta affermativa trattenuta a stento nelle sue labbra.

"Non di voi", esclamò la madre superiora interrompendo subito lo scontro verbale tra i due.

_________________
--Madre_superiora
"Non di voi... ma della parte peggiore di voi", ammonì l'anziana suora.
"Non sono che questo, madre. Non ricominciare con i soliti discorsi sul bene e sul male."

"No... non è di questo che si tratta", fece la suora scrollando la testa e avvicinandosi al cavaliere.
"All'inizio neppure io avevo compreso la realtà", continuò l'anziana donna, "Ma il giorno che la giovane ragazza chiamata Solex incontrò Gretaluna
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