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L'inizio

Morphea
Morphea chiese ad una delle Guardie all'entrata, di cercare il Furiere Moriebo e di scortarlo in Aula appena l'avessero reperito, intanto avrebbero atteso la sua venuta.
Moriebo
Moriebo entrò in aula accompagnato da due guardie, si diresse verso la corte e rivolgendo a questa un inchino disse :

Buongiorno, sono Sisto Moriebo Casanova, furiere dell'esercito veneziano ..e sono a vostra disposizione

Morphea
Quando entrò in Aula, il Giudice attese che Messer Moriebo prendesse posto per rivolgergli alcune domande.
" Messere, in merito allo scontro su cui questa Corte prova a fare chiarezza, sapreste dirci qualcosa di specifico? A Noi interessa sapere da chi e quale ordine partì quella notte, e in che modalità vi fu ordinato di partire!"
IL Giudice iniziò a ritenere inutile i giri di parole e preferì entrare subito nel vivo della questione.
Moriebo
ascoltate le domande del giudice, Moriebo rispose :

" il mio reggimento si trovava a Verona ed ero passato agli ordini del Generale Swantz, ricevetti da quest'ultimo una missiva in cui mi si davano degli ordini : muoversi da verona, arrivare a mantua e lì unirmi a Quarantia.
il reggimento partì nella prima serata e ne diedi conferma al Generale. Nella notte furono attaccati due reggimenti, il mio, composto da sette soldati e un gruppo di 5 volontari veneziani di lingua bulgara. "
Morphea

Ascoltate le sue parole Morphea aggiunse " Se siete ancora in possesso di quella missiva, chiedereste al Generale Swantz di renderne pubblico il contenuto? Ve ne saremmo grati. Inoltre, si è parlato di una lista amica o nemica, avete informazioni a riguardo?" .
Poi rivolgendosi agli altri due membri della Corte. " Dopo queste domande avrei finito, se avete domande da porre, Vi chiederei di rivolgerle a Messer Moriebo, non appena terminerà di rispondere a queste ultime..."
Inoltre si rivolse alla Guardia per far avvisare l'ex Sergente Diego73 di una nuova convocazione in aula.
Moriebo

"la missiva del Generale, purtroppo è andata perduta*, quanto alla lista degli amici e dei nemici, non ho nessuna informazione a riguardo, ero un semplice tenente "


Moriebo guardò i membri della corte in attesa di altre domande, o di ritornare al suo posto




*GDROFF dal player : senza girarci attorno, a causa di un virus ho dovuto formattare in fretta il mese scorso e ho perso quasi tutti i documenti di rr GDRON
Diego73
Niccolò stava seduto in attesa di essere ascoltato, pensava a quella sera e rifletteva sui fatti che avevano portato a quella strage, la sua voglia di fare luce su quell'evento che lo aveva gettato nello sconforto il giorno dopo la partenza da verona era seconda solo al disprezzo per un capitano che non aveva il coraggio di affrontare le sue responsabilità...profondamente immerso nei suoi pensieri si sentì chiamare da una guardia...

"Siete atteso in aula messer Cagliostro..."

mi incamminai verso la sala delle udienze e una volta all'interno mi presentai alla corte

"Sono Niccolò Diego Cagliostro d'Altavilla, e sono a vostra completa disposizione"

Attese le parole della corte pronto a dare il suo contributo...
Morphea
Quando Moriebo lasciò l'Aula, fece il suo ingresso Diego73 per avvicinarsi alla sbarra. Dopo la sua presentazione: " Sergente, potrebbe raccontarci dei fatti avvenuti in quei giorni?"
Diego73
Niccolò una volta autorizzato dalla corte iniziò ad esporre le vicende per come le aveva vissute

Proverò a dare uno spaccato quanto più esaustivo degli eventi, resto comunque a disposizione per eventuali chiarimenti.

Premetto che la carta della milizia redatta dal Direzionale difensivo prima dell'entrata in guerra ed approvata pochi giorni prima della chiamata alle armi che personalmente ho seguito dichiara:


Citazione:
Il Sergente
6. Da supporto consultivo nello stato maggiore per la pianificazione delle missioni


Il mio ruolo si limito in sala tattica a proporre dei suggerimenti in nessun caso operativi o esecutivi in quanto la legge non mi dava nessun potere in merito, potere totalmente nelle mani del Doge e del Capitano a norma di legge

Un'altra premessa:

Citazione:
Articolo 2
dell'Obbedienza
Un militare deve sempre obbedire ad un ordine proveniente da un suo superiore se in forma scritta e ufficiale.
In caso riceva ordini discordanti da più persone e non vi sia modo di chiedere ulteriori spiegazioni, egli obbedirà al più alto in grado.
Se riceve un ordine che disobbedisce alla legge, egli deve conformarsi se l’ordine è firmato e controfirmato dallo Stato Maggiore.
Se l’ordine è orale e non proviene dallo Stato Maggiore egli si deve rifiutare o ne subirà personalmente le conseguenze.


Dopo aver aperto il bando e reclutato i militari questi secondo legge vengono dati alle responsabilità del capitano, le mie attività ordinarie si limitarono pertanto al supporto alimentare e alla fornitura di armi oltre al rapporto con i luogotenenti per tenere traccia delle giornate di servizio al fine di pagare una volta necessario i soldati che si erano arruolati. Assegnazione degli accessi in castello e coordinamento del furiere erano le altre attività di competenza. In NESSUN CASO ho emanato ordini esecutivi ne scritti ne orali che comunque non avrebbero avuto nessuna valenza.

L'ordine di partire quindi venne dal Doge, l'ordine passò nelle mani del capitano che aveva il dovere di mettere in sicurezza la missione. Ricordo nitidamente alcune frasi dette personalmente in stato maggiore che esortavano a non partire prima del completamento dei reclutamenti in quanto lo ritenevo pericoloso, ricordo la sera stessa un mio monito di verifica della situazione e l'impossibilità a contravvenire agli ordini emanati e quindi a non partire in quanto ne il Doge ne il Capitano erano presenti quella sera in stato maggiore, a mio avviso una grave mancanza che ha portato di fatto all'irreversibilità dell'ordine.

Quella sera parlai con i generali e sia il generale swantz che il generale pirata mi confermarono la partenza e che loro dovere era seguire gli ordini del Doge salvo contro ordini da parte sua o del capitano. Io non sono a conoscenza di come l'ordine fu impartito, ma confidando nella procedura di legge e che quindi vi fosse un ordine scritto firmato tornai in stato maggiore e dichiarai:


Citazione:

Gio Mag 28, 2009 2:51 am
siamo partiti secondo i piani, non si poteva rimandare non tutti erano presenti, domani procediamo con l’assegniazione del fregio modenese.


questo subito dopo una frase che esortava ad aspettare perché la missione era ritenuta pericolosa da diversi consiglieri militari me compreso.

Riguardo la fornitura della lista di sicurezza al generale pirata non ho mai preso in considerazione che fosse a me affidata in quanto non ho mai ricevuto ordine di occuparmene nel dal capitano ne dal doge e confidando nel lavoro del mio collega Athinodoros non ho ritenuto critico il verificarne la messa in sicurezza in quanto non di mia competenza. Inoltre non ero a conoscenza di nessun ordine di settaggio aggressivo per il capitano pirata settaggio che deve essere stato comunicato al generale per via scritta dal doge o dal capitano e di cui io non ero a conoscenza.
Nel momento in cui si impartì l'ordine era conseguenziale occuparsi della fornitura della lista al generale, ma io ero totalmente all'oscuro dell'ordine come del resto il generale swantz e dubito che sia mai stato emanato la ritengo un'iniziativa privata del generale pirata totalmente
irresponsabile.

Credo di aver terminato resto a disposizione se fossero necessari approfondimenti e ringrazio la corte per avermi ascoltato.


Niccolò restò in attesa di altre domande o di congedarsi...
Morphea
Morphea guardò gli altri due membri della Corte: " Dove sono le prove di tutto questo? "
Poi rivolgendosi all'ex- Sergente: " Ascoltando la Vostra testimonianza e quella del Generale Pirata ci sono delle incongruenze, Vi chiedo pertanto di non abbandonare questi Uffici, ma di permettermi di riconvocare il Generale."
E rivolgendosi alla Guardia:" Chiedo che il Generale Pirata venga ricondotto in Aula "
Diego73
L'ex Sergente rivolgendosi a Giudice della Corte dichiaro

Certamente, come voi comandate...

E attese l'ingresso del generale Pirata...
Pirata83
Federico aveva ascoltato attentamente la deposizione dell'ex Sergente Diego73 e aveva preso appunti.
Sentendosi convocare nuovamente dal Giudice Morphea, si alzò dal suo seggio, si diresse al centro del tribunale e disse:


Chiedo il permesso alla Corte di poter controbattere ad alcune affermazioni discordanti dell'ex Sergente Diego73

Detto questo attese il permesso di poter parlare.
Morphea
Il Giudice si rivolse al Generale dandogli agio di parlare, aggiungendo...
" Che i toni in quest'aula restino pacati... !"
Pirata83
    [gdr-off]Premetto che lo stato, è impostato su amichevole, in default.
    In secondo luogo, nel momento in cui si predispone una lista di amici la si predispone solamente sul presupposto di un settaggio aggressivo diversamente non ha senso.
    Per un settaggio amichevole il problema non c'è.[gdr-on]

    Federico cercò tra i suoi appunti, si schiarì la voce e disse:

    L'ex Sergente Diego73 ha detto queste testuali parole
    Citazione:
    Riguardo la fornitura della lista di sicurezza al generale pirata non ho mai preso in considerazione che fosse a me affidata in quanto non ho mai ricevuto ordine di occuparmene nel dal capitano ne dal doge

    Citazione:
    Inoltre non ero a conoscenza di nessun ordine di settaggio aggressivo


    dalle sue parole deriva che Diego73 ammette di essere a conoscenza di una lista di sicurezza da consegnare al mio esercito, ma che non era compito suo fornirmela.

    Ne deriva che sapeva e mente quando testimonia il contrario che il settaggio disposto era aggressivo. Diversamente a che serve la lista di sicurezza amici se la diposizione è amichevole?

    Come risulta dalla cronologia della camera tattica che è si forum esterno e non utilizzabile quale prova Ig ma esiste ed è sotto gli occhi di questa Corte Marziale, il pomeriggio precedente la strage, io ricevetti da Diego73 la comunicazione che ci sarebbe stata una lista da inserire tra gli amici e lo stesso Diego73 mi promise che in serata mi avrebbe fornito la lista di sicurezza, che mai ricevetti, come ho già detto precedentemente.

    Ora dopo quanto testimoniato, da Diego e dagli altri sorge una problematica, era un'ordine del Doge, che Diego73 mi ordinò di eseguire oppure era semplicemente un'iniziativa privata del Sergente?

    Quest'ultima ipotesi viene confermate da una dichiarazione di Diego:


    Citazione:
    in quanto non ho mai ricevuto ordine di occuparmene ne dal capitano ne dal doge

    eppure dalla cronologia sappiamo che Diego lo ha fatto.

    Passiamo alla carta dell'esercito. all'art2 "dell'Obbedienza".
    Premetto che lo Stato Maggiore, secondo gerarchia, è così composto:

    Doge, Capitano, Sergente, generali.

    E' vero che il primo comma enuncia

    Un militare deve sempre obbedire ad un ordine proveniente da un suo superiore se in forma scritta e ufficiale.

    Ma è anche vero che nello stesso articolo vi sono delle precisazioni, ne evidenzio 2.

    Se l'ordine è orale e non proviene dallo Stato Maggiore egli si deve rifiutare o ne subirà personalmente le conseguenze.
    In caso riceva ordini discordanti da più persone e non vi sia modo di chiedere ulteriori spiegazioni, egli obbedirà al più alto in grado.

    Da ciò deriva che se l'ordine è orale e proviene dallo Stato Maggiore è legittimo.

    Io ricevetti l'ordine dall'ex Sergente Diego73 che era membro dello Stato Maggiore e mio superiore, in via orale, quindi ero tenuto a renderlo esecutivo.

    Ripeto, l'ordine di partire lo ricevetti dal Doge Cangrande, mentre l'ordine di mettermi in stato aggressivo lo ricevetti da Diego73, che era pur sempre un mio superiore e non era un'ordine discordante con l'ordine del Doge, ma un'opzione aggiuntiva.

    Analizzando questi punti, mi vien solamente da pensare che l'ex Sergente abbia abusato del suo potere d'ufficio, salvo che riesca a dimostrare che l'ordine lo ricevette dal Doge Cangrande e poi lo passò a me. Ma questo lo sa soltanto Diego73, ripeto io eseguii solamente gli ordini impartitimi dallo Stato Maggiore.

    Vorrei inoltre far mettere agli atti un altra dichiarazione di Diego73 rilasciata Ig alla taverna italica:


    Laciredfre_ ha scritto:
    Intervista a Diego73 – La strage di Mantua e la Corte Marziale
    Martedi’ 28 Luglio 1457
    Sergente della Serenissima repubblica di Venezia durante la guerra era nel direttivo
    tattico della stessa, reclutatore dei tre eserciti Veneziani soprannominato
    “il turco” per i suoi viaggi in turchia in tempi passati.



    Il generale Pirata83?
    Pirata83 6, ha fatto il suo dovere, ma per eseguire un ordine non scritto ma verbale, ha accettato sapendolo di uccidere 30 veneziani solo per non trasgredire un ordine... in quel caso si poteva rifiutare ma non spettava a lui decidere



    Federico fece una breve pausa, riprese fiato e continuò:

    "Come vedete abbiamo la diretta ammissione dell'esistenza di quell'ordine in forma orale dalla sua stessa bocca, ore giudichi la Corte se quell'ordine è di derivazione del Doge o iniziativa di Diego, per la Carta dell'Esercito un ordine orale rilasciato dallo Stato Maggiore per me era vincolante."













































Diego73
Niccolò ascoltata la testimonianza del Generale Pirata chiese la parola alla corte per rettificare alcune osservazioni che gli sembravano alquanto forzate e nel fare cio eslcamò:

"Il generale pirata enuncia una serie di fatti con una forte libera interpretazione, parafrasando frasi di mie interviste e dandone interpretazione soggettiva, se la corte me lo permette vorrei porre in evidenza alcune forzature forse enunciate per distrazione dal generale ma che meritano attenzione..."

...e attese che la corte gli concedesse la parola...
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