Afficher le menu
Information and comments (0)
<<   <   1, 2, 3, 4, 5, 6   >   >>

L'inizio

Morphea
Morphea ascoltò tutto con attenzione... poi si rivolse agli altri due membri della Corte e a tutti quelli presenti in aula:

" Questa Corte come ho più volte detto non avrebbe accettato prove o riferimenti non contestualizzati... è stata chiara sin dall'inizio... ma visto che non siete in grado di comprendere ciò che vi era stato richiesto...
La sottoscritta invalida il Processo e lascia l'aula.
Per quanto mi riguarda siete tutti colpevoli... esclusi i soldati che sono morti per le Vostre manie di protagonismo e di grandezza... Venezia agli occhi degli altri ducati sarà risultata vincitrice... per me ne è uscita sconfitta, visto che, per colpa Vostra, lo ha fatto lasciandosi dietro quei morti.
Non eravate in grado di affrontarla la guerra... eravate inesperti... e quei morti ne sono la prova. Bastava ammetterlo... invece avete giocato con la vita altrui...
Non posso processarvi, per mancanza di prove... diversamente sareste tutti dietro le sbarre, e vi lascirei a marcire lì.
A quei soldati, la sottoscritta porterà sempre il massimo rispetto, per la dedizione e la fiducia che hanno avuto nei loro Governanti, nei loro Generali... e chiede a loro scusa per non aver potuto far chiarezza sulle loro morti.
Ai soldati ancora in vita, chiedo... Opponetevi quando i Vostri diritti non sono rispettati... quando ritenete che un ordine impartito non sia corretto... meglio un processo per aver disobbedito ad un ordine... piuttono che un eccidio ingiustificato come questo...
A Voi altri, spero che quei morti Vi restino sulla coscienza... non potreste avere punizione più grande... neppure io sarei in grado di darVi una pena che regga il confronto!!!"


E guardando gli altri due membri della Corte: " Io credo che questa pagliacciata possa concludersi in questo modo... Io almeno non ascolterò oltre. Scusatemi!!!"
Così si alzò dal suo scranno, si tolse la Toga e lasciò l'Aula.
Diego73
Osservata la scena Cagliostro intervenne:

Non servono prove per verificare chi a norma di legge aveva la responsabilità dell'operazione e non ha assolto ai suoi doveri, se tutti riuscissero a stare al loro posto la giustizia avrebbe un senso, in questo modo il tutto lascia soltanto l'amaro in bocca e si da credito ai colpevoli dando per assunto che la legge non esiste

Detto ciò lascio la sala ripensando a come ancora una volta le leggi vengono fatte soltanto per decorare i muri di palazzo.
Swantz
Marco assistette alla scena e pensò:



ma da quando in una corte marziale si chiede di parlare e senza aspettare risposta si prende la parola?
Poi si girò verso un messere che assisteva all'istruttoria ed in sottovoce gli sussurrò:

ma xè una corte marziale o semo drio a cattà i peoci?


Torno in silenzio sperando che si continuasse con ordine quello che si stava facendo rispettando tutti i ruoli preposti all'ordine

_________________
Cangrande
Cangrande rimase letteralmente basito. Aveva visto sfilare tutti i protagonisti dell'episodio che avevano esposto la loro testimonianza, nell'attesa di poter dare anch'egli il suo contributo. Dopo le parole del Generale (o ex Generale?) Pirata83 un uomo prese la parola senza che gli fosse richiesto, si trattava dell'ex Sergente Diego73.
Subito dopo, senza degnare alcuno di uno sguardo, il Giudice prese la parola proclamando che per lei erano tutti colpevoli e lasciando l'aula.
Cangrande rimase ammutolito, non sapendo cosa fare, non riuscendo a capire se la seduta era stata sospesa veramente o se il tutto fosse uno scherzo...
Decise di aspettare ancora un poco, attendendo le decisioni degli altri due membri della Corte in merito al processo, ma si riprometteva di riprendere il discorso con il Giudice, in quanto pensava che le sue affermazioni fossero al tempo stesso assai gravi e assai poco serie per il ruolo che si ritrovava a ricoprire.
Sign84
"Ordine! Ordine!"urlò a gran voce il Doge...

"E lei Giudice, torni immediatamente al cospetto di questa Corte e faccia il Suo dovere! La Giustizia non è in preda agli stati d'animo!"

Le guardie avanzarono verso la folla e con richiami fecero calmare la folla di astanti e le loro voci.
Gli intervenuti ripresero i loro posti e dopo alcuni minuti la situazione tornò alla normalità...


"Proseguirò io" disse Sign...

"Pirata, mi permetta...Lei dice questo...

Citazione:
Io ricevetti l'ordine dall'ex Sergente Diego73 che era membro dello Stato Maggiore e mio superiore, in via orale, quindi ero tenuto a renderlo esecutivo.

Ripeto, l'ordine di partire lo ricevetti dal Doge Cangrande, mentre l'ordine di mettermi in stato aggressivo lo ricevetti da Diego73, che era pur sempre un mio superiore e non era un'ordine discordante con l'ordine del Doge, ma un'opzione aggiuntiva.


Lei dice di aver ricevuto un ordine diretto dal Doge di muovere verso Mantua. L'ordine vuole dirmi, era di muovere in modalità amichevole? Vuole dirmi questo? Non c'era Tancredi ad aspettarVi nel nodo?

E in ogni caso, il problema non era nel settaggio aggressivo, ma nella mancanza della lista...O sbaglio? Secondo lei chi doveva fornirgliela?"


poi voltandosi verso l'ex-Doge Cangrande...

"E lei conferma qualcosa? In cosa consisteva l'ordine? Aveva specificato di andare in modalità aggressiva o no? Ha dato direttive al Sergente Diego quella sera?"
Cangrande
Cangrande osservo il Doge richiamare all'ordine in aula e rivolgergli alcune domande. Rispose per quanto era nelle sue facoltà:

All'epoca della strage gli eserciti milanesi, Tancredi in particolare, non si trovavano sul nodo tra Mantova e Verona, bensì sul nodo tra Guastalla e Mantova, nell'intento, come si è appurato in seguito, di condurre i suoi uomini in territorio milanese così da consetire loro di partecipare alle elezioni del Consiglio di Milano che si sarebbero tenute di lì a poco.
Il controllo della città di Mantova con la presenza di eserciti dell'alleanza veneziana-modenese era considerata un obiettivo strategico primario dagli Stati Maggiori sia di Venezia sia di Modena fin dall'inizio della guerra, data la posizione di crocevia che permetteva di controllare le strade per Verona, Guastalla e Mirandola.
Quando scoprimmo che Tancredi con il suo esercito non si trovava più tra Mantova e Verona, a seguito di una riunione con alcuni esponenti dello Stato Maggiore veneziano e modenese, presi la decisione di far avanzare i nostri due eserciti dislocati a Verona, l'esercito del Generale Pirata83 e del Generale Swantz verso Mantova.
Prima di dare l'ok definitivo mi informai circa la consistenza dei nostri eserciti e mi fu detto che uno, quello del Generale Pirata83, era al completo, mentre il secondo, quello del Generale Swantz, era composto da circa 20-25 persone. Mi fu riferito inoltre che vi erano due lancie di soldati già pronte che potevano entrare nell'esercito di Swantz (non erano già entrate nell'esercito a causa dei numerosi problemi di organizzazione che si riscontrarono nei primi giorni di guerra).
Giudicando fondamentale la "conquista" tramite i nostri eserciti della città di Mantova per il buon esito della guerra (come di fatto fu), ignorando che un esercito autorizzato da Modena sarebbe stato aperto a Mantova proprio quella notte (secondo molti inoltre l'apertura di questo esercito fu il motivo per cui Tancredi quella notte si spostò verso Mantova), temendo che gli eserciti milanesi di Tancredi e Iceboy tornassero indietro occupando la città con due eserciti e bloccando qualsiasi accesso dei nostri eserciti al Ducato di Modena, pregiudicando il corso della guerra (se i milanesi si fossero portati o fossero rimasti a Mantova con due eserciti non saremmo mai più riusciti a passare e senza l'apporto degli eserciti veneziani difficilmente Modena sarebbe resistita a lungo) presi la decisione di avanzare e diedi l'ordine di farlo.
Diedi altresì l'ordine di far avanzare anche le due lancie, le quali avrebbero dovuto unirsi all'esercito di Swantz una volta arrivati a Mantova. Tale decisione la presi in quanto né Milano né Genova conoscevano la reale composizione e la reale grandezza dei nostri eserciti (finora entrambi erano rimasti a Verona e non si erano mossi, quindi in nessun modo i nostri nemici potevano sapere se gli eserciti fossero pieni o vuoti né chi vi faceva parte - di contro noi conoscevamo la composizione di tutti gli eserciti milanesi e genovesi) e ritenni opportuno "mascherare" il fatto che Swantz non fosse al 100% facendo muovere anche le lancie: in questo modo gli osservatori nemici (tramite lavabo) avrebbero visto muoversi due eserciti e novanta persone circa assieme, cosa che avrebbe sicuramente scoraggiato un loro eventaule attacco il giorno dopo se fossimo arrivati a Mantova.
Per quanto riguarda il settaggio aggressivo, non ho mai dato ordine o fatto intendere che dovesse essere impostato.
Ricordo chiaramente che all'inizio del mio mandato (prima della guerra) diedi ordine che tutti gli eserciti della Repubblica fossero in modalità amichevole e cancellassero eventuali "liste dei nemici", per evitare il ripetersi di fattacci come l'assassinio di un viandante da parte dell'ex-Capitano Folgor.
Durante il mandato e per tutta la durata della guerra inoltre non sono mai state chiuse le frontiere della Repubblica, pertanto non avevo nessun motivo di ordinare un settaggio aggressivo. L'unica volta che ho ordinato tale settaggio aggressivo fu al Capitano Athinodoros quando si trovava a Padova per contrastare la minaccia del Conte Widu, per impedire allo stesso di ricevere rinforzi.
Ulteriore prova della mancanza di un ordine di spostarsi in modalità aggressiva credo sia il fatto che il Generale Swantz non lo era, come ha confermato egli stesso.
Ricordo infine che all'inizio della guerra ordinai ai Generali degli eserciti veneziani di mettere come "nemici" gli eserciti milanesi e genovesi.
Per quanto riguarda i miei rapporti con l'ex-Sergente Diego73 quel giorno, non ricordo di avergli fornito direttive di alcun genere. Sicuramente era a conoscenza che quella notte gli eserciti si sarebbero mossi, così come ne era a conoscenza tutto lo Stato Maggiore, veneziano e modenese.
In definitiva, il mio ordine era quello di avanzare verso la città di Mantova, rivolto al Generale Pirata83, al Generale Swantz e alle due lancie e assolutamente non ho mai detto di muoversi in modalità aggressiva.
Non so se il Generale Pirata83, nell'impostazione del settaggio aggressivo, abbia agito di sua iniziativa o sotto consiglio (o ordine o direttiva) dell'ex-Sergente Diego73. Per quanto riguarda la "lista degli amici", essa era inutile se gli eserciti si fossero mossi in modalità amichevole, ma ricordo che il giorno successivo mi riferirono che Pirata83 l'avesse chiesta a Diego73, il quale avrebbe risposto che l'avrebbe fornita, senza poi farlo successivamente.
Il perché si fosse rivolto all'ex-Sergente credo sia da ritrovare nel fatto che in quel momento fosse l'unico attivo (io e il Capitano la sera eravamo assenti dal gioco - per quanto mi riguarda, dopo essere stato davanti al pc per ore dalla mattina fino al tardo pomeriggio).
Per quanto riguarda l'utilizzo di ordini orali, preferivo utilizzare tale via di comunicazione per proteggere la segretezza delle operazioni e avere risposte dirette da parte dei miei collaboratori, pratica peraltro utilizzata ovunque dai Paesi che si sono trovati in guerra (anche a Firenze e a Siena era così all'epoca della guerra). L'utilizzo dell'Accademia di Sirmione e di Palazzo Ducale venne decisa in comune accordo con Sergente e Capitano (oltre ad essi l'intero Consiglio ne era al corrente) in quanto più funzionali allo scopo e meno soggetti alle infiltrazioni di spie nemiche, anche questa pratica comune in tutte le provincie di tutti i Regni.
Il giorno dopo la strage decisi di non convocare immediatamente la Corte Marziale in quanto il Generale Pirata83 era a capo dell'esercito più numeroso della Repubblica e non potevo assolutamente rischiare che lo sciogliesse (rendendo praticamente la Repubblica senza difese e alla mercé degli eserciti nemici) o, peggio ancora, che si rivoltasse e si unisse agli stessi eserciti nemici. Oggi come allora convinto della non volontarietà dell'azione, ritenni preferibile posticipare l'inchiesta e l'apertura della Corte Marziale al termine della guerra, quando la sicurezza e la difesa della Repubblica non fosse stata più in pericolo. Purtroppo la guerra è terminata dopo la conclusione del mio mandato.

Considerando le accuse che mi sono state rivolte, pur non concordando con l'interpretazione estensiva della legge, rivedo la mia posizione e mi dichiaro disponibile ad essere giudicato da questa o da qualsiasi altra Corte che la Repubblica di Venezia voglia aprire per far luce del caso.

Tuttavia, mi dichiaro non colpevole per l'uccisione dei soldati veneziani, in quanto mai voluta né ordinata, né ho mai dato disposizioni che avrebbero potuto causarla.

L'unica colpa che mi assumo è quella di aver assegnato posizioni chiave dell'esercito (Capitano, Sergente, Generale) a persone probabilmente inesperte o inaffidabili, anche se data la situazione particolare -guerra- non credo che avrei potuto fare altrimenti.

Rimango a disposizione della Corte per eventuali chiarimenti o delucidazioni, scusandomi per gli interventi al di fuori di questa sede che possano essere risultati poco opportuni, ma francamente non potevo permettere che un'offesa al mio onore -ricordo che l'ex-Sergente qui presente mi diede del codardo- potesse rimanere senza risposta.


Finito di parlare, Cangrande tornò a sedere, aspettando l'evolversi del processo...
Sign84
"Interessante quello che dice Conte..." disse il Doge...

"Mi faccia ricapitolare...

Il Generale Swantz non ha nessuna colpa...Lui avvisò di non poter reclutare e quindi di dover raggiungere Mantua con un esercito semi-vuoto affiancato da due lance...Gli fu ordinato di essere in modalità amichevole e in modaità amichevole era...

Il Generale Pirata83 non ha nessuna colpa...Ha eseguito l'ordine di andare a Mantua e ha eseguito l'ordine del Sergente di mettersi in modalità aggressiva.

Lei, Cangrande, non ha nessuna colpa...Ha dato ordine di muoversi e poi ha abbandonato le sale dello Stato Maggiore pensando che non succedesse altro. Insomma la colpa di chi è?

Del Sergente Diego73 che prese l'iniziativa di parlare di questa lista che poi, di fatto, non comunicò mai?

Del Capitano Athinodoros, che a rigor di Legge (Carta dell'Esercito allora in vigore) era responsabile dello spostamento degli eserciti?

O solo dell'incapacità di alcuni di questi intervenuti? Lei Conte, cosa risponde al Suo Doge e alla Sua gente?Mi dica...ascolto con attenzione...

E poi una cosa ancora non mi è chiara...Tancredi non era tra Verona e Mantua...Ma si temeva che potesse spostarsi a Mantua...Queste sono le Sue contraddittorie parole...Insomma, perchè mandare con il settaggio amichevole?

E ancora...So per certo che nello Stato Maggiore non eravate gli unici...A Palazzo Ducale intendo...Oltre agli intervenuti e ai modenesi c'era qualcun altro...Potrebbe dirci il nome per favore?


Il Doge attese impaziente le risposte...
Cangrande
Cangrande ascoltò con attenzione le parole rivoltegli dal Doge, e rispose:

Per quanto riguarda il Generale Swantz, non gli fu ordinato nell'occasione di mettersi in modalità amichevole, lo era già da prima, ovvero da quando aveva creato l'esercito. Così come in modalità amichevole doveva essere sin dalla creazione l'esercito del Generale Pirata83.
Ad entrambi i Generali è stato semplicemente ordinato di spostarsi da Verona a Mantova, mai è stato ordinato (da parte mia almeno) di cambiare il settaggio, che di default è amichevole.

Come detto precedentemente, ignoro se il Generale Pirata83 abbia agito di sua iniziativa o abbia seguito l'ordine del Sergente nel mettersi in modalità aggressiva.
Gli stralci di comunicazioni che mi avevano fatto visionare all'epoca dopo la strage mi sembra parlassero solo dell'eventuale "lista di amici", non del settaggio.

Io, come detto, mi dichiaro non colpevole dell'uccisione dei soldati, in quanto non l'ho ordinata e non ho dato disposizioni che avrebbero potuto causarla (ovvero non ho dato ordine di mettere il settaggio aggressivo).

Non capisco se la domanda su di chi sia la colpa sia retorica o se effettivamente stia chiedendo la mia opinione sulla colpevolezza degli intervenuti. Prendo per buona la seconda ipotesi.

Per quanto riguarda il Generale Pirata83, credo che buona parte dell'accaduto sia attribuibile al suo errore.
Era infatti consapevole che assieme agli eserciti si sarebbero mosse le lance e, avendo ricevuto l'ordine di spostarsi da Verona a Mantova, per evitare ogni rischio aveva due opzioni: o si muoveva in assetto aggressivo con una lista di amici, o si muoveva in assetto amichevole. Alla fine si è mosso in assetto aggressivo senza lista di amici, con le conseguenze che conosciamo.
Personalmente propendo per l'involontarietà dell'errore (non penso proprio che il Generale volesse appositamente uccidere soldati veneziani), dettato o dall'inesperienza o dalla disattenzione del non aver pensato alle conseguenze delle sue azioni.
Mi assumo la responsabilità di aver deciso di affidargli l'incarico di guidare un esercito della Repubblica.

Per quanto riguarda l'ex Sergente Diego73, come ho detto precedentemente, ignoro se sia stato lui a comandare in qualche modo al Generale Pirata83 di porsi in modalità aggressiva.
Nel caso l'avesse fatto, personalmente credo che la sua colpa non sia ascrivibile ai reati relativi all'esercito (il Generale Pirata83 doveva sapere che non era facoltà del Sergente ordinare qualcosa del genere), quanto piuttosto un reato "civile" di tradimento, nel caso ovvero sia confermato che avesse tratto appositamente il Generale in errore con la questione della "lista degli amici". Stabilirlo, tuttavia, non spetta a me.
A quanto mi risulta, infine, l'ex-Sergente pare essere l'unico quella sera a conoscenza del fatto che il Generale Pirata83 si sarebbe mosso in modalità aggressiva (non ho la testimonianza del Capitano).
Mi assumo la responsabilità di aver deciso di affidargli l'incarico di Sergente.

Per quanto concerne l'ex Capitano Athinodoros, egli era sicuramente informato degli spostamenti degli eserciti.
Ascoltando le altre testimonianze, non sembra che avesse ordinato lui il settaggio aggressivo.
Probabilmente doveva rassicurarsi che tutto fosse eseguito nel miglior modo possibile, evidentemente non ha controllato tutto o ha dato per scontato che i settaggi fossero amichevoli, dato che nessun ordine di cambiarli era stato dato da alcuno.
Mi assumo la responsabilità di aver deciso di affidargli l'incarico di Capitano.

Per quanto riguarda la posizione di Tancredi, non vi è contraddizione. Sapevamo che non si trovava nel nodo tra Mantova e Verona, bensì che si trovava in uno degli altri due nodi vicino Mantova, con ogni probabilità quello tra Mantova e Guastalla. Trovandosi ad un solo nodo di distanza, la possibilità che la stessa notte arrivasse a Mantova pertanto esisteva, se ne era consapevoli, o perlomeno io lo ero, quindi non vedo la contraddizione che voi rilevate.

Data l'importanza strategica, riconosciuta da tutti, dell'"occupazione" della città decisi di muovere gli eserciti in quanto se scontro con i milanesi avesse dovuto esservi perlomeno questo sarebbe avvenuto senza che essi avessero goduto del bonus difensivo (la preoccupazione, come riferito prima, era che i milanesi tornassero a Mantova in forza e bloccassero i nostri eserciti, perché se arrivavano alla città e rimanevano fermi avrebbero goduto del bonus difensivo - ovvero in pratica sarebbe stato impossibile sconfiggerli se non al prezzo di molte vite).

La responsabilità della decisione di muovere a Mantova me la assumo pienamente, ma credo che serva ricordare che comunque era stata discussa, valutata e approvata da buona parte degli Stati maggiori veneziano e modenese.

Gli unici che si opposero alla decisione furono l'ex Sergente Diego73 e il consulente militare Ghost (della cui identità vi dirò poi), che solo a tarda notte espressero perplessità sull'azione, come potei verificare il giorno seguente presso gli uffici di Palazzo Ducale. Vorrei sottolineare, se la memoria non mi inganna, che le perplessità riguardavano solamente l'opportunità di muovere verso Mantova, ma non si diceva nulla in merito a "settaggi aggressivi" né sull'idea di muovere le lancie assieme agli eserciti.

Essi ritenevano che fosse preferibile aspettare prima di muoversi e far entrare le due lancie nell'esercito del Generale Swantz, operazione che però avrebbe richiesto almeno altri tre giorni (Swantz era "in movimento", quindi un giorno per tornare "in reclutamento", un giorno per ritornare "in movimento", un giorno per ripartire). Nella situazione in cui eravamo, ritenevo che la possibilità che i milanesi tornassero a Mantova nei giorni successivi compromettendo il resto della guerra fosse troppo elevata e vedendo l'opportunità di "occupare" la città decisi fosse preferibile cogliere l'attimo.

Lo scontro con Tancredi avvenne sul nodo di Mantova, e prova né è il fatto che gli eserciti "rimbalzarono" nei nodi antecedenti.
Con ogni probabilità Tancredi si mosse a Mantova perché vide nascere lì un esercito autorizzato da Modena guidato da una veneziana, del quale personalmente ignoravo sarebbe stato aperto proprio quella notte.

La decisione di mandare gli eserciti con il settaggio amichevole era dovuta poiché non si voleva causare la morte imprevista di viandanti che quella stessa notte avessero viaggiato tra Mantova e Verona. Già dall'inizo della guerra era stato ordinato ai Generali veneziani che gli eserciti milanesi e genovesi (tra cui ovviamente quello di Tancredi) fossero messi nella lista dei "nemici". In questo modo, anche se in modalità amichevole, se i nostri eserciti avessero incrociato gli eserciti nemici avrebbero ingaggiato battaglia comunque, come poi avvenne.

Di fatto, quindi, non vi era alcuna necessità o giustificazione per ordinare una modalità aggressiva, dato che le frontiere della Repubblica non furono mai state chiuse e la libertà di viaggiare rimase garantita a chiunque, con l'eccezione della città di Padova per un certo periodo.

Oltre agli intervenuti e ai modenesi, a Palazzo Ducale era presente l'altro Generale veneziano Fioravante, l'allora Gran Ciambellano Lutetiae e un particolare consulente militare, la cui presenza fu caldeggiata dall'ex Sergente, presente con il nome di "Ghost", veterano della guerra tra Firenze e Siena, un tempo conosciuto con il nome di McEwan. Non ricordo, ma potrà sicuramente confermarvelo nel caso, se fosse presente anche l'attuale Consigliere Sbabbuz come rappresentante dell'Ordine dei Leoni di San Marco.
Era presente a Palazzo Ducale inoltre il Capitano del Ducato di Savoia, di cui non rammento il nome, a riprova dell'alleanza nascente il quel frangente tra Venezia e la Savoia stessa.
Se vi fossero altri, francamente non ricordo.

Spero di aver risposto esaurientemente. Rimango a vostra disposizione.


Questa volta Cangrande rimase in piedi, aspettando un cenno per sapere cosa fare...
Morphea
Morphea sotto invito del Doge rientrò in Aula chiedendo scusa alla Corte e ai Presenti, riindossò la sua Toga e riprese il suo posto.
Ascoltò tutte le domande rivolte a Cangrande e le sue risposte e prese parola rileggendo gli appunti presi durante la sua testimonianza:


" Conte, permettete, vorrei capire meglio questo punto:

Cangrande ha scritto:
Nel caso l'avesse fatto, personalmente credo che la sua colpa non sia ascrivibile ai reati relativi all'esercito (il Generale Pirata83 doveva sapere che non era facoltà del Sergente ordinare qualcosa del genere), quanto piuttosto un reato "civile" di tradimento, nel caso ovvero sia confermato che avesse tratto appositamente il Generale in errore con la questione della "lista degli amici". Stabilirlo, tuttavia, non spetta a me.
A quanto mi risulta, infine, l'ex-Sergente pare essere l'unico quella sera a conoscenza del fatto che il Generale Pirata83 si sarebbe mosso in modalità aggressiva (non ho la testimonianza del Capitano).


Poi più avanti aggiungete:

Cangrande ha scritto:
Gli unici che si opposero alla decisione furono l'ex Sergente Diego73 e il consulente militare Ghost (della cui identità vi dirò poi), che solo a tarda notte espressero perplessità sull'azione, come potei verificare il giorno seguente presso gli uffici di Palazzo Ducale. Vorrei sottolineare, se la memoria non mi inganna, che le perplessità riguardavano solamente l'opportunità di muovere verso Mantova, ma non si diceva nulla in merito a "settaggi aggressivi" né sull'idea di muovere le lancie assieme agli eserciti.


La cosa sembra in contraddizione... perchè il Sergente avrebbe dovuto indurre il Generale Pirata in errore se era contrario allo spostamento delle truppe verso Mantova... e aggiungo.... Facendo fede alla Carta dell'Esercito allora vigente, perchè si pretendeva questa "lista amici" dal Sergente se nessuno aveva ordinato di partire in modalità aggressiva? E perchè la si pretendeva proprio da lui pur sapendo che non era sua compito impartire ordini, nè dare disposizioni in merito?"
Cangrande
Cangrande osservò il Giudice tornare sui suoi passi durante la sua deposizione, e rivolgergli poi alcune domande:

Come ribadito nel mio ultimo intervento e in quello precedente, ignoro se l'ex-Sergente Diego73 abbia o meno dato ordine o fatto intendere al Generale Pirata83 di porsi in modalità aggressiva. Come riferito, gli stralci che ho potuto visionare io parlavano solo della consegna di una "lista degli amici", chiaramente non avvenuta.

Il primo mio intervento da lei citato era solamente una mia supposizione nel caso in cui ciò sia avvenuto, in quanto mi pare di aver capito che il Generale Pirata83 sostiene questa ipotesi, ma non ho alcun elemento in merito, come già detto. Sul perché, nel caso questo fosse accaduto -e non ho nessun elemento per confermarlo- l'ex Sergente abbia agito in questo modo non mi è dato sapere.
L'unica cosa che mi sembra certa è che l'ex Sergente sapesse che il Generale Pirata83 quella notte si sarebbe mosso in modalità aggressiva.

Relativamente alla sua seconda domanda, sul perché si pretendeva questa "lista degli amici", poiché da parte mia nessun ordine in merito era stato dato, le ipotesi sono tre:

1) o egli era già in modalità aggressiva da prima di ricevere l'ordine di avanzata verso Mantova, quindi ricevendo l'ordine di avanzare ha semplicemente eseguito,
1) o egli ha cambiato il settaggio autonomamente in quel momento, convinto di fare la cosa giusta, ritenendo fosse naturale che nell'avanzata verso Mantova si dovesse disporsi in modalità aggressiva
2) o egli è stato consigliato di passare alla modalità aggressiva dall'ex-Sergente, come mi pare abbia dichiarato

In tutti i casi, nonostante le diverse ipotesi, egli era evidentemente consapevole delle possibili conseguenze del suo gesto, tanto che si premurò di cercare qualcuno a cui chiedere la lista delle persone da inserire nella "lista degli amici".

Del perché la chiedesse proprio al Sergente, credo che la motivazione sia da ricercarsi nel fatto che nel momento in cui si rese conto di averne bisogno il più alto in grado che riuscì a trovare fosse l'ex-Sergente. (GdR off: come già riferito quella sera né io né il Capitano eravamo presenti - personalmente dopo essere stato davanti al pc per molte ore).
Aggiungerei che i nomi dei soldati che componevano le due lancie io non li conoscevo e che da nessuna parte ho mai trovato richieste in tal senso da parte di Pirata83, né con messaggi IG, né con messaggi sul forum, né a Palazzo Ducale, né all'Accademia di Sirmione, né tramite la comunicazione diretta (MSN).
Sicuramente i nomi dei componenti delle lancie li conosceva il Capitano Athinodoros e, credo, almeno della lancia di Moriebo, il Generale Swantz, in contatto con lo stesso Moriebo in quanto tale lancia doveva poi entrare nel suo esercito.
Secondo la legge, inoltre, credo che l'assicurarsi che lo spostamento avvenisse nelle migliori condizioni possibili sia del Capitano Athinodoros, il quale presumo non si sia informato sul settaggio degli eserciti in quanto probabilmente riteneva scontata la modalità amichevole.

Del perché, pur non ricevendo la "lista degli amici", il Generale Pirata83 decise di partire in modalità aggressiva, non lo so... Ricordo però una conversazione avvenuta il mattino seguente con Sbabbuz, se non sbaglio, in cui mi riferiva che in colloqui avuti con il Generale Pirata83 egli si dichiarasse tremendamente mortificato per l'accaduto, tanto da ipotizzare l'abbandono dell'esercito.


Sperava di aver dato risposte soddisfacenti, e rimase ancora una volta in attesa...

EDIT: scusate, relativamente al mio intervento precedente, mi comunicano che l'attuale Consigliere Sbabbuz non era presente a Palazzo Ducale.
Morphea
Morphea ringraziò il Conte per le spiegazioni che aveva fornito e fece richiamare alla sbarra il Generale Pirata.
Pirata83
Federico si alzò dal suo seggio, si diresse verso il centro dell'aula e aspettò le domande.
Morphea
" Generale, il Doge ha dichiarato che non aveva dato nessun ordine tale far presupporre che dovevate mettervi in marcia in modalità aggressiva, e visto che non c'erano tali presupposti vorrei capire come mai, in base a quanto Voi stesso avete dichiarato, attendevate che il Sergente vi fornisse una lista amici? Essendo anche consapevole del fatto che lui non poteva impartirvi nè ordini nè darvi disposizioni in merito agli spostamenti"Dette quelle parole, attese che Pirata rispondesse
Pirata83
    [gdr-off]Premetto che lo stato, è impostato su amichevole, in default.
    In secondo luogo, nel momento in cui si predispone una lista di amici la si predispone solamente sul presupposto di un settaggio aggressivo diversamente non ha senso.
    Per un settaggio amichevole il problema non c'è.[gdr-on]

    Federico cercò tra i suoi appunti, si schiarì la voce e disse:

    L'ex Sergente Diego73 ha detto queste testuali parole
    Citazione:
    Riguardo la fornitura della lista di sicurezza al generale pirata non ho mai preso in considerazione che fosse a me affidata in quanto non ho mai ricevuto ordine di occuparmene nel dal capitano ne dal doge

    Citazione:
    Inoltre non ero a conoscenza di nessun ordine di settaggio aggressivo


    dalle sue parole deriva che Diego73 ammette di essere a conoscenza di una lista di sicurezza da consegnare al mio esercito, ma che non era compito suo fornirmela.

    Ne deriva che sapeva e mente quando testimonia il contrario che il settaggio disposto era aggressivo. Diversamente a che serve la lista di sicurezza amici se la diposizione è amichevole?

    Come risulta dalla cronologia della camera tattica che è si forum esterno e non utilizzabile quale prova Ig ma esiste ed è sotto gli occhi di questa Corte Marziale, il pomeriggio precedente la strage, io ricevetti da Diego73 la comunicazione che ci sarebbe stata una lista da inserire tra gli amici e lo stesso Diego73 mi promise che in serata mi avrebbe fornito la lista di sicurezza, che mai ricevetti, come ho già detto precedentemente.

    Ora dopo quanto testimoniato, da Diego e dagli altri sorge una problematica, era un'ordine del Doge, che Diego73 mi ordinò di eseguire oppure era semplicemente un'iniziativa privata del Sergente?

    Quest'ultima ipotesi viene confermate da una dichiarazione di Diego:


    Citazione:
    in quanto non ho mai ricevuto ordine di occuparmene ne dal capitano ne dal doge

    eppure dalla cronologia sappiamo che Diego lo ha fatto.

    Passiamo alla carta dell'esercito. all'art2 "dell'Obbedienza".
    Premetto che lo Stato Maggiore, secondo gerarchia, è così composto:

    Doge, Capitano, Sergente, generali.

    E' vero che il primo comma enuncia

    Un militare deve sempre obbedire ad un ordine proveniente da un suo superiore se in forma scritta e ufficiale.

    Ma è anche vero che nello stesso articolo vi sono delle precisazioni, ne evidenzio 2.

    Se l'ordine è orale e non proviene dallo Stato Maggiore egli si deve rifiutare o ne subirà personalmente le conseguenze.
    In caso riceva ordini discordanti da più persone e non vi sia modo di chiedere ulteriori spiegazioni, egli obbedirà al più alto in grado.

    Da ciò deriva che se l'ordine è orale e proviene dallo Stato Maggiore è legittimo.

    Io ricevetti l'ordine dall'ex Sergente Diego73 che era membro dello Stato Maggiore e mio superiore, in via orale, quindi ero tenuto a renderlo esecutivo.

    Ripeto, l'ordine di partire lo ricevetti dal Doge Cangrande, mentre l'ordine di mettermi in stato aggressivo lo ricevetti da Diego73, che era pur sempre un mio superiore e non era un'ordine discordante con l'ordine del Doge, ma un'opzione aggiuntiva.

    Analizzando questi punti, mi vien solamente da pensare che l'ex Sergente abbia abusato del suo potere d'ufficio, salvo che riesca a dimostrare che l'ordine lo ricevette dal Doge Cangrande e poi lo passò a me. Ma questo lo sa soltanto Diego73, ripeto io eseguii solamente gli ordini impartitimi dallo Stato Maggiore.

    Vorrei inoltre far mettere agli atti un altra dichiarazione di Diego73 rilasciata Ig alla taverna italica:


    Laciredfre_ ha scritto:
    Intervista a Diego73 – La strage di Mantua e la Corte Marziale
    Martedi’ 28 Luglio 1457
    Sergente della Serenissima repubblica di Venezia durante la guerra era nel direttivo
    tattico della stessa, reclutatore dei tre eserciti Veneziani soprannominato
    “il turco” per i suoi viaggi in turchia in tempi passati.



    Il generale Pirata83?
    Pirata83 6, ha fatto il suo dovere, ma per eseguire un ordine non scritto ma verbale, ha accettato sapendolo di uccidere 30 veneziani solo per non trasgredire un ordine... in quel caso si poteva rifiutare ma non spettava a lui decidere



    Federico fece una breve pausa, riprese fiato e continuò:

    "Come vedete abbiamo la diretta ammissione dell'esistenza di quell'ordine in forma orale dalla sua stessa bocca, ore giudichi la Corte se quell'ordine è di derivazione del Doge o iniziativa di Diego, per la Carta dell'Esercito un ordine orale rilasciato dallo Stato Maggiore per me era vincolante."













































Morphea
Morphea ascoltava attentamente il Generale Pirata, ma man mano che si spiegava a lei venivano altre domande da porgli, così quando terminò il suo discorso aggiunse:

"Generale, secondo l'art. 4 della Carta dell'Esercito le cito quanto segue:


Citazione:
Articolo 4
Sergente
1. E' il responsabile del reclutamento e dell'organizzazione dell'esercito
2. Fa da tutor alle reclute
- Notifica la consegna delle armi via mandato
- Notifica la consegna della divisa via mandato
- Le orienta appena entrate
3. Deve notificare la lista dei mandati, completi della documentazione (screen) relativa al contenuto e alle modalità di impiego degli stessi, in apposito tread in tesoreria e/o in armeria
4. E' il responsabile della sicurezza del forum degli eserciti
- rilascia i lasciapassare
- ritira i permessi di ingresso
5. E' il logista dell'esercito repubblicano
- distribuisce i fondi stanziati dallo Sceriffo alla tesoreria dell'esercito repubblicano per le paghe
- rifornisce il magazzino dell'esercito repubblicano per il rancio
6. Da supporto consultivo nello stato maggiore per la pianificazione delle missioni
7. Gestisce L'Armeria
8. E' il Luogotenente dell'Esercito Regolare Repubblicano se è presente all'interno dell'Esercito


e ancora....

Citazione:
Articolo 1 - della Gerarchia
Un militare deve sempre rispettare la gerarchia militare e rivolgersi ai suoi superiori in maniera adeguata nei contesti ufficiali e pubblici.

Articolo 2 - dell'Obbedienza
Un militare deve sempre obbedire ad un ordine proveniente da un suo superiore se in forma scritta e ufficiale.
In caso riceva ordini discordanti da più persone e non vi sia modo di chiedere ulteriori spiegazioni, egli obbedirà al più alto in grado.
Se riceve un ordine che disobbedisce alla legge, egli deve conformarsi se l’ordine è firmato e controfirmato dallo Stato Maggiore.
Se l’ordine è orale e non proviene dallo Stato Maggiore egli si deve rifiutare o ne subirà personalmente le conseguenze.


Partendo dal presupposto che tutte le persone che si sono presentate in aula hanno ammesso che quest'ordine scritto non c'è mai stato, e partendo dal fatto che per stessa ammissione dell'ex Doge, sia lui che l'ex-Capitano quella sera erano assenti e tenendo conto del fatto che il suo superiore più alto in grado presente quella sera fosse il Sergente Diego73... e prendendo per buone le Vostre affermazioni, resterebbe di fatto che lo stesso Doge dice che fu lui stesso a dire esplicitamente che non dovevate partire in modalità aggressiva... Essendo la parola del Doge legge, se fosse vero che Diego73 vi disse della lista facendovi capire che dovevate mettervi in marcia in modalità aggressiva ( e ripeto... sono tutti se ) ... se eravate consapevole di contravvenire alla legge, e se non vi era stata consegnata nessuna lista... e avendo poi la consapevolezza che il ruolo del Sergente era solo quello di consulente.... in funzione di quale criterio vi siete messo in marcia in quel modo?"
See the RP information <<   <   1, 2, 3, 4, 5, 6   >   >>
Copyright © JDWorks, Corbeaunoir & Elissa Ka | Update notes | Support us | 2008 - 2024
Special thanks to our amazing translators : Dunpeal (EN, PT), Eriti (IT), Azureus (FI)