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Lo scontro.

Ardelon
Un sentiero in una foresta... leggero camminava quasi senza toccare il terreno...i rumori della natura erano dolci melodie che suonavano nelle orecchie di quell'anima perduta...
Proseguiva in avanti da dove veniva quella melodia e aveva il terrore di voltarsi... da dietro venivano urla e caos e lacrime...
Davanti un suono felice lo accompagnava...il canto degli angeli...mai avrebbe potuto immaginare tanta grazia in vita...ormai si avvicinavano la foresta svaniva e una piazza di luce prendeva il suo posto...li vedeva danzare e il desiderio di raggiungerli si faceva sempre più forte...

"Quello... è il paradiso?"

ancora urla e pianti dalle sue spalle...

"e dall'altra parte ci dev'essere l'inferno lunare.
allora è finita...sono qua..."

la leggerezza e il torpore non dava emozioni ad Ardelon che lento si avvicinava al coro degli angeli...quando una voce lo chiamò dall'inferno...

"Edelvais!"

Si voltò di scatto senza sentire più il coro degli angeli e con orrore si rese conto che quello che sentiva dietro di se non era l'inferno...tutto quel dolore era la vita!
Con rammarico si voltò a guardare gli angeli ma già non li sentiva più cantare...il tempo di rivoltarsi di nuovo...

"Amen"

finì la preghiera quel prete con il randello alla cintola

"Amen" rispose Edelvais in ginocchio con gli occhi chiusi

"Amen" si unì alla preghiera ormai non più sua Ardelon....

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Vsevolod
Collina sul Carso, 7 Ottobre, tarda sera

è stata una giornata dura, veniva da una notte insonne a causa di Abrek, poi campo è stato spostato sull'altro versante della collina in una zona umida, Vsevolod era seduto attorno al fuoco assieme ad altri mercanti del suo gruppo quando un viandante arrivò per la via
- "Chi va là!" urlò la sentinella
Malaspada rispose borbottando qualcosa di incomprensibile.

- "oi, ghe xe niuno che conosse la lengua de 'sto can?" - chiese la sentinella voltandosi verso il gruppo
- "ghe pense mi" - rispose qualcuno.

e dopo un attimo di convenevoli, quel qualcuno tornò a sedersi attorno al fuoco e disse
"el can de la Croassia el ga un dispacio par gli altri venessiani a Rijeka. I xe i risultati de la guèra de jer"
"passa, fammi vedere" - disse Vsevolod. E lesse l'elenco dei caduti. "male. Malissimo. Forza, signori, qui bisogna impacchettare che domani mattina si parte per Udine. Si va a dare manforte ai miei amici e poi offro da bevere a tutti quanti tranne ad Abrek!"
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Bepi
Erano giorni ormai che Bepi si trovava nella città franca di Udine.
Aveva dovuto seguire il padrone nella battaglia, ma lui,un servo non poteva combattere,così durante il giorno,si intrufolava in città e portava un po' di pane alla popolazione affamata..
Girovagando per la città, sentiva il vociare delle persone.. che pur dovendo taciere la loro volontà di liberazione dal giogo dei briganti per non subire rappresaglie, avevano mille altri mezzi per far sentire la loro volontà... e così un motivetto simpatico e allegro iniziava a girare per le vie di Udine.. e Bepi già lo fischiettava tra se e se...




La Morphy la va al fosso,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
La Morphy la va al fosso, al fosso a resentar,
Al fosso a resentar.

E mentre la resenta,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
E mentre la resenta, la casca so dal Tron,
la casca so dal Tron.

Alzando gli occhi al cielo,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
Alzando gli occhi al cielo,La vede un general,
La vede un general.

Oh general ardito,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
Oh general ardito mantieneme sul Tron,
mantieneme sul Tron.

Se io te te ce rimeto,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
Se io te ce rimeto, che cosa mi darai?
Che cosa mi darai?

Ti lavo le mudande,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
Ti lavo le mudande per altri sinque mesi,
per altri sinque mesi.

O cara lavandaia,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
O cara lavandaia già quello tu lo fai,
già quello tu lo fai.

Oh buon mio generale,
Ravanei, remolas, barbabietole e spinas,
Tre palanche al mas.
Oh buon mio generale non son bona de far de più
non son bona de far de più.

........
.lilith
'Coraggio soldati, stanotte ci aspetta un'altra battaglia!'

Marciarono, questa volta meno silenziosi del solito. La tensione era scivolata via dai loro volti, consapevoli che anche quella notte la terra sarebbe stata bagnata da sudore e sangue.

Nuovamente i due schieramenti si trovarono di fronte. Ormai i volti erano familiari, anche quelli degli avversari.
La luce tremante delle fiaccole illuminava elmi e scudi e faceva brillare nella notte le spade sibillanti.

Nuovamente, la battaglia ebbe inizio.

Lilith procedeva con passo deciso insieme ai suoi, verso le mura, quando furono serrati da un drappello di uomini di Legio. Lo scontro era inevitabile.
Subito si scagliò verso di loro. Per molto tempo gli uni resistevano ai colpi degli altri.
Poi, ad un certo punto un tonfo sordo la fece voltare di scatto. Vide con enorme sgomento una spada lacerare l'armatura dell'amico 'Bubbo NOOOO!'. Non un lamento nè una smorfia accompagnarono la caduta.
Lili cercò immediatamente di soccorrerlo, ma una fredda lama le si impiantò nella schiena, lasciandola crollare in terra.
Da quel momento, pochi ricordi confusi.

La mattina si svegliò nella tenda. Un continuo avanti e indietro di persone. Si girò verso una singora rossiccia e paffutella che stava sistemando alcune bende vicino alla sua branda 'Sto morendo?'...'No! presto sarai in piedi.'...'E allora cos'è tutta questa gente che viene a trovarmi?'...'Credo sia normale, non essere così indisponente verso chi vuole sapere come stai.'...'No certo, chiedevo. Bubbone?', la donna sorrise'E' vivo. E' lì'.
Si voltò, stava dormendo.
'Gli altri come stanno?' 'Bene.'
Cercò di mettersi seduta. La ferita bruciava ad ogni piccolo movimento. 'Mi serve una pergamena e una penna'



Generale,
Non è facile scriverti in questo momento.
Stanotte c'è stato un duro scontro. Io e Bubbo siamo stati feriti. Me la caverò con poco...ma lui è più grave.
Ha combattuto con onore anche questa volta, quando è caduto non un urlo, non una smorfia.
Io invece ho urlato e imprecato, non ne faccio un mistero ma una vergogna. Era mio compito proteggere tutti i tuoi uomini....e come puoi leggere, non l'ho fatto.
In verità ti scrivo soprattutto per dirti che la tua assenza sta pesando enormemente sui nostri cuori.
Nya, amico mio, prego ogni giorno di poterti rivedere presto.


Finalmente si riposò.

_________________

Su Magnanimidad, la Sanguinaria....
--La_civetta
Come ogni notte la civetta volava a caccia di prede; spiegava le sue ali e poi giù in picchiata su qualche povera bestiolina. Mentre era in alto udì qualcosa in lontananza: un suono, ritmato e cadenzato.

SIAMO ANCORA QUI

Colta dala curiosità cercò di orientarsi e si diresse verso quel suono strano

SIAMO ANCORA QUI

Più si avvicinava e più le erano chiare le parole

SIAMO ANCORA QUI

Da lontano vide fuochi alzarsi ed una moltitudine di uomini correre da una città verso i boschi.

Il suono diventava sempre più forte; non era un solo strano animale ad emetterlo.

Volò sempre più veloce e più forte diventava quel suono

SIAMO ANCORA QUI
SIAMO ANCORA QUI
SIAMO ANCORA QUI
SIAMO ANCORA QUI
SIAMO ANCORA QUI


Vide soldati dagli spalti che brandendo le poche armi che possedevano, urlavano ai soldati che andavano via, il loro grido come un sol uomo.

SIAMO ANCORA QUI

"mi spaventeranno le prede" pensò. " Meglio dirigersi verso quell'altra città, lontana con quel bel campanile ovo potrò riposarmi. E' una città silenziosa non avrò problemi a trovare qualcosa"
Pilu53


Finito lo scontro Pilu si aggirava stanca , sporca....con la spada insanguinata....
cercava i suoi compagni...i suoi cari..
gli occhi accecati dalle lacrime.
Quanto dolore...quanta sofferenza....toccava e rigirava quei corpi...
abbandanati e scomposti, cercava...cercava la sua famiglia...
Poi....vide una sagoma correre verso di lei...lo riconobbe il suo sposo era
salvo...
Si strinse a lui piangendo:
Non vedo lilith..Andre nn la trovo....
Ripresero a cercare, e proprio a ridosso delle mura videro un gruppo di soldati..
chini su dei corpi...
Pilu si staccò da Andrea....getto la spada e corse...sposto i soldati...
la riconobbe immediatamente!!!
Si inginocchiò nel fango ed Andrea si inginocchio accanto a lei...
Prese la testa della sua bambina ...la sollevò , gli pulì la faccia...
la strinse al petto..
"Lilli rispondimi......lilli....ti prego....
Sentì come un fremito.....e sussurrare la parola ..Mamma....
E' viva ...Presto ...portiamola nella tenda medica...
Solo allora si accorse che Ponzie e Romy erano accanto ...
Stavano soccorrendo Bubbone...
Pilu scambio con loro un'occhiata e un abbraccio veloce...
Con Andre seguirono Lilith..Pilu si sedette accanto a lei ed aspettò, tenendole la mano..
Andre le guardava serio dall'altra parte della branda.
"Andre...nn ho visto Fly...fra i morti nn c'è!
Speriamo stia bene...
ora dobbiamo solo attendere..
Snakeplissken


Una notte buia aveva avvolto il Municipio di Udine, combattimenti a destra e a manca...il disordine regnava...la confusione avanzava....quei pochi cittadini che erano rimasti correvano per le strade a cercare aiuto ma trovarono soltanto guerrieri pronti a dare la vita per i loro ideali militari.
I briganti avevano le ore contate...avevano sfidato la Serenissima e molto presto dovranno arrendersi e farsi un bagno di umiltà. Alla fine verrà fatta chiarezza su tutti gli eventi e a questi traditori non resterà altro che divertirsi giocando a poker...ma in prigione!!!
Rebraist
spostato
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Ponzie


Una nuova alba era sorta .

I raggi del primo sole filtravano tra le nuvole vagabonde spinte da un leggero venticello autunnale.

I caduti giacevano immobili sul terreno e si udivano i lamenti dei feriti.
Ponzie, tenendo il suo cavallo Intrepido per le briglia, girava per il campo di battaglia cercando sua moglie Romy e finalmente la trovò.
Era esausta ma si reggeva ancora in piedi ed insieme si misero alla ricerca dei loroi carissimi amici nonché cugini : Lilith, Pilu53 e Andreagiu, quando, finalmente, li incontrarono.

Pilu e Andreagiu portavano Lilith alla tenda medica.
“E’ viva ? “chiesero Ponzie e Romy preoccupatissimi per la loro carissima amica e cugina.

Pilu e Andreagiu annuirono e, sempre correndo, proseguirono verso l’accampamento medico.

Ad un tratto si udì un batter d’ali : era Ardito, il falco di Ponzie, che si posava sul suo braccio.
“Bentornato amico mio” sussurrò Ponzie ad Ardito e, con passo svelto, si avviarono all’accampamento medico per avere notizie di lilith e dei loro compagni.

Giunti che furono alla tenda medica, Pilu e Andreagiu tranquillizzarono Ponzie e Romy sulle condizioni di lilith che era ferita ma non in modo serio o grave.
Purtroppo il loro compagno d’arme Bubbone era ferito gravemente ma non in pericolo di vita.

Ponzie e Romy, uscirono dall’accampamento medico e si recarono verso la loro tenda.

“E anche questa volta la Nera Signora ci ha risparmiati” disse Ponzie a Romy.

_________________
Falcia
Udine, 08 ottobre 2009

il sole tramonta, si accendono le prime luci in città e nell'accampamento dei nostri rivali

non ci si aspettava di resistere tanto a lungo, ormai le forze di tutti andavano piano piano scemando e l'ora della fine era brama di molti.

passano un paio d'ore, ed eccolì li, che marciano ancora una volta verso di noi.

dopo pochissimo riescono a passare le mura, sono troppi ed è impossibile arginare per noi quell'orda, ci prepariamo dunque all'impatto

gli si para davanti un uomo vestito di giallo, scudo in una mano e spada nell'altra parte all'attacco.

matteo è sorpreso dalla foga dell'avversario, para dei colpi ma non riesce a contrattaccare fino a che l'avversario con abile mossa buca la difesa e lacera la coscia sinistra del brigante.

dolore, tanto dolore.

Citazione:
08-10-2009 04:06 : Andreagiu vi ha dato un colpo di spada. Siete stati feriti gravemente


matteo lascia cadere lo scudo a terra e con la mano cerca di arginare l'emorragia o forse, incredulo, tocca con mano la ferita per accertarsi non sia solo un illusione.

il nemico vorrebbe finirlo ma gli si para davanti un miliziano che lo distrae, matteo può dunque allontanarsi dal centro della battaglia

la sua spada era ora il suo bastone e claudicante si dirige verso luoghi più sicuri quando il suo sguardo incrocia quello di uno dei tanti che avrebbe voluto incontrare

"non mi importa della gamba, voglio solo strappare quel sudicio cuore da quel corpo" pensa tra se dandosi forza

la spada torna a fare il suo dovere e daforza alla carica del brigante che riusce a portare a segno il primo colpo rovinando poi a terra svenuto per il troppo dolore

Citazione:
08-10-2009 04:06 : Avete colpito Nicuz. L'avete ferito leggermente.
Fradiavolo
Il Diavolo aveva viaggiato molto ... di giorno e di notte.

Ora guardava la città di Udine in lontananza, non sarebbe stato difficile entrare ... conosceva bene la zona e poi avrebbe corrotto qualche guardia ...

Preparò le armi, le ingrasso perchè non luccicassero e si preparò a percorrere quell'ultimo miglio.

cosa c'è di meglio ... partecipare ad una mattanza ... gia sentiva l'odore del sangue nell'aria ... presto ce ne sarà ancora di piu ....
Serenedi
Anche questa notte era sopravvissuta, nonostante i colpi subiti non aveva riportato nessuna ferita. Un'altra giornata orribile l'attendeva e altri morti ci sarebbero stati. Prima di prepararsi alla battaglia prese una pergamena e scrisse a sua figlia Rumi.



Ciao piccola mia,
la tua mamma è ancora qui, meno male che tu stia al sicuro in casa, qui ci si vedono scene orribili, non sono abituata a vedere tutto quel sangue e tutti quei corpi pallidi senza vita. Penso alle loro famiglie ... che sofferenza proveranno e soprattutto odio verso gli aggressori.
Per colpa di questa guerra anche i poveri innocenti muiono, persone che non centrano. Io mi sento così male a pensare a tutto ciò, ho fatto i miei errori e li stò pagando, credimi se li stò pagando. Vedo scorrere ogni giorno davanti agl'occhi i loro volti, gli incubi non mi lasciano mai. Vorrei tanto smettere e ritornare a casa da te e dai tuoi fratelli. Ti prego qualsiasi cosa mi succeda prenditi cura di loro. Vi ho amato così tanto e vi amerò fino alla morte. Ogni giorno sento che è giunto il mio momento, ho tanta paura di lasciarvi, di non avervi dato tutto di me. Non dimenticatemi mai, tenetemi impressi nella mente come fate con vostro padre. E' stato bello conoscervi e darvi il mio amore. Non mi pentirò mai delle mie scelte. Veglierò sempre su di voi. Vi voglio bene piccoli miei.

Vostra madre

Serenedi


Dopo aver scritto la lettera, la strinse al cuore, andò fuori alla tenda e la lasciò strascinare dal vento, con la speranza che prima o poi i suoi figli la leggano.
Guardò il cielo e disse:

"Aristotele veglia sui miei figli e fà che questa lettera venga consegnata a loro in un modo o nell'altro."
Legio





Legio guardo' la nuvola di povere avvicinarsi nella notte.
"Ci siamo..."
Udi il rumore di metallo degli elmi che si chiudevano accanto a lui,
gli arganetti delle balestre che si tiravano,...

" Ancora un attimo....aspettateli al fosso ...allora non potrete sbagliare!"


Pochi lo sentirono,
passarono pochi minuti poi le grida sovrastarono tutto, gli assalitori giunsero ai bastioni, si giunse al corpo a corpo,
i morti ed i feriti cominciarono a cadere da ambo le parti,
mentre i vapori della battaglia salivano illuminati da una luna piena di sangue. Era un caos.


Nella mischia vide Bembe colpire il comandante veneziano.


Citazione:

08-10-2009 04:06 : Avete colpito Mes3. Questo colpo l'ha ferito superficialmente.




I veneziani ebbero un momento di esitazione poi per la terza volta in tre giorni indietreggiarono,
ridiscesero le mura, lasciando dietro di loro un paesaggio di morte e desolazione.





Legio si guardo' attorno col fiato grosso, era finita....per oggi,

si cominciava gia' a portare morti e feriti giu dalle mura, le urla dei piu gravi riempivano l'aria,
mentre aiutava a trascinare i feriti in chiesa per i cerusici Legio ripensava alle parole di Kurtz.....

"Resistere , resistere e ancora resistere.... "









"Volevi un bel funerale colonnello ? Eccotelo,
ora hai un sacco di morti per commensali e lamenti di feriti per coro,
il fumo degli incendi che sale nella notte è il sipario che apriamo alla tua memoria...
.............e non dirmi che preferivi i fiori."








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Ponzie


Il sole è tramontato e la luna appare nel cielo ammantato di stelle.

Ponzie, fuori dalla tenda, pensa a ciò che sarà domani e mille ricordi affiorano alla sua mente.

il suo pensierò andò a quand’era appena arrivato a Guastalla e fu accolto da Rosalin e da Sandron suoi carissimi ed intimi amici.

Fidelity, conosciuta grazie agli stessi Sandron e Rosalin, che poi sposò.

A sua figlia Aribrus che lui e Fidelity adottarono; a quando divenne Templare , a quando lasciò Guastalla per trasferirsi in Terra Di Lavoro su richiesta dell’allora Principe Gran Maestro Von Klausen.

Alla guerra tra le Repubbliche di Siena e Firenze, a quando lasciò per sempre L’Ordine dei Cavalieri Templari a causa di Klausen e degli Alti Gradi dell’Ordine dei Cavalieri Templari che tradirono la sua fiducia.

A quando ritornò a Guastalla e da lì, con Fidelity, si trasferì a Piacenza dove ella morì e dove Ponzie conobbe Romy72 la sua attuale moglie; e quando ,con lei, Cosimoprimo, Ladyroy, Normix,Robmcgregor, ed altri compagni si trasferirono in Croazia, nella città di Dubovac e che difese insieme a Romy , al Generale Legio ed ai suoi soldati dagli assalti dell’esercito Polacco.

Poi il rientro in Italia nella Serenissima Repubblica di Venezia e precisamente a Padova, dove lui e Romy furono accolti con grandissimo ed immenso affetto da .lilith, Sovietboy, Pilu53, Umberto_ii, Andreagiu, Eckart, Ladisissi, Nanthas, Damadellatorre,Armadillo, Laeto e tanti altri.

Mentre era assorto in questi ricordi, all’improvviso, ecco echeggiare, per l’accampamento, il corno che chiamava tutti a raccolta.

I ricordi svanirono come nebbia al sole e Ponzie tornò immediatamente alla realtà .

Stanotte ci sarà un ennesimo assalto.

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Jointparty

Al quarto giorno dall'apertura delle ostilità, Jointparty era ancora in piedi.
Nonostante la violenza delle battaglie, era ancora lì.

Jointparty aveva ormai visto cadere in battaglia numerosi compagni, caduti che aumentavano di giorno in giorno.
D'altro canto aveva ucciso diversi nemici, e si apprestava a fare altrettanto anche nella prossima battaglia.
Ancora non riusciva a capacitarsi di come un esiguo gruppo di valorosi guerrieri era riuscito da solo a liberare Udine ed a tener testa al nemico Veneziano.

D'un tratto gli venne da ridere e tra sè disse : " Il Generale nemico stanotte quasi ci lasciava le penne".
Poi ripensadoci, disse a bassa voce : " E' già morto, ma ancora non se ne rende conto".
Improvvisamente, mentre affilava la sua spada, sentì un tanfo di morte.
Sembrava quasi che vi fossero dei morti lì intorno, ma era strano dato che tutti i morti erano stati già seppelliti.
Si chiese cosa potesse essere e , sporgendosi dalla torretta, vide l'esercito nemico che oltre le mura si stava schierando per un nuovo attacco.
Ridendo, pensò : "Sono già morti, ma non lo sanno ancora".

Con un sorriso continuò ad affilare la sua Durlindana, pregando Ares di uccidere più nemici possibili nella prossima battaglia.




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