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La conferma....

Undefined
"Ed anche oggi ho finito, posso finalmente tornare a casa dopo quest'interminabile giornata"

Riordinò le sue carte con cura e si apprestò ad infilare la sua cappa quando...sentì un brusio provenire fuori dalla porta.

"...Il Capitano in questo momento è occuputano, non può passare..."


"Scansati immediatamente!"

La porta si spalancò o per meglio dire fu quasi sradicata dai cardini.

Il Generale Bririna fece il suo ingresso.


"Capitano ho provato a..."


"Puoi andare, grazie." disse Und.

Poi si voltò verso Bri e vide il suo volto teso.

"Suppongo che non sia una visita di cortesia ad un tuo commilitone Bri. Siediti pure."

"No, Und. Non lo è purtroppo. Ho bisogno di te, questa notte è accaduto un fatto gravissimo."

"Ah..." sospirò "Che cos'è accaduto per farti precipatare qui."

"La figlia di Morphea, Alice, ha cercato di passare questa notte il confine e di arrivare a Pisa" si fermò per fare un lungo respiro "...Und...i miei uomini l'hanno sorpresa e non avendo avuto risposta...è stata uccisa. Capisci?"

Und si accasciò sulla poltrona.

"Non è possibile, ho parlato questa sera con Morphea e gli ho ricordato che se voleva che sua Figlia arrivasse qui da lei, doveva avvisare me o te. Ha detto che al monento Alice non aveva intenzione di venire...che si trovava a Massa con suo marito..."

"Siete amici, accompagnami da lei...a darle questa notizia. Io non so come fare. Non volevo, ma conosci gli ordini...sei anche tu un soldato."

"Bri...era sua figlia...è nostra amica...non ho il coraggio di andare da lei e darle questa terribile notizia...sarà annientata dal dolore."

"Per questo sono qui, andiamoci insieme...dobbiamo essere noi a darle la notizia. Non può venire a scoprirlo da qualche estraneo domani."


Und respirò profondamente. Si alzò nuovamente ed indossò la sua cappa ed uscì dalla Caserma della Guardia in compagnia di Bri.

Durante il tragitto rimasero in silenzio, persi nei propri pensieri.

Si fermarono davanti alla portone della casa nella quale Morphea e Tabac avevano deciso di vivere a Pisa.

Und osservò lo sguardo di Bri mentre bussava alla porta. Per la prima volta nella sua vita gli parve di scorgere delle lacrime solcare il viso dell'imperturbabile Generale.

Non vi furono rumori all'interno della casa.


Bussò più forte e cominciò ad urlare il nome della padrona di casa:
"MORPHEA...MORPHEA"

Finalmente una voce assonata rispose: "Chi siete?"

A quel punto Bri rispose: "MORPHEAAAA...APRITE SUBITO! E' importante...devo parlarvi!"

Und si avvicinò a Mistic, apparsa in quel momento " Mis, ascolta, devi stare accanto a Morphea...questa notte c'è stato un terribile incidente...Alice...è morta. Ha cercato di passare il confine per venire qui da voi, quando ha visto l'esercito stanziato sul nodo ha cercato di nascondersi dai soldati che l'hanno sorpresa e e quelli pensando che fosse un nemico l'hanno uccisa."

Mistic sbiancò e guardò Und.

Poi entrambi si avvicinarano a Morphea mentre Bri cominciò il suo racconto su come si erano svolti i fatti quella notte e della morte della figlia per mano dell'esercito comandato da lei.

Morphea cadde in ginocchio ed Und si affrettò ad afferrarla ed a stringerla.

"Sfogati amica mia, non trattenere nulla."
_________________
Mistic
Era notte...una notte scura...forse troppo!Misti vagava per le strade di Pisa...la serata non era stata delle migliori e la notte non
preannunciava niente di meglio!
Qualsiasi movimento era frutto dell'inerzia,troppi pensieri...talmente tanti da annullarsi a vicenda.
Senza accorgersene si ritrovò davanti alla porta di Morphea.
TOC!TOC! le mani si mossero...la voce dell'amica non tardò ad arrivare...
Dalla bocca di Mistic uscì un suono strano quasi indecifrabile "Mo..r..ph!"
...la porta si spalancò...
non servivano le parole,non questa volta...Morphea conosceva la sua amica meglio di chiunque altro...
la trascinò in casa... "prendo le coperte e metto l'acqua a bollire...un bagno caldo ti farà bene!"
L'attimo di pace che Mistic aveva trovato a casa di Morp fu bruscamente interrotto quando udì :
"MORPHEA...MORPHEA"
Sentì i passi di Morphea che si dirigeva alla porta...
"MORPHEAAAA...APRITE SUBITO! E' importante...devo parlarvi!"
Mistic preoccupata da quelle urla uscì dalla stanza;subito Undefined le si avvicinò...
" Mis, ascolta, devi stare accanto a Morphea...questa notte c'è stato un terribile incidente...Alice...è morta. Ha cercato di passare il confine per venire qui da voi, quando ha visto l'esercito stanziato sul nodo ha cercato di nascondersi dai soldati che l'hanno sorpresa e e quelli pensando che fosse un nemico l'hanno uccisa."
Il gelo...l'unica cosa che Mistic riusciva a sentire...un enorme gelo!
_________________

16 Ottobre 1460
Morphea
Loro erano lì... tutt'intorno...
Lei li fissava, dopo aver buttato in gola l'ultima lacrima di cui non riusciva a liberarsi.
Era come se dovesse andare a finire proprio dov'era, per segnare quello che le sembrava in qualche modo surreale.
Lei si ricompose, come nulla fosse accaduto. Ma era sorda... non udiva più nulla di quello che le blateravano intorno.
" Bla... bla... bla... " neppure questo riusciva ad ascoltare.
Così uscì dalla stanza, lasciandoli a bocca asciutta.
Uscì per strada.
La pioggia cadeva sulla terra come se qualcuno dall'alto avesse riempito dei tini e non sapendo dove svuotarli...e li gettasse in strada.
E lei andava...
Non aveva più orecchie... piedi... gambe... nè dolore... nè freddo... nè paura....
semplicemente... andava!
Si ritrovò davanti un rigagnolo... e lei.... lo fissava.
Sentì qualcosa sulle spalle.
Si voltò allora di scatto.
Era fradicia e le aveva coperto le spalle, restando lui scoperto.
" Vieni Morph" le disse teneramente, e poi la strinse forte.
Alzò per un attimo la testa fissandolo negli occhi e poi chinò il capo sul suo petto senza aggiungere nulla.
L'aveva seguita per tutto quel tempo tenendosi a debita distanza. E ora la stringeva a se.

La pioggia continuava a cadere dall'alto sempre più forte, senza curarsi di loro.

" Qualcuno mi spieghi esattamente cos'è successo? " sentì urlare entrando lì dov'erano tutti.
Le diedero una noia immane quelle parole.
" Cosa importa sapere cosa sia realmente successo?" pensò. " Queso farà stare bene la mia bimba? ", e poi si guardò le braccia " Siete inutili" disse a bassa voce... " Neppure posso stringerla ora!!!"
Legio pretendeva spiegazioni e lei lo fissava.
Si avvicinò e le si rivolse in malo modo.
" Che diamine ha combinato tua figlia?! Tutti dicono che nessuno sapeva!"
Lei aggrottando la fronte lo guardava...
" Avevo dato un ordine e l'ha contravvenuto!!!! Dicono che nessuno aveva provveduto ad avvisarla!!!!" aggiunse.
Chinò il capo ancora per osservalo... vedeva le sue labbra muoversi ma non riusciva a sentirlo.
" Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!" Tab era entrato sbattendo la porta... e digrignava i denti.
Legio per andargli in contro l'aveva spostata con un braccio.
Tab gli passò di fianco senza vederlo, nè sentirlo.
Andò verso Morph che era di spalle. La prese per le braccia e la fece voltare.
Si guardarono negli occhi...
Divennero lucidi in un istante.
Lui la strinse più forte che poteva e Morphea si rannicchiò.
Tab le poggiò la bocca sulla fronte e subito dopo sentì una lacrima cadere dall'alto.
L'ultima lacrima si nascondeva nel petto del suo uomo... tra le braccia del marito... sul cuore del padre di sua figlia.

Passarono tra gli altri.
La porta della camera da letto si chiuse dietro di loro.
Undefined
Und si tirò indietro e si appoggio al camino. Lasciò gli altri parlare, per cercare di mettere ordine alle sue idee.

In quell'istante vide Morphea uscire dalla stanza e aprire la porta di casa ed uscire per strada sotto il diluvio.

Afferrò il cappelo sul tavolo e le corse dietro.


"Morphea, aspetta! Sta piovendo forte, torniamo dentro..."

Tutto inutile, Morphea continua a procedere, cercando di mantenere un equilibrio che ormai aveva perso.

La seguì silenziosamente, guardadola fermarsi attratti e con lo sguardo cercare qualcosa...qualcosa che non sarebbe più tornato.

Ad un tratto la vide bloccarsi tremante e bagnata davanti ad un rigagnolo.

Piano piano le si avvicinò, si tolse la cappa e gliel'adagiò sulle spalle.


"Vieni Morph" disse Und e la strinse forte.

Lentamente tornarono verso casa.

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Morphea
11 Gennaio Anno di Aristotele 1458


Quello che era successo nei giorni precedenti, meglio non rammentarlo del tutto....
Risse al mercato tra giovani comari... imbellettate nel migliore dei modi come quando c'è messa la Domenica mattina.... uomini e donne senza distinzione alcuna.
E le parole... tutti a dire parole...
E così dopo interminabili discussioni sui se e sui ma... Legio giunse ad una conclusione...
" Marfy chi prendi tu?" disse col suo solito fare.
"Uno vale l'altro per me... niente cancellerà quello che è successo a mia figlia!" replicò.
"Bene! Lancerò la sfida... prepara i bagagli che tra qualche ora partiamo!!!!" disse uscendo.

Partirono per Massa la notte stessa.

Morphea durante il tragitto riusciva a pensare ad un'unica cosa.... vedere in quali condizioni di salute fosse la figlia.

La prima cosa che fece quando giunsero a Massa, fu quella di mettersi in cerca della figlia...
Girò ogni taverna, ed ogni angolo della città... bussò ad ogni convento per aver notizie... il nulla più assoluto.
Così rassegnata tornò da Legio... " Non la trovo... non so dove sia!!!! L'essere qui e il non riuscire ad abbracciarla mi logora più di quando ero lontana!!!!" gli disse.
" Marfy... sei un soldato... picchia duro!" aggiunse provando a sdrammatizzare.
L'ora della sfida era stata fissata.
La notte arrivò in fretta... e i due si recarono alla lizza appena fuori le mura.
Attesero... ma nessuno si presentò.

Il giorno seguente si rimisero in viaggio.
La crepa che Morphea aveva nel cuore non le faceva sentire altro che quel dolore.
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