Leenie
Epilogo della sera precedente.
Ecco si sta svegliando. Stai bene, Liriel?
Compagni più o meno preoccupati si chinavano su di lei, mentre altri frugavano quellufficio mettendolo a soqquadro. Qualcuno laveva distesa su due panche accostate e le aveva messo un mantello ripiegato sotto la testa. Luomo, che avrebbe dovuto essere morto ed inspiegabilmente era lì stava seduto con aria preoccupata. Liriel si tirò su, accettò con gratitudine un sorso da una fiaschetta che una mano amica le porgeva.
Immagino abbiate bisogno di parlare un po non metteteci troppo, appena finito qui andiamo tutti al castello, girare da soli potrebbe essere pericoloso. Non si sa mai quando le prede possono diventare predatori.
Passarono interminabili momenti di silenzio.
Costanza, io
Lei si mosse con la rapidità del ragno che ha deciso di porre fine definitivamente alla vita della mosca. Gli afferrò il braccio, gli tirò su la manica e gli girò il polso per scoprire linterno dellavambraccio. Una lunga, irregolare cicatrice ancora rossastra correva dal polso fino al gomito. Gli mollò il braccio e la sua mano si abbatté sul viso di lui, schiaffeggiandolo con violenza.
VISSENTE CARROZ, SEI UN IDIOTA! COME HAI POTUTO?
Aveva accettato, inconsapevolmente, che lui fosse morto e tuttavia ancora vivo, unaccettazione viscerale, esulante dai normali percorsi della logica e del pensiero razionale.
Lui ristette, la testa lievemente piegata verso destra.
Costanza, mi dispiace tanto, io
Costanza è morta! Lho uccisa io quando mi è arrivata quella lettera! O meglio, lhai uccisa tu per mia mano. E quello che i monaci hanno salvato, non è abbastanza.
Il tono, da sommesso e gelido, si fece improvvisamente alto e stridulo.
TU! TU, CHE NON MI HAI PERMESSO DI AIUTARTI! TU, SEI FUGGITO LASCIANDOMI IN QUELLA DANNATA SITUAZIONE, CON UNA BIMBA DA CRESCERE, SENZA UN SOLDO, SE NON FOSSI GIA STATO DANNATO TI AVREI MALEDETTO IO
La voce si ruppe in un sussurro intervallato dai singhiozzi.
e ora sei qui comè possibile? Se Aristotele esistesse avrebbe un dannato senso dellumorismo.. ma devessere qualche potenza infernale che ti ha rimandato qui ma come ?
Ormai piangeva a calde lacrime, e non oppose resistenza quando lui la strinse a sé. Lei non poteva vederlo, ma Vissénte scosse il capo e affondò la guancia, dove spiccava ancora il segno delle sue dita, nei suoi capelli.
Non lo so. Mi hanno detto che mi hanno trovato che vagavo, completamente fuori di me e quasi morto di stenti nelle campagne attorno a Pisa. Delle persone gentili mi hanno accolto e, appena mi sono ripreso, mi sono messo alla tua ricerca. Mi hanno detto che ti avevano visto partire verso nord, e mi sono messo sulle tue tracce. Sono dovuto tornare indietro a Piombino e prendere una nave per seguirti in Francia ma non avendo il denaro, lunica soluzione che ho trovato è stata arruolarmi. Immagina la mia sorpresa quando ho scoperto che avevi fatto lo stesso. Non ricordo altro.
La scostò da sé e la prese per le spalle, cercando di guardarla negli occhi:
Costanza, dovè Eleonora? Perché non sei andata a Siena, da mia madre? Lei avrebbe potuto aiutarti
Lei tenne gli occhi bassi. Scosse il capo.
No, non avrei mai potuto chiederle una cosa del genere. Già mandare lì Eleonora è stato un duro colpo per me. Ma non potevo educarla come si deve, e mi sono resa conto che non potevo continuare facendo la sguattera o la lavandaia. Quando Tergesteo e quel piccolo demonietto, che mi hanno accompagnato per caso da Piombino fino a Massa, mi hanno proposto questo contratto, mi è parsa la cosa migliore accettare. Mi pagano bene, e sono libera come non lo sono mai stata.
E così siamo vincolati dallo stesso contratto. Siamo in ballo, non ci resta che ballare ma che faremo poi? Oh Costanza, ho percorso mezza Europa e mi sono arruolato in una compagnia di ventura per ritrovarti ma sono stato uno stupido. Qualcuno, chissà chi, mi ha dato una seconda opportunità, ma senza di te non ha alcun senso. Vuoi darmene una anche tu?
Ma Vic tornò a quel nomignolo familiare senza accorgersene anche io sono cambiata, nel frattempo. Non posso tornare alla vita tranquilla di un tempo. Non dopo aver visto quanto è ignavo il gregge, con gli occhi del lupo, non posso tornare pecora.
Sarò lupo con te, se lo vuoi.
Non ci furono più parole, e si lascia alla fantasia del lettore che avvenne in quel silenzio, rotto da qualche sghignazzata:
Ehi piccioncini!
Che carini!
Una risata volgare.
Vi lasciamo qui e facciamo i conti senza di voi.
Poi quella che Liriel chiamava il piccolo demonio li apostrofò quasi gentilmente:
Chi paga non aspetta, Liriel. Lui è al castello, e non attenderà ancora a lungo.
Sta bene, andiamo allora.
Ma quando si avviarono, Liriel gli stringeva la mano.
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Ecco si sta svegliando. Stai bene, Liriel?
Compagni più o meno preoccupati si chinavano su di lei, mentre altri frugavano quellufficio mettendolo a soqquadro. Qualcuno laveva distesa su due panche accostate e le aveva messo un mantello ripiegato sotto la testa. Luomo, che avrebbe dovuto essere morto ed inspiegabilmente era lì stava seduto con aria preoccupata. Liriel si tirò su, accettò con gratitudine un sorso da una fiaschetta che una mano amica le porgeva.
Immagino abbiate bisogno di parlare un po non metteteci troppo, appena finito qui andiamo tutti al castello, girare da soli potrebbe essere pericoloso. Non si sa mai quando le prede possono diventare predatori.
Passarono interminabili momenti di silenzio.
Costanza, io
Lei si mosse con la rapidità del ragno che ha deciso di porre fine definitivamente alla vita della mosca. Gli afferrò il braccio, gli tirò su la manica e gli girò il polso per scoprire linterno dellavambraccio. Una lunga, irregolare cicatrice ancora rossastra correva dal polso fino al gomito. Gli mollò il braccio e la sua mano si abbatté sul viso di lui, schiaffeggiandolo con violenza.
VISSENTE CARROZ, SEI UN IDIOTA! COME HAI POTUTO?
Aveva accettato, inconsapevolmente, che lui fosse morto e tuttavia ancora vivo, unaccettazione viscerale, esulante dai normali percorsi della logica e del pensiero razionale.
Lui ristette, la testa lievemente piegata verso destra.
Costanza, mi dispiace tanto, io
Costanza è morta! Lho uccisa io quando mi è arrivata quella lettera! O meglio, lhai uccisa tu per mia mano. E quello che i monaci hanno salvato, non è abbastanza.
Il tono, da sommesso e gelido, si fece improvvisamente alto e stridulo.
TU! TU, CHE NON MI HAI PERMESSO DI AIUTARTI! TU, SEI FUGGITO LASCIANDOMI IN QUELLA DANNATA SITUAZIONE, CON UNA BIMBA DA CRESCERE, SENZA UN SOLDO, SE NON FOSSI GIA STATO DANNATO TI AVREI MALEDETTO IO
La voce si ruppe in un sussurro intervallato dai singhiozzi.
e ora sei qui comè possibile? Se Aristotele esistesse avrebbe un dannato senso dellumorismo.. ma devessere qualche potenza infernale che ti ha rimandato qui ma come ?
Ormai piangeva a calde lacrime, e non oppose resistenza quando lui la strinse a sé. Lei non poteva vederlo, ma Vissénte scosse il capo e affondò la guancia, dove spiccava ancora il segno delle sue dita, nei suoi capelli.
Non lo so. Mi hanno detto che mi hanno trovato che vagavo, completamente fuori di me e quasi morto di stenti nelle campagne attorno a Pisa. Delle persone gentili mi hanno accolto e, appena mi sono ripreso, mi sono messo alla tua ricerca. Mi hanno detto che ti avevano visto partire verso nord, e mi sono messo sulle tue tracce. Sono dovuto tornare indietro a Piombino e prendere una nave per seguirti in Francia ma non avendo il denaro, lunica soluzione che ho trovato è stata arruolarmi. Immagina la mia sorpresa quando ho scoperto che avevi fatto lo stesso. Non ricordo altro.
La scostò da sé e la prese per le spalle, cercando di guardarla negli occhi:
Costanza, dovè Eleonora? Perché non sei andata a Siena, da mia madre? Lei avrebbe potuto aiutarti
Lei tenne gli occhi bassi. Scosse il capo.
No, non avrei mai potuto chiederle una cosa del genere. Già mandare lì Eleonora è stato un duro colpo per me. Ma non potevo educarla come si deve, e mi sono resa conto che non potevo continuare facendo la sguattera o la lavandaia. Quando Tergesteo e quel piccolo demonietto, che mi hanno accompagnato per caso da Piombino fino a Massa, mi hanno proposto questo contratto, mi è parsa la cosa migliore accettare. Mi pagano bene, e sono libera come non lo sono mai stata.
E così siamo vincolati dallo stesso contratto. Siamo in ballo, non ci resta che ballare ma che faremo poi? Oh Costanza, ho percorso mezza Europa e mi sono arruolato in una compagnia di ventura per ritrovarti ma sono stato uno stupido. Qualcuno, chissà chi, mi ha dato una seconda opportunità, ma senza di te non ha alcun senso. Vuoi darmene una anche tu?
Ma Vic tornò a quel nomignolo familiare senza accorgersene anche io sono cambiata, nel frattempo. Non posso tornare alla vita tranquilla di un tempo. Non dopo aver visto quanto è ignavo il gregge, con gli occhi del lupo, non posso tornare pecora.
Sarò lupo con te, se lo vuoi.
Non ci furono più parole, e si lascia alla fantasia del lettore che avvenne in quel silenzio, rotto da qualche sghignazzata:
Ehi piccioncini!
Che carini!
Una risata volgare.
Vi lasciamo qui e facciamo i conti senza di voi.
Poi quella che Liriel chiamava il piccolo demonio li apostrofò quasi gentilmente:
Chi paga non aspetta, Liriel. Lui è al castello, e non attenderà ancora a lungo.
Sta bene, andiamo allora.
Ma quando si avviarono, Liriel gli stringeva la mano.
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