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BalkaniKa

Morphea



All'imbrunire, quando il sole si nascondeva dolcemente ad ovest, la taverna prendeva vita.
Era allora che sentivi lo sbattere incessante di quella porta, così come lo scrosciare delle pinte, che scivolavano sul bancone.

Legio e Addiu avevano fissato una mappa su una delle travi. Si erano posizionati a debita distanza, e si divertivano a lanciare coltelli su punti indefiniti, per scegliere la prossima meta.

" Bene " pensai " se i presupposti sono questi, stiamo messi benissimo... soprattutto se uno dei due non capisce neppure cosa sta dicendo l'altro.".

Con me, c'erano Misti, stralunata ed immersa nei suoi pensieri da ore, Carrozza, che provava a seguire invano, e Liriel, che dopo pochi attimi di conversazione, si arrese andandosene e sbattendo , come suo solito, la porta.

Non mi persi di coraggio, andai nel retrobottega e iniziai a scavare tra le mie cose nelle casse.
Tornai di là e ricominciai a lavorare a tombolo, cosa che non facevo da tempo, ma che era un'ottima alternativa alla conta, nei momenti in cui ero particolarmente nervosa.

" Saprei io dove infilarveli quei coltelli" dissi a bassa voce passandogli vicino.
Cominciarono ad alzare la loro parlando di canotti, porti e donne.

" Tu dici che quello ce la costruirebbe?"
disse Addiu.
" Ha più corna lui..." disse il piscione facendo una pausa " ma alla fine siamo in ottimi rapporti... Sono mesi che non scrivo alla moglie, ma potrei sempre riprendere da dove ho lasciato. ahahahahhaaaaaaaaaaa"
" Ma chi? La cicciona?" chiesi io senza alzare la testa, per non sbagliare alcun intreccio.
" Ma che sei gelosa?" mi chiese.
" io? no, perchè?"
" i miei nun so' tradimenti, so' rapporti internazionali.... ahahahahahahahahaaaaaaaaaaaaaaaa"
trascinandosi dietro quell'altro bifolco, che lasciò la taverna in preda ad una crisi di risate immotivate.

Mi sfuggiva qualcosa...

" Hai presente l'elmo vikingo che volevi indossare mentre ero a Zenica e senza motivo? Stavolta dici che il motivo lo avresti? Perchè potrei sempre dartene uno... "
replicai, senza sapere neppure io, perchè glielo stessi dicendo.
" Zitta donna... e copriti dalla testa ai piedi! ... Tu non hai nessuna relazione internazionale!" replicò con tono fermo, avviandosi verso la porta e salutando i presenti.
" Non mi provocare..." obiettai, mentre lasciava la taverna.

Mi sfuggiva qualcosa......

... E come al solito Misti, che aveva dormito per tutto il tempo, si risvegliò proprio sulle ultime battute.

" Solita storia... si ricomincia!"
eclamò.
" Si ricomincia a fare cosa? Io non ci ho capito niente... " le dissi.
" Cosa mi sono persa Morph?" mi chiese Carrozza " cosa non ci hai detto?"
" ... Lui sì, e tu no... solita storia!"
Iniziai a ringhiare. " Ma cosa lui sì e tu no? Stai bene pure tu?"

Ebbi la sensazione di essere in uno di quei circoli per nobili dame di compagnia che non fanno altro che tagliare e cucire... "brrrrrrrrrrrrrrr" un brivido fulmineo mi percorse tutta la schiena, tanto che lanciai per aria il tombolo e lasciai la bettola.





Silvestra
Avevo immaginato una convalescenza diversa per il Generale Zippotrippo.
Una volta licenzata l'infermiera, immaginavo di imboccarlo come un un cucciolo che è stato abbandonato dalla sua mamma, asciugargli la fronte dai sudori della febbre e tutto ciò che l'istinto materno mi suggeriva.
Tutte cose che non avevo avuto la possibilità di fare con mio figlio Gorbaggliu sempre via e sempre con la mente altrove.
Il Generale tuttavia era un uomo tutto d'un pezzo e reagiva al suo malessere in maniera stoica, la qualcosa era senza dubbio ammirevole, l'istinto materno tra me e lui non c'entrava affatto.
Così presi l'abitudine di fare lunghe passeggiate in sua compagnia, se era questo il modo di stargli accanto ebbene avrei fatto questo, gli uomini sono così, si creano un idea di donna e se afferri cosa hanno in testa è fatta.
Forse lui immaginava una donna dolce e remissiva, non sono esattamente così, ma in sua compagnia mi sento tale e magari potrei diventarlo davvero.

"AHHH! INFAME!! Di tutti i mercanti infami che ho conosciuto tu sei di certo il più infamone!!
Stavo contrattando una cintura

"Dammi sta cintura và! Basta piagnucolare!!
Ti ho dato ciò che ti meritavi, non dire una parola di più!!"

"Mah...mah...signora, questa cinta è della miglior pelle, non posso venderla a meno..."

"SIGNORA...dillo a tua madre, o a quella santa donna che ti sopporta!!!",
...sibilai....avevo l'impressione che si avvicinasse gente
"...ora basta, questo è quanto ti devo."
Mi girai, era lì, il mio generale.
Elargii uno dei miei migliori sorrisi, di quelli che mettono in mostra le fossette, lo presi a braccetto quasi sfiorandolo ed in quel gesto misi tutta la dolcezza di una donna indifesa che cerca protezione presso le spalle spaziose del proprio generale.
Mi sembrò quasi che si sciogliesse, chissà forse un giorno sarei riuscita ad averlo tutto per me.
Vivi56
Cosa mi sono persa Morph?.............. cosa non ci hai detto?



Era già un pò che era con loro e, poco per volta, stava imparando a conoscerli


Le piaceva quel gruppo: le piaceva come si azzuffavano in continuazione e come, contemporaneamente, avrebbero dato il braccio destro per aiutare il compagno con cui stavano discutendo.



Sorseggiò la birra ormai tiepida


Mi sembra che il suo atteggiamento sia quello di un...



Si morse le labbra e non continuò la frase: già troppe volte con le sue domande era entrata in argomenti.... delicati e non aveva voglia di continuare per quella china pericolosa: le questioni di cuore e le loro complicazioni erano rimaste per lei argomento incomprensibile e proprio per fuggirle si concedeva solo brevi ma intense "vacanze".



Si alzò stiracchiandosi

Vado... stanotte difendo il potere costituito

rise fragorosamente

Pagano davvero bene

Stava per uscire quando lo sguardo le cadde su uno dei tanti comunicati ufficiali che arrivavano dall'estero


E poi i briganti saremmo noi borbottò

Uscì sbattendo la porta e senza salutare nessuno
_________________

Orgogliosa moglie di Hans Ludwing della Groana
Morphea
La giornata, in tutta la sua desolazione di nuvole leggere e tiepide, è stata accompagnata dal senso di smania, che provo quando ciò che mi circonda mi annoia per la sua infinita banalità.
Si innesca un moto interiore, frenetico e quieto, allo stesso tempo, che mi fa credere che ci sia ancora qualcosa per cui stupirsi e che non avverto, non perchè sia cieca, ma perchè è inesistente. Nasce così il desiderio di voler veder passare le nuvole atone che insaponano grigiamente il cielo, per perdermi nell'azzurro che spunta fra di loro.

Mi isolo da tutto ciò che mi circonda e ritrovo la mia libertà. Se fosse impossibile per me restare da sola, sarei nata schiava.
Guardo alla grandezza e alla nobiltà d'animo senza stima, frutto ingannevole di uno schiavo nobile o di un servo intelligente.. ma in entrambi i casi sottomessi.
Con dispiacere, provo pena per chi , nonostante sia nato libero, in grado di bastare a se stesso e capace di vivere in solitudine, si piega alla necessità di convivenza.

Alcuni, spesso, mi hanno chiesto come fosse possibile che la morte non mi spaventasse, o il perchè le andassi sempre incontro.

Il non sentire l'esigenza del consenso altrui, il tirar dritto per la mia strada, con o senza plausi, il non sentirmi schiava di ciò che assoggetta molti, mi fa guardare al corpo come qualcosa di non necessario perchè pari a tutto quello che disprezzo e che, in un certo senso, imprigiona ciò che mi rende libera. La morte o la vita non mi riguardano se non perchè mi appartengono e non perchè gli appartengo.

"Stanca, oggi, ho escluso il mondo e ho annusato la mia libertà. Domani sarò di nuovo schiava; ma ora, sola, senza il bisogno di nessuno, con l'unico timore che una voce o una presenza vengano ad interrompermi, ho la mia piccola libertà, i miei momenti eccelsi.
Seduta su questa sedia, dimentico la vita che mi opprime. E mi addolora soltanto il fatto che essa mi abbia addolorato."




ispirato a Fernando Pessoa, da "il libro dell'Inquietudine".
--_cap_nol_


uhhhhhhhhhhhhhh

E ci sonoooooooooooooooooooooooo


Capitano di scortaaaaaaaaaaaa...andò staiiiiiiiiiiiiiiii????????????


Niente!
Sono sul ponte, mi sporgo dalla impavesata per vedere se per caso è finito in mare.
Niente!


Deduco che questo sarà un viaggio solitario. Con rassegnazione mi metto al timone.
Concentrazione. Lo sguardo è puntato verso l'orrizonte..quando...
come un fantasma e con tutta la calma di un bradipo...eccolo apparire.

Lo guardo e con la tranquillità di un animale in gabbia e senza cibo da giorni, gli urlo:

Capitanoooooooconcalmaaaaaaaaaaanontiaffrettarechetantoquiabbiamotuttoiltempoanostrofavoreahhhhhhhhhhhhh.

Con la solita calma del bradipo mi risponde: ma siamo già partiti?

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

E' fortunato! Non ho con me la spada e non lo posso uccidere!

Mi avvicino e gli dico: guarda bene la mappa, siamo giusti?

lo vedo armeggiare con strani aggeggi, lo sento mugugnare e poi...queste parole:

come ci siamo mossi...a destra? A sinistra? Cioè..la tua destra...che sarebbe la mia sinistra!!
Sud? Est?
Dov'è la costa?

Poi si mette una mano all'interno della camicia e tira fuori un mucchietto di carte e me le porge dicendo:
Vabbè..non importa...tieni questa..e questa..e questa...è tutta spezzettata ma valida.

e poi....aòòòòòòòòòò.... mi raccomando è preziosa, poi nascondila.



Uh..cacchio!!....Questo vaneggiare è rassicurante.
Resto a guardarlo senza parole.

Lui, tutto eccitato d'un tratto se ne esce con : bene sono pronto, vatti a riposare ora prendo io il comando.

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
il terrore mi si para davanti agli occhi...e mò!
Che faccio?
Gli dico no! Faccio finta di niente! Lo faccio bere così si ubriaca e s'addormenta?

Forse ha intuito qualcosa. Mi si avvicina e sussurra: ahhhhhhhmozzoooooo...non ti preoccupare domattina sarà di nuovo tua!
mozzo...a meeee!!!!
e poi aggiunge ridendo ...ahahahahahhhhh...sempre che non affondiamo prima!

Scoppio a ridere assieme a lui ...non è che mi resta tanto altro da fare...ahahahahahhhh

Nel dubbio se pregare o meno non scendo sottocoperta, mi metto in un angolo ad osservarlo in silenzio.


Leenie
Il destino a volte ha il senso dell’umorismo.
Ero appena sopravvissuta a una guerra, quasi indenne, avevo appena ricominciato una parvenza di vita normale dopo i mesi passati in esercito, quando il destino bussò nuovamente alla mia porta e venne a farmi visita.

Invero bussare non è il termine corretto, piuttosto si può dire che strisciò sotto la porta.
E infatti il male che mi colse ha una natura subdola e strisciante, e mi lasciò atterrita perché ebbi già modo di vedere i suoi effetti.

Cominciò tutto in sordina, una mattina, che mi alzai sentendomi più stanca di quando ero andata a dormire. Non riuscivo a concentrarmi su nulla. Avevo mal di capo, poi cominciarono i brividi di freddo. In breve, scottavo.
Mi coricai, seccata di dover restare di nuovo a letto, per quello che sembrava l’ennesimo malanno di stagione, e borbottando che dovevo essermi rammollita, o che l’umida aria dei Balcani aveva su di me un cattivo effetto. Ancora non sapevo quanto…

La febbre alta scese quasi di colpo il giorno dopo, lasciandomi intontita e indolenzita, a sonnecchiare a letto per altri due giorni. Al terzo, un’amara certezza. La febbre salì di nuovo di colpo, lasciandomi in preda ai brividi, in un bagno di sudore, cosciente solo a mezzo. So per certo che ebbi la forza di mormorare a chi si stava prendendo cura di me, e mi accostava un bicchiere dall’odore terribile alle labbra, il mio sospetto.

….come dici?...

In preda ai brividi faticavo a rispondere. Cercai di concentrarmi.

….fe-febbre di palude…

Poi tutto si fece confuso.


… e se avesse ragione lei?...

… e tu cosa proponi di fare?... qui non possiamo fare nulla… la metteresti in mano a questi ciarlatani albanesi?...

… è troppo pericoloso, portiamola al convento… il contagio…

… appena possibile la imbarchiamo verso l’Italia…


Mi sforzai di dipanare il mormorio di voci ingarbugliate. Mani, sembravano centinaia e mi premevano le spalle contro il cuscino:

No! Io non… non vado da nessuna parte… zio Illimino… Tiwaz, deve venire Tiwaz a prendere Tergesteo…

E’ in gioco la tua vita!

Non mi importa… io…


Rinunciarono a discutere, d’altronde non sarei stata in grado di oppormi.
Tamponarono lacrime che non mi ero accorta di versare e sussurrarono frasi sottovoce, finché non mi persi di nuovo. Mi lasciai andare, sperando di riuscire a ritrovarmi.
_________________
--_cap_nol_



CAPITANODISCORTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

ARAPPORTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


La flemma del bradipo non l'abbandonava mai.
Lo sentii. Fu annunciato dal rumore della ferraglia che si portava appresso.
Era convinto di assumere un tono più autorevole con tutto quel ferro addosso.
Dire convinto... e dire poco...
Presi il coltello .... mi distesi ed iniziai ad incidere il ponte imprimendo parole non ripetibili.
Avrei così evitato di lanciarglielo in fronte.

A capitanooooooooooooooe cosììì non ci muoviamo eh!
vi avevo detto che dovevamo tenere l'est...
....e so più io di voi capitanoooooo!!!
Se ascoltavate me.....
ahh.....dovevamo seguire l'istinto della mia navigata esperienza...uh!

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh


non l'avessi mai detto!!!!
Vidi i suoi occhi puntare la mia testa e poi la sua spada!
Le parole uscirono di getto, non credo le pensasse prima di dirle....

Ammiragliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiioooooooooooooooo
sud..est...est..sud...
e poi avresti dovuto puntare a nord...
e la fortuna! Dove metti la fortuna???
est..sud...
sottocoperta...
tsè...senza me...


una serie di parole incompresnibili....

Uh cacchio....!!!!!
Pensai che se avesse potuto gettarmi in mare ...sicuro l'avrebbe fatto....
Ma non poteva......
Forse avrebbe fatto altro....

risi.....ahahahahahah


Sempre mugugnando si allontanò , ed io ripresi in mano il timone.
Una lunga notte ci attendeva.



--_cap_nol_



...e sti caxxxxi.....



Un via vai di piccioni viaggiatori che non fanno altre che scagazzarmi sulla nave.
Io adoro i piccioni...si,li adoro arrostiti....ahahahaahahahahhah

un messaggio dietro l'altro...

fallo arrivare....

no..no..torna indietro...

...no, arriva....

...andò stai?

..ma non deve arrivare?...


e che cacchio è?.....un boomerang?

e non sono mica Fra Moriale!!!...Quando arrivo arrivo!


Il capitano di scorta improvvisamente colto da delusione, forse d' amore,
o rammaricato forse per altro. Si è rinchiuso nella sua cabina!

e io di nuovo a dire....e sti caxxxxxxiiiiiiii

Questo cosa che ho davanti dice vai a ovest......
maaaaaaaaioooooooooodevoandareasudddddddddddd


Ho provato a manometterlo....niente!!!!!

Capitanoooooooooooooooooo....qualcuno tiene ferma la naveeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

niente....non si fa vivo!

Ma porca miseria ladra schifosa infame ....e se mi viene in mente altro te lo dico e ti mozzico pure!


Il pensiero di mozzicarlo mi provoca allegria... mi rimetto al timone sorridente.
Sono li che osservo il mare...quando una voce si insinua nelle mie orecchie...

mi volto, non vedo nessuno...
mi rigiro....nessuno....

E che é ? Sarò mica diventato come Ulisse che sente le sirene!

ma la voce che sento io più che na sirena....mi sembra un ""cavallaccio"" marino..

ahahahaahahhaahahahahahah

emòòòòòòòòòlaseguo.....


--Cavallaccio_marino
Aòòòòò sò ioooooo, abbellllaaaa girate de quà, sò Marino il tuo Cavallaccio che se tuffa nell'onde ma l'unica sirena che vede è ar timone di una naveeeeeee
Bella te devo da dì che tu così nun c'arivi a casa, l'onde der mare le devi pijà con la prora leggermente di sbieco, ma poco sà, artrimenti la nave te se aggita tutta.
Il vento te lo devi da pijà de bolina, come dici?
Che cos'è la bolina??? Ma che capitano seiii???
La bolina è quando che tu te prendi er vento per storto e che te fai gonfià la vela da didietro, quella che sta a poppa, che poi nun s'è capito perchè si chiama poppa e sta dietro che le poppe stanno sempre davanti.
Sempre...sempre per chi c'ha sta fortuna e tu me pari fortunataaaaaa
A sirenaaaa scendi che il tuo posto è ner mare co' Marino tuooooooo
--_cap_nol_



Capitano di scortaaaaaaaaaaaa

esttttt...essttttt...esttttt...eooooooooooooooocapitooooo!!!!


ma sta cacchio di bagnarola non ci vaaaaaaaa!!!!

manco i santi marini servono ah!

Cavallacciooo marino....invece de pensà alle poppeeee

mandameeeeeeeeeeeeee peeppinoooooooooooo.....................


ma riporca zozza infame schifosa......


aaaaaaaa... Eolo...aaaaaaaaa....Poseidone...e metteteve d'accordooooo...
che io mica posso sta ad apettà a voi....

Su su.....il primo che me fa arrivà a costa...lo metto a guardia delle poppe....




.....mie.......


ahahahaahahahah



.... cavallaccio marino......porta pazienza...vè......prima il dovere....poi.....





Addiu




I gradoni marmorei innanzi all'entrata della cattedrale di Lezhe si erano ormai fatti scomodi e gli abiti da straccione che Addiu per la non troppo speciale occasione indossava non aiutavano a far fronte al forte vento che il calar del sole aveva portato.
Una bottiglia vuota stava abbandonata al suo fianco, mentre una sua polacchina stava posata davanti a lui.
Si levò dal gradone lentamente, prese in mano la scarpa e vi guardò dentro:

"E brave ste vecchiette!"

dopodichè la calzò senza levare la pecunia e prese la via per l'accampamento,
accompagnato ad ogni passo dal tintinnio delle monete che destò qualche perplessità tra gli ecclesiastici che stavano facendo ritorno ai loro alloggi.
In pochi minuti raggiunse la radura in cui avevano piantato le tende.
Non appena arrivò gli venne incontro Bembe con in mano una lettera ancora sigillata.

"E' arrivato questo per te..."

Addiu prese in mano quel foglio e dopo avergli dato un'occhiata veloce rialzò lo sguardo.

"C'era dell'altro?"

"Sì......c'era pure er pennuto che l'ha portato......ma quello se lo semo magnato!"

Dopo essersi fatto una grossa risata ringraziò e si congedò raggiungendo la sua tenda dove acceso un lume ad olio prese la missiva e si mise a leggerla.










Di lì a poco una famelica risata riecheggiò nella valle.





--_cap_nol_


Su su.....il primo che me fa arrivà a costa...lo metto a guardia delle poppe....

.......mie.............





uhmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

pure gli dei.....scendono a compromessi......ahahahahahahah


Finalmente il porto......


Capitano di scortaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..............


PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR...........


Sono in attesa di approdare....
Nel frattempo ho spedito qualche invito ..... forse riesco ad organizzare una bella festa sul ponte della nave.
Festa dove .....si ride....ci si ubriaca.....eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee..................


ahahahahahahhhhhhhhhhh

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaamarinoooooooooooooo......pure te sei invitato...muoviti dai.....saltasuuuuuuuuuuuuu





Tabac
Nefertati se ne andò cosi come aveva promesso......senza voltarsi..
Parzek parti a notte fonda....non mi salutò....
sarebbe stato solo l'inizio...
la lista degli adii non aveva fine......

_________________
Silvestra
La lista degli addii non aveva fine....io me ne ero andata senza salutare, dovevo ritornare da li a poco, gli addii non mi passavano manco per la testa e invece mi riguardavano.
Lo venni a sapere per caso, mentre già sarei dovuta essere di ritorno e invece stavo ancora in giro a scortare un gruppo di ..di che?
Chi erano e quali doveri avevo nei loro confronti? Dovevo rimboccargli le coperte prima di andare a dormire, forse imboccarli? Perchè continuavano a lamentarsi con me? Quand'è che avevo preso degli impegni e di che genere erano?
Guardavo un foglio di carta che avevo in mano e mi sentivo svuotata, che stavo facendo e perchè?
Che senso avevano i giorni appena trascorsi se non ne avevano quelli a venire?
Che senso avevano le azioni che avevo compiuto fino alla settimana passata?
Mi ero trovata in un'intimità calda e consolante, avviluppata dal desiderio di cosa? Un sogno, una chimera che appariva e spariva.
La lista degli addii non aveva fine.......ed io non lo avevo capito
Legio







Seduto al molo su una gabbia di pappagalli colorati , in cima al suo piccolo mondo,
particolarmente composto al contrario del suo solito,
Legio minuziosamente sfilettava polpi nel fresco meriggio albanese.
Li prendeva per i tentacoli, li sbatteva piu volte sulla pietra e poi
li scuoiava in sottili strisce dal basso con movimenti lenti e certosini.




" SCKIAK.....SCKIAK.......SCKIAK......"





Il sole era calato e lo sciabordio delle navi all'ancora aveva un non so' che di anestetico e torpido ,
che richiamava un sonno che per alcuni purtroppo non sarebbe arrivato mai.
Per altri era arrivato pure troppo presto.

Le alghe colavano come bava dalle gomene stese al sole.






Un gentil afflato si avvicino' in canotta e infradito

" Fiore de graaaanooooo......"





Bembe era evidentemente ancora vivo.




" Che se dice de novo Genera'.....? "










Legio gli allungo' un polpo e un coltello.












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