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BalkaniKa

Zippotrippo


La nave veleggiava pigramente nel Basso Tirreno...Il vento leggero gonfiava mollemente le vele, mentre un allegro sole illuminava l'acqua ed il pontile.
Zippo e Silvi stavano appoggiati al bordo della nave, fianco a fianco, osservando la costa che si stava avvicinando e la città di Gaeta, che si stagliava su un alto promontorio.

"Guarda, Silvi, finalmente stiamo arrivando. Se non ci fossi stata tu, in questi giorni, mi sarei buttato a nuoto dietro la nave veneziana che avevo visto all'orizzonte...Così avrei trovato un passatempo meno delirante, che osservare Samiro nei suoi attacchi depressivi, o la smania di Apulliese.
King, poi, non ha spiccicato parola da quando siamo partiti..."


"Mio Capitano, pensavi che non ce l'avremmo fatta? Non ti fidavi delle competenze marinare mie e del buon Miro?"

Silvi scoccò uno sguardo fiammeggiante verso Zippo, ma lui capì subito, dal sorriso che lo accompagnava, che non era irritazione quella che dimostrava.

"Bene...qual'è il programma?"

Silvi distolse a fatica lo sguardo e rispose: " Siamo costretti ad attraccare di notte...sbarcare velocemente chi deve restare qui...e ripartire domani mattina presto. Così c'è scritto nella comunicazione che mi è giunta."

"Come? Non ci lasciano neanche il tempo di fare un giro per acquistare generi di prima necessità, un po' d'acqua potabile...Ma che gente inospitale è mai questa?"

"Zippetto, chi siamo noi? Immagina...questi si aspettano che in una mattina gli occupiamo il Municipio, svuotiamo le casse, rubiamo una nave e ce ne andiamo come siamo arrivati...Forse pensano che qui, invece che 9 siamo in 90".


"Mah...sono una banda di cagas..to. Eppure in lontananza, sulle colline, mi sembra di vedere l'accampamento di un esercito. Di cosa allora possono aver paura".

A Zippo quella cosa non andava nè su nè giù....In cambusa i viveri erano scarsi, la birra (accidenti) pure e sarebbe stato necessario rimpinguarli.
Dette un veloce bacio a Silvi e scese in cabina, dove aveva conservato una bottiglietta di verde assenzio della sua amica Nefe....

"Almeno con questa potrò farmi passare un po' di irritazione...Silvi ha troppo da fare con le manovre per entrare nel porto". E si versò il primo di molti bicchierini della Fatina Verde.


_________________
Silvestra
Avevo dovuto ancorare la nave alla fonda, in attesa del permesso d'attracco.
Il tempo sembrava esssersi fermato dopo le lunghe traversate dei giorni precedenti, panorami spettacolari e tramonti mozzafiato, la notte poi sdraiati sul ponte sotto le stelle.....chi non lo ha mai fatto non può immaginare cosa si prova in quel silenzio che non è un vero silenzio
Cigolii del legno dell'imbarcazione, sciabordio delle onde e il cielo, spaventosamente enorme, che sembra avvolgerti dandoti sensazioni di sgomento e di grande languore nello stesso tempo.
Adesso però i minuti passavano tutti uguali ed insopportabili dopo le immense sensazioni dei giorni precedenti, distesa sul letto guardavo, attraverso l'oblò, la linea dell'orizzonte che sembrava salire e scendere al dondolio della nave.
"Uffa, qui non succede mai niente, che barba che noia"
Mi alzai, stiracchiando le ossa indolenzite, le notti sul ponte saranno pure romantiche ma piene di umidità.
"Ora mi invento una scusa e vado a vedere che cosa sta facendo Zippo nella sua cabina"
"Toc Toc Zippooo ci sei? Ho fatto le brioches vuoi assaggiare?"
Entrai senza tanti complimenti, stava dormicchiando semidisteso sul letto, mi sedetti accanto a lui svegliandolo dolcemente
"Zippo ho fatto le brioches sono molto soffici, ho usato la ricetta di Bembe.
Peccato che non avevo burro e ho dovuto usare questa vasellina, sai è quella che gli albanesi consigliarono a Legio, non è servita più.
Ne è rimasta ancora, inutilizzata".
Legio










Ando' via la mattina del Venerdi' Santo.










Alla morte di Cristo Legio assistette con un atteggiamento imperturbabile e disinvoltamente solido .


Come tutte le mattine da un po' di tempo a quella parte sfilettava polpi sempre seduto al molo di Lezhe ,
sulla stessa cassa di pappagalli pezzati come cavalli ,
a un passo dal confine che lo divideva dal baratro in cui si gettava l'universo quell'oggi.


La scia sbiancava tra i gabbiani, tiepidamente soffocata dall'assenza di vento e dal mare calmo.
Poi la nave si perse all'orizzonte .
E con lei lo sguardo.






"Colui che ha subito un danno è pericoloso... " diceva nonna.
"........Perche sa' di poter sopravvivere comunque....."






"...................SCKIAK........"





"........PLOF.........."






Getto' l'ultimo polpo nel catino, immerse le mani nel mare fermo ,
e si alzo'...
L'anima impagliata di un generale pazzo aggiusto' la giubba e gli alamari d'osso, si stiro' la tunica in vita
e disinvoltamente morto si allontano' dal molo.



" Andiamocene "
lo sentirono dire i pappagalli .


" Che qui non ci vuole piu nessuno....."








L'aveva gia' detto ........ e stava cercando di ricordare quando,
e non c'era acquavite ora che potesse rendergli i ricordi,
acqua che lo potesse dissetare
o sete che lo potesse distogliere.

Il suono lontano di una tromba alta nei cieli assorti sopra il mare oscuro lo investi' come il senso assurdo di un Dio lontano,
tratto fuori dall'acqua,
partorito nuovamente,
liberato dai ceppi,
finalmente libero nel modo piu doloroso possibile,
inevitabilmente pericoloso , percosso ed immorale.


Il senso....il senso del tutto.....come poteva essere piu chiaro ora?


I Giorni dell'ira erano vicini,
le porte sarebbero state chiuse e le finestra sprangate,
i vecchi averebbero provveduto a spegnere i fuochi
e i bambini non averebbero piu giocato in strada con i cani,
niente carrozzoni di zingari a vendere lozioni e balsami,
o biancheria a stendere al sole,
tutto sarebbe stato silente e muto
come il frutto marcio che nasce dall'albero della paura.














_________________
Nefertati


Oggi sento il bisogno di uscire.
Sento il bisogno di urlare la mia rabbia.



Un giorno di festa per molti...non per me.
Il cristo risorto!....Non credo alle favole.

Un giorno come tutti gli altri...

Ho da poco perso la mia grande amica...

Ho guardato da lontano un amico partire...non l'ho salutato,
ma lui sa che la mia essenza è con lui, ovunque andrà.

Zippo...Sil...loro sono già lontani.

Tra non molto mio figlio partirà con suo padre...

E poi sento dire ....Cristo è Risorto!

Per chi?....Per cosa?.....Questo Dio chi aiuta?

Ciò che viene tolto e ciò che viene ridato non sono mai la stessa identica cosa.

Mi rendo conto che;
è impossibile il più delle volte, ottenere ciò che si vuole se lo si vuole troppo intensamente;
o almeno, è impossibile trarne il meglio se l'amore agisce per conto del nostro passato, o del nostro ricordo, o del nostro dolore, o del nostro sollievo dal dolore.

Spesso, ci si trova di fronte lo stesso paesaggio che si pensava essersi lasciati alle spalle.
E' allora che ci si chiede se per caso la vita non sia una trincea circolare. No, non credo! Sono semplici ritorni di vita , ma la sequenza non si ripete.

Sembra che quanto fatto durante il percorso della nostra vita non sia servito a niente,non capito, non voluto,
A lungo andare, ci si abbandona ad una sofferenza voluta, più la viviamo e più ci allontana dagli altri...e meno siamo capaci di privarcene.


Sono uscita, ma non ho ancora urlato la mia rabbia.



_________________

""....posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni...""
Zippotrippo


Era notte...notte fonda...lo sciabordio dell'acqua cullava il sonno di Zippo. Sogni (visioni?)...Un improvviso tonfo nel mare, forse un pesce venuto in superficie ad ammirare le stelle, lo risvegliò dal dolce riposo...
Zippo si girò verso l'oblò...Il lucore della Luna penetrava dentro la cabina illuminando la bottiglia vuota appoggiata sul tavolino...Il verde assenzio non riluceva più dentro la trasparenza del vetro...Zippo se ne era saziato, così come aveva fatto, in seguito, di ben altro cibo...

Era sempre stato goloso di brioches...vuote, farcite di crema, marmellata...ma quelle preparate da Silvi erano state speciali...dolci e nutrienti come il miele. Il sentore riempiva ancora le sue narici e, leccandosi le labbra, poteva assaggiarne il sapore depositatosi sulle sue labbra...

Si volse verso la porta e la vide...mollemente adagiata sulle lenzuola stropicciate...la pelle candida, ma sapida, come il sale...Le lunghe ciocche corvine, sparse sul cuscino e sul corpo...
Zippo pensò di non aver mai passato notte più dolce e avrebbe voluto stare a guardarla fino all'alba, svegliarla dolcemente e...ma un fremito, l'usuale bramosia che lo prendeva quando stava per troppo tempo fermo in un luogo, lo spinse a vestirsi in fretta ed avviarsi alla porta. Si voltò di nuovo...era così bella...ma poi uscì sul ponte.

La notte era tersa, quasi illuminata a giorno dalla Luna e Gaeta sembrava addormentata in lontananza..."Ma non così lontana", pensò Zippo. Un'improvvisa decisione...montò su una scialuppa che era affiancata al bordo della Tenace, prese i remi e, vogando di buona lena, si diresse di nascosto verso una spiaggia poco lontana dalla città.
Un desiderio lo sospingeva, un desiderio che voleva assolutamente soddisfare.
Pensando a questo e alla figura che giaceva addormentata sulla nave, Zippo sorridendo, remava.

_________________
--_cap_nol_



Spira un vento debole, incompreso e stanco...

Ho passato il comando al Capitano di scorta.
La nave scivola tranquilla...
Osservo l'orizzonte in silenzio ascoltando il mare...

è spettacolare come la sua voce con facilità si tramuti dal pacato sciabordìo della risacca nelle sere d'estate,
ai fragori dell'onda che s'infrange sugli scogli, prodotti dal freddo Maestrale,
per poi ancora, tramutarsi in languide silenziose scie, seminate dalle navi.


Qualsiasi parola detta davanti a questa maestosità,
diventa vacua,
svolazza nell'aria sfilacciandosi,
consunta, si strappa.

...di parole viviamo, temiamo il silenzio
difficile ascoltarlo e intenderlo.

Ma questa notte ci provo e ascolto solo il respiro del mare.
L'onda che muore è identica a quella che arriva.
Vorrei toccare l'orizzonte.

Il silenzio della solitudine é un invenzione bellissima,
preso a piccole dosi, é davvero una grande medicina.

Silvestra


Cara Nefertati,
abbiamo lasciato Lehze da pochi giorni e mi mancate tutti, io sto bene e spero altrettanto di voi.
Per fortuna c'è Zippo qui che mi tiene compagnia e mi da sostegno morale, la navigazione può essere un'esperienza molto contemplativa ma a volte può essederlo troppo.
Un pomeriggio di bonaccia mentre stavamo alla fonda nei pressi di Gaeta, un pò per noia un pò per gioco, sono entrata nella cabina di Zippo, volevo stuzzicarlo solo per passare il tempo.
Non so dirti come il gioco delle brioches si sia trasformato in quello che è successo dopo.
Una parola dopo l'altra, scherzando, ridendo, il gioco si è trasformato, non era più gioco, il limite sottile tra innocente passatempo e illecita passione lo abbiamo spostato, solo un pochino, solo un pochino finchè non siamo stati travolti da noi stessi.
Che uomo si cela dietro quel sorriso bonario, che delicata raffinatezza, che irruenza.
La donna energica, il soldato instancabile che conosci tu, mia cara non c'è più.
Quest'uomo pretende tutta la mia forza e la mia energia, trascorriamo giornate intere e il tempo non è lo stesso abbastanza, salvo poi lasciarmi addormetata, sfinita di un sonno profondo e dolce dal quale mi risveglio con le carezze delle sue mani fra i capelli.
Adesso devo lasciarti cara, ogni minuto è prezioso, strarei per sempre alla fonda ad aspettare un attracco che non arriva.
Con affetto
Silvestra
Zippotrippo


La luna piena illuminava la spiaggia...Tirata a riva la scialuppa, Zippo si guardò intorno...Nessuno...Prese velocemente un viottolo che si inerpicava su per la scogliera...I bassi e odorosi cespugli della macchia lo nascondevano allo sguardo di eventuali guardie, ma pareva che non ci fosse alcuno intorno a lui...

In poco tempo arrivò in vista di Gaeta...Ed allora vide che, sulla radura appena fuori le mura, era accampato un esercito, non molto numeroso in verità, ma pur sempre un esercito...

"Mmmmhhh...e adesso?", pensò Zippo. Il cervello e il cuore gli suggerivano di rigirarsi e tornare sulla nave, fra le calde lenzuola che aveva da poco lasciato. Ma l'istinto non si poteva domare...Inoltre aveva deciso una cosa e ci teneva a portarla a termine.
Così, ricordandosi dei lunghi mesi passati sotto le mura di Zenica e Lehze, si avvicinò i soppiatto ad una tenda e si fermò, silenzioso ad ascoltare.
Nessun rumore, a parte il russare dei soldati addormentati e qualche nitrito di cavallo. "Si vede che da queste parti vivono in pace....", pensò Zippo. "Altrimenti non sarei neanche potuto avvicinarmi così tanto alle tende".
Zippo oltrepassò velocemente l'accampamento senza incontrare alcuna guardia ed entrò nella città dalla porta principale.

Anche se era notte sapeva cosa cercare...ed infatti, poco dopo trovò un'insegna illuminata da torce...
"Finalmente una taverna...Speriamo che almeno qui siano più ospitali che a Lehze e mi lascino parlare nella mia lingua".
Entrò dentro e vide che non c'era nessun avventore ai tavoli...solo il taverniere dietro il bancone, che puliva i boccali...
"Buon uomo", gridò, "anche se l'ora è tarda, mi puoi servire del buon vino?"
Il taverniere trasalì e si voltò, preoccupato. Zippo non aveva un aspetto particolarmente feroce, ma forse, a quell'ora, anche il miagolio di un gattino avrebbe impaurito il taverniere. Comunque, alla fine, la prospettiva di un insperato, ulteriore incasso convinse l'uomo a versare del vino in una caraffa e a servirlo insieme ad un boccale.
Zippo si mise lentamente a sorseggiare il vino, poi chiese al taverniere: "Buon uomo, come si chiama questo posto e chi lo governa?"
Il taverniere si voltò sorpreso dalla domanda: "Questa è Gaeta e Beatrice Luna de Challant è la nostra Imperatrice...Una città bellissima, per una buona regina...Sappiate che è solita girare per le strade in incognito per vedere come sta il suo popolo...Come mai lo chiedete?"
"Mi piace sempre avere notizie dei posti che visito", rispose sbrigativamente Zippo e troncò la conversazione, riprendendo a bere. Voleva passare una notte a terra senza dover temere per la propria vita, cosa che non gli succedeva da molto tempo.
Così si accinse ad attendere l'albeggiare in compagnia del suo boccale, ripensando ai mesi trascorsi in battaglia, agli amici perduti e a quelli che ritroverà...a Silvi...

ma l'inaspettato è sempre dietro l'angolo

_________________
Legio










Dall'Esegesi di Legio ...





"E diede di stomaco due volte appena salito a cavallo,
si ripuli' alla meglio , respirava affannosamente come un affogato .
Il mondo gli si ritorceva contro quell'oggi,
aperto com'era sull'orizzonte lucente e feroce che portava al niente,
dritto infilato nel buco del c... di un destino ignoto e incompresibile,
unico tra i giusti,
infinitamente debole,
... pieno d'alcool."












Dopo le prime missive di vaff... i piccioni cominciarono
direttamente a cacargli in testa come lo vedevano.
Non atterravano nemmeno.
E cosi' coperto di guano quell'oggi preparava la sella
per non so dove ne cosa.
Quadratamente esatto su se stesso , non temeva replica.
Ora aveva chiaro il quadro. Parabole ed iperbole si erano congiunte,
il fumo si era mischiato all'arrosto e la testa era affondata nella tasca,
l'utile e il disutile erano usciti insieme,
il mondo si era capovolto,
ma era tondo e restava esattamente uguale a prima,
la parte aveva vinto sull'arte,
e l'abito aveva finalmente proclamato il monaco Re.
E sopratutto...i polpi erano finiti.






Strinse tutte le stringhe sotto la pancia della bestia con cura ,
ripasso' ferri e finimenti uno ad uno....
era tutto a posto.

la tirava per le lunghe......










Infine prese coraggio , monto' in sella e sgozzo' pietosamente
quello che era stato da 3 anni a questa parte,
gli giro' il collo da un lato , lo lascio' cadere e lo guardo' morire.



" ...absolutamente necesario...."










Invidio profondamente colui che puo' dormire,
non so' se lui non lo sa',
ma è l'uomo piu ricco del mondo.













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